12 Ottobre 2019

Zanetti: “Baggio? Siamo stati sin da subito grandi amici. La sua grandezza è la sua umiltà”

Al Festival dello Sport, il vicepresidente dell'Inter ha raccontato com'è giocare con Roberto Baggio

Javier Zanetti, vicepresidente dell’Inter, è stato ospite al Festival dello Sport di Trento, dove c’era anche Roberto Baggio. L’ex capitano nerazzurro ha raccontato alcuni aneddoti su quando il Divin Codino vestiva la maglia dell’Inter e su com’era giocare con quest’ultimo. Ecco le sue parole da La Gazzetta dello Sport: 

BAGGIO E CAPITANO – “Quando è arrivato a Milano ero molto giovane e mi avevano dato la fascia di capitano per la prima volta. Essere capitano di un grande come lui, per me era un onore. E’ stato di grande aiuto per me: con la sua umiltà e il suo silenzio diceva tutto quello che aveva vissuto e faceva capire tanto. Abbiamo avuto una grande amicizia sin da subito e se ci sono cose per cui ringrazio il calcio, una è sicuramente di aver giocato con uomini come lui“.

LA STORIA DEL CANE – “Eravamo in ritiro e mi fece vedere un cane di un labrador che correva. Ho chiamato Paula e gli ho detto del cane e due settimane dopo, eravamo a cena con Peruzzi a Pavia, e mi disse di accompagnarlo in macchina dove c’era il cane, che era per me: Simba”.

GIOCARE CON BAGGIO“Avere uno come lui in squadra fa piacere, vale lo sforzo e il sacrificio. Ho avuto la fortuna di giocare con Messi in Nazionale e giocatori così fanno la differenza. Lo spirito di squadra era che ognuno sapeva cosa fare e il mio compito era di correre e continuo a correre e lo farò sempre, fino all’ultimo giorno della mia vita. Con Baggio ho imparato tante cose, ho visto da vicino i sacrifici e lo sforzo che faceva per scendere in campo: faceva 200-300 esercizi a gamba prima di entrare in campo. Era una sicurezza giocare con lui, sapevamo che inventava cose eccezionali. Era un piacere vederlo negli allenamenti e si poteva imparare tanto. Quando è arrivato all’Inter avevo solo 23 anni, eravamo in un periodo difficile e avevamo cambiato tanti allenatori. Era difficile uscire da quel momento. La semplicità, l’esempio e l’umiltà di Baggio erano unici. La sua grandezza è proprio questa“.

 

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