3 Novembre 2012

Sgranate gli occhi: è il derby d’Italia!

Era il primo novembre del 1897 e su una panchina di Corso Re Umberto, a Torino, una ventina di studenti del liceo classico “Massimo d’Azeglio” decisero di fondare ufficialmente una squadra di football, che prese il nome di Sport Club Juventus; undici anni dopo, quando il calcio iniziava a proporsi seriamente come uno dei fenomeni sociali più importanti di quell’Italia di inizio secolo, 44 soci dissidenti del ‘Milan Football and Cricket Club‘ posero la prima pietra di quella che sarebbe diventata l’Internazionale. ” Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle “, le parole impresse su una tela d’orgoglio la sera del 9 marzo 1908 dal pittore Giorgio Muggiani. Due eventi, distanti un decennio, ma destinati ad accompagnare l’Italia in un secolo controverso, colmo di storia, rivalità, lotte politiche, guerre, arte; un secolo di gioie e delusioni, fondate troppo spesso sulla sconfitta o sul trionfo del nemico e troppo raramente sulla soddisfazione per se stessi. Juventus-Inter è un po’ tutto questo, e inquieta ma allo stesso tempo affascina pensare che in cento anni di calcio le cose non siano mai cambiate.

LA PARTITA – Quella di stasera sarà la sfida n.108 a Torino (in campionato le squadre si sono incontrate ben 94 volte) e per quanto il bilancio nel capoluogo piemontese sia nettamente a favore dei bianconeri, se Juventus-Inter si giocasse altre cento volte non avremmo mai il coraggio di pensare che i padroni di casa avrebbero vita facile. Non con l’Inter di quest’anno almeno. Perché i nerazzurri, rispetto alle ultime due stagioni, sembrano aver ritrovato non solo la fame e la voglia di vincere, ma soprattutto un briciolo di idee: che poi siano da provinciale, da calcio-champagne, da ‘catenaccio&contropiede’ poco interessa; l’importante è averne almeno una e farla funzionare. E quella dell’Inter è molto essenziale: difesa arcigna e attacco super. Dal canto suo la Juventus, tornata grande in Italia, di idee e risorse ha dimostrato di averne tante nell’ultimo anno; e soprattutto ha una rosa completa in ogni reparto, che le garantisce di gestire al meglio le forze in termini atletici e nervosi e di proporre il suo dinamismo grazie a degli interpreti che miscelano fisicità e tecnica.

QUI JUVE – I bianconeri, con Alessio in panchina, si schiereranno quasi sicuramente con la loro formazione-tipo. Il collaudato 3-5-2 vedrà il trio azzurro formato da Chiellini, Bonucci e Barzagli a proteggere Buffon; a centrocampo l’unico dubbio era rappresentato da un ballottaggio tra Vidal e Pogba, grande protagonista mercoledì col Bologna, ma alla fine giocherà il cileno, affiancato in mediana da Pirlo e Marchisio, con Lichtsteiner e Asamoah in fascia. In avanti, a meno di sorprese dell’ultima ora, agirà il tandem Vucinic-Giovinco. In pratica è la Juve dello scudetto, quella che ha frantumato le difese avversarie con gli inserimenti dei centrocampisti, con i tagli del montenegrino, e che in più può contare sulla potenza atletica di Asamoah, vero motorino in fascia.

QUI INTER – Stramaccioni, salvo ripensamenti, opterà per un centrocampo folto e per uno schieramento speculare a quello dei bianconeri: dopo la parentesi 4-3-2-1 e dopo aver provato il tridente puro con Cassano, Palacio e Milito, il tecnico romano ha deciso di mandare in campo una squadra coperta e compatta e che possa soprattutto limitare le incursioni centrali di Marchisio e Vidal. Per questo, davanti ad Handanovic, Ranocchia, Samuel e Juan Jesus, ci saranno Cambiasso e Guarin a fare da interditori e Gargano come perno centrale; sugli esterni spazio ovviamente al capitano e a Nagatomo, mentre in attacco Milito e Palacio (favorito su Cassano) proveranno a insidiare i centrali bianconeri.

LEITMOTIV – Il tratto distintivo della Juventus di Conte è il pressing alto e costante che sviluppa la sua squadra a partire dai due attaccanti e ad arrivare fino alle ali, bravissime ad aggredire gli spazi. Per questo motivo contro i bianconeri non è mai facile avere una buona circolazione di palla, e va letta in quest’ottica la scelta di Stramaccioni di giocare con cinque uomini di pura quantità a centrocampo: per l’Inter sarà quindi fondamentale pressare più alto degli avversari, in modo da bloccare sul nascere le loro iniziative. E’ un dato di fatto, poi, che l’undici bianconero metta in mostra un calcio più corale rispetto al cinismo dei nerazzurri, i quali sfruttano molto meglio il contropiede che il palleggio o il fraseggio stretto: ecco perché si ripone sempre molta fiducia nelle giocate di Palacio o Cassano, gli uomini di maggior classe tra gli interisti. In generale possiamo comunque affermare che l’interpretazione che i due reparti di centrocampo daranno al match sarà la chiave di volta della gara: la Juventus proverà a giocare con le stesse intenzioni di sempre, cioè con le geometrie di Pirlo e la corsa degli infaticabili Vidal, Marchisio, Asamoah e Lichtsteiner, che non sono certamente fuoriclasse, ma che tatticamente sono cresciuti tantissimo; l’Inter è chiamata a mettere in mostra la tenacia e l’intelligenza dei suoi mediani, i quali dovranno essere pronti a mordere in fase difensiva ma anche a graffiare in quella offensiva. Le partite, dopotutto, si vincono anche così.

DUELLI – Juventus-Inter, però, sarà anche un incontro ricco di duelli personali. Interessantissimo quello che avrà luogo sulla fascia di Asamoah e Zanetti: davvero difficile prevedere chi avrà la meglio. Così come curioso è anche l’accostamento tra Nagatomo e Lichtsteiner, i due terzini adattati ad ali da Conte e Stramaccioni, giocatori che possono fare la differenza soprattutto in fase difensiva. Ovviamente grandissimo merito del salto di qualità compiuto dalla Juventus va attribuito ad Andrea Pirlo, bravo come pochi a dettare tempi ai colleghi di reparto e agli attaccanti. Nelle due partite dello scorso anno l’ex-milanista fu il migliore in campo, e proprio per questo l’allenatore nerazzurro disporrà la sua squadra in modo da limitarne l’azione: togliere a Pirlo la possibilità di giocare il pallone in libertà equivale anche ad arginare gli inserimenti senza palla di Marchisio e Vidal, abili sia come trequartisti che come incontristi. Infine sarà la volta della miglior difesa, quella bianconera, contro l’attacco più letale, quello nerazzurro: un altro tema importante su cui focalizzare l’attenzione e che potrebbe riservare delle sorprese. Dunque, gli ingredienti per un gran match ci sono tutti: l’appuntamento è allo ‘Juventus Stadium‘ alle 20.45. Sgranate gli occhi, è il derby d’Italia!