Inter-Juventus, Conte (Inter Tv): ”Orgoglioso dei miei, le cadute ci devono far diventare più forti. Gap ancora distante”
Il tecnico nerazzurro si ferma ad un passo dal record di Herrera: la striscia di vittorie consecutive si ferma a 6
Antonio Conte, al termine della prima sconfitta in campionato rimediata contro la sua ex Juventus, si è concesso ai microfoni di Inter Tv per analizzare la prestazione della sua squadra nel big match che ha chiuso la 7a giornata di Serie A.
Ecco le sue parole: ”Sinceramente ho poco da recriminare. Dopo l’uscita di Sensi abbiamo perso equilibrio e conoscenze, avevamo perso tutto. Dobbiamo essere bravi e capire dove migliorare. Abbiamo incontrato una squadra che per la qualità e quantità dei giocatori è molto molto molto distante. Noi dobbiamo essere umili e capire questo, ma al tempo stesso dobbiamo essere orgogliosi che ce la siamo giocata. Abbiamo avuto le nostre occasioni però capisci che ci sono dei momenti in cui loro capiscono e la gestiscono, noi dobbiamo migliorare tanto su questo. Andiamo troppo di istinto in alcune circostanze. Ai ragazzi ho fatto i complimenti perché hanno dato tutto. Al momento il loro valore è fuori dalla nostra portata. Ci saranno le cadute ma queste ci devono far diventare più forti”.
La strada è ancora lunga: ”Noi dobbiamo pensare a noi stessi, a continuare a lavorare sull’idea di gioco che stiamo portando avanti perché questa è una squadra che dà emozioni. La nostra strada è questa ed è quella che ha messo in difficoltà il Barcellona e la Juventus. I nostri hanno grande potenzialità e qualità, importante è che crescano e che migliorino”.
La sosta e le rotazioni: ‘‘Il percorso è quello giusto. Godin? Ha lamentato un affaticamento, è stata comunque una sostituzione. Bastoni ha fatto bene e ha dimostrato grande personalità. Il nostro obiettivo è quello di coinvolgere più giocatori della rosa. Ce ne attendono altre 7 in 25 giorni. In questo tour de force non ho potuto contare su tutti. Dobbiamo fare questo ulteriore step, abbiamo una rosa da 22 giocatori che devono essere bravi ad entrare nell’idea di gioco che vogliamo proporre”.
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