15 Dicembre 2019

OCCHI SULL’AVVERSARIO – La crisi di risultati, Montella a rischio e le polemiche dello scorso anno: la Fiorentina in sei punti

I nerazzurri a caccia del riscatto questa sera contro la formazione viola

Rialzarsi in fretta, senza farsi consumare dalla delusione: è questo l’obiettivo dell’Inter, che questa sera torna in campo al Franchi contro la Fiorentina a pochi giorni dalla cocente eliminazione dalla Champions League per mano del Barcellona. I nerazzurri troveranno di fronte una squadra agguerrita, a caccia di riscatto dopo un mese da incubo: di seguito la presentazione dei viola in sei punti.

STATO DI FORMA

La situazione, in casa viola, è ai limiti della criticità. L’entusiasmo generato in estate dall’arrivo di Rocco Commisso, infatti, aveva fatto auspicare un campionato decisamente diverso da quello dello scorso anno, quando i toscani, partiti con ambizioni europee, riuscirono a salvarsi solamente all’ultima giornata.

In questa stagione, infatti, il successo manca da cinque giornate, ed in questo arco di tempo Federico Chiesa e compagni hanno raccolto un pareggio e quattro sconfitte. L’ultima gara, contro il Torino, ha messo a nudo la fragilità degli uomini di Montella, mai in partita e fragili di fronte alla voglia di rivalsa dei granata.

Per trovare un successo bisogna tornare al 2-1 con il Sassuolo ottenuto lo scorso 30 ottobre, anche se nel mezzo c’è stata la vittoria in Coppa Italia contro il Cittadella, utile soprattutto per dare morale all’ambiente. E dire che la stagione dei viola era iniziata sotto una stella discretamente buona, dato che dopo le due sconfitte (ma con buone prestazioni) con Napoli e Genoa, i toscani avevano fermato prima Juventus e Atalanta, per poi proseguire con una lunga serie di risultati positivi.

LA STELLA

Il nome di Federico Chiesa è stato sulla bocca di tifosi ed addetti ai lavori durante la scorsa sessione di mercato, dato che il figlio d’arte è sicuramente uno dei pezzi pregiati del campionato italiano. Lanciato nella mischia da giovanissimo nel 2016, il giocatore è maturato con il tempo fino a diventare un punto fermo nella sua formazione: il suo percorso di crescita, però, è stato minato da alcuni passi indietro e da critiche dal punto di vista comportamentale.

Nonostante questo, l’interesse dei due principali club della Serie A, Inter e Juventus, è rimasto fermo. Già durante la scorsa estate le due società hanno dato vita ad un vero e proprio derby d’Italia per il talento, e sono pronti a ripetersi nelle prossime sessioni. Chiesa, dal canto suo, ha dovuto accettare il muro fatto dal suo presidente Rocco Commisso, che non ha voluto cedere il talento più importante appena arrivato a Firenze.

L’avvio di stagione, con soli due gol all’attivo, non è stato positivo e fra lui e la società ci sono state anche diverse scintille, che ora paiono sanate. Contro l’Inter l’opportunità di riscattarsi, per rilanciare la sua stagione e quella della Fiorentina.

LE ASSENZE

Nove campionati tedeschi, una Champions League e tanti altri trofei: il palmares personale che Frank Ribery ha portato in dote quest’estate, al suo arrivo in Italia, è quello dei grandi campioni. Dopo una vita passata con la maglia del Bayern Monaco addosso, il francese ha scelto la Fiorentina per chiudere, da protagonista, la sua incredibile carriera. Il suo ingaggio è stato accompagnato da un mix di entusiasmo e pessimismo: il primo per l’indiscutibile caratura del giocatore francese, il secondo per il limite dato dalla sua età.

Il giocatore, però, ci ha messo ben poco per spazzare via ogni perplessità, mantenendosi sempre con costanza ad alti livelli ed ergendosi a punto di riferimento per i giovani compagni di squadra. Almeno fino a quando non sono subentrati i problemi fisici, che l’hanno costretto a saltare le ultime due partite. La vera doccia fredda, però, è arrivata nelle scorse ore, quando la Fiorentina ha comunicato che il francese avrebbe dovuto essere operato prima di poter tornare in campo. Intervento avvenuto e perfettamente riuscito nelle scorse ore, ma prima di vederlo rientrare sul rettangolo verde dovranno passare diversi mesi.

Assenti anche l’attaccante Boateng ed il difensore Pezzella, leader dei suoi anche dal punto di vista morale e non solo da quello tecnico.

ALLENATORE IN BILICO

Nella sua prima esperienza sulla panchina viola, Vincenzo Montella è stato in grado di imporsi come uno dei principali allenatori della Serie A. Arrivato nell’estate del 2012, riuscì ad organizzare la sua squadra mostrando un gioco divertente e propositivo, chiudendo per tre stagioni consecutive al quarto posto.

Dopo l’esonero dovuto a screzi con la società, la carriera del tecnico è proseguita prima alla Sampdoria e poi al Milan: in rossonero è riuscito a conquistare il primo trofeo della sua carriera, vincendo contro la Juventus la Supercoppa Italiana, ed a riportare il club in Europa League. L’anno successivo, però, nonostante un sontuoso mercato estivo non ha dato continuità di risultati, e la sua avventura nella città meneghina si è conclusa con l’esonero.

Dopo una breve parentesi al Siviglia, lo scorso aprile è stato richiamato dalla Fiorentina in luogo dell’esonerato Stefano Pioli, nel tentativo di risollevare una squadra in crisi d’identità. I risultati sono stati diversi dalle aspettative: in tre mesi, infatti, Montella non è mai riuscito a vincere, ed anche in questa stagione il bilancio non è positivo. Un passo falso contro l’Inter potrebbe essere fatale.

LE POLEMICHE DELLO SCORSO ANNO

Novantesimo minuto nella partita fra Fiorentina ed Inter, valevole per la venticinquesima giornata del campionato 2018/19. I nerazzurri, guidati da Luciano Spalletti, conducevano per 3-2, al termine di una partita rocambolesca dove erano passati in svantaggio al primo minuto ed in cui erano stati in grado di rimontare. Un finale di partita che si profilava felice, ma nei minuti di recupero una chiamata del direttore di gara Rosario Abisso scatenerà polemiche per giorni.

Un tiro di Federico Chiesa, infatti, finiva sul petto di Danilo D’Ambrosio: un controllo evidentemente regolare, ma non per il direttore di gara, che chiamò il calcio di rigore, confermando la sua scelta nonostante la revisione al Var. Jordan Veretout, poi, firmò il gol del pareggio, scatenando una lunga scia di polemiche che si sarebbe prolungata per giorni ed avrebbe portato persino alla momentanea sospensione di Abisso.

LA STELLA EMERGENTE

Fra le giovani promesse che si sono messe in mostra in questa prima parte di stagione spicca Gaetano Castrovilli, che in pochi mesi ha conquistato una maglia da titolare e la Nazionale. Il talento, cresciuto nelle giovanili del Bari, è stato prelevato dai viola nell’inverno 2017 e girato in prestito alla Cremonese: due anni in B che sono serviti per farsi le ossa e prepararsi al salto nel calcio dei grandi, avvenuto quest’anno.

Vincenzo Montella l’ha gettato nella mischia già nella prima giornata contro il Napoli, per poi non toglierlo più dal rettangolo verde. Rocco Commisso ha senz’altro trovato in lui un cavallo di razza per poter continuare il progetto di investimento nei giovani.