6 Ottobre 2019

Suarez e lo scontro con la Juve nel 1967: ”Così finì il ciclo della Grande Inter. A Mantova l’arbitro…”

E’ l’anno della papera del portiere interista Sarti a Mantova che consegnò lo scudetto ai bianconeri

In tempi recenti Luis Suarez non fa dormire sogni tranquilli ai tifosi dell’Inter. Ce n’è stato però un altro che ha scritto pagine importanti della storia nerazzurra: nove stagioni (1961-1970), 3 campionati, 2 coppe Campioni, 2 Intercontinentali per l’ex attaccante spagnolo della Beneamata che si è concesso ai microfoni de La Gazzetta dello Sport in vista della super sfida in programma questa sera a San Siro tra Inter e Juventus.

Lo scudetto perso nel 1967: ”La mia Inter perse la partita e consegnò lo scudetto alla Juventus, che vinse in casa sulla Lazio, mandandola in B. Qualcosa di simile a quanto successo il 5 maggio 2002. Ma la nostra caduta fu più rovinosa anche perché legata a due episodi più unici che rari”.

La papera di Sarti: ”Quello è il secondo. La prima cosa strana accadde negli spogliatoi prima del fischio d’inizio e chiama in causa l’arbitro Francescon, il quale ci fece un discorsetto inaudito: ‘Ragazzi, non voglio vedere cadute in area e comunque sappiate che non ho nessuna intenzione di darvi un rigore perché non voglio essere io a decidere il campionato”. Promessa che mantenne: sullo 0-1 noi subimmo due falli da rigore senza che l’arbitro intervenisse. Uno su di me, l’altro lo fecero su Sandro Mazzola’. Prendemmo poi questo gol balordo. Il Mantova non aveva obbiettiv ida inseguire,per l’intero primo tempo non costruì azioni insidiose. In avvio di ripresa Gegé Di Giacomo, che era stato nostro compagno all’Inter, tallonato da Picchi fece un cross innocuo che sarebbe finito fuori dallo specchio se Sarti, toccandolo maldestramente, non avesse deviato il pallone in rete. Un errore che ci costò il campionato, ma un errore di quelli che possono capitare nella carriera di un portiere, sia chiaro”.

Le polemiche di quei tempi: ”Furono feroci perché i giornali svelarono il premio a vincere garantito al Mantova dalla Juve, premio rifiutato dal solo Di Giacomo. E sulla Gazzetta si lesse un commento al vetriolo di Emilio Violanti, firma importante del tempo, il quale profetizzò quello che poi sarebbe realmente accaduto: ‘Vedrete che Sarti adesso passerà alla Juve,dove rimarrà due anni per poi sparire nel dimenticatoio’. Andò davvero così, però nessuno di noi giocatori ha mai creduto ad un comportamento sleale del nostro compagno”.

La fine della Grande Inter: ‘‘Eravamo reduci dalla tremenda delusione di Lisbona, dove avevamo perso la terza Coppa dei Campioni subendo la rimonta del Celtic Glasgow. La squadra era evidentemente provata dalla lunga corsa in testa alla classifica, nell’ultimo mese il vantaggio sulla Juve si era ridotto a un solo punto. Andammo a Mantova sicuri di vincere, invece dopo quella batosta fummo eliminati anche in semifinale di Coppa Italia dal Padova. Fu davvero crudele chiudere così la stagione dei trionfi”.

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