7 Aprile 2019

La bomba di Lothar, il tacco di Ibra e la furia di Mou: Inter-Atalanta è garanzia di Show

Nerazzurri contro nerazzurri, Spalletti contro l'ex dal dente avvelenato Gasperini. Tutto pronto per Inter-Atalanta, una sfida da sempre garanzia di spettacolo

Stessa regione, stessi colori, stesse strisce: la sfida tra Inter e Atalanta è anche il confronto tra due modi di intendere il calcio, la dicotomia tra la Dea e la Beneamata, uno dei match più ricchi di storia e fascino del campionato di Serie A. Riviviamo i precedenti più illustri.

FINO IN EUROPA

Nella stagione 90/91 le due compagini si affrontano addirittura ai quarti di finale di Coppa Uefa: l’andata a Bergamo termina a reti inviolate, il ritorno di San Siro, con l’Inter in maglia bianca e l’Atalanta nerazzurra, viene vinto dagli uomini di Trapattoni per 2-0, che così continuano la loro corsa europea che terminerà con la conquista del titolo. Indimenticabile la botta di destro di Lothar Matthaus su punizione che vale il raddoppio.

LO SCUDETTO SCUCITO E RICUCITO 

Nel 2008 l’Inter di Mancini, inizialmente in fuga, inizia a perdere terreno nei confronti della Roma. A Bergamo la partita diventa vitale e durante il riscaldamento si scuce lo scudetto dalla casacca del centrocampista Patrick Vieira. Sembrerebbe un segno del destino, e invece proprio il francese realizza la rete del vantaggio, poi bissata dal primo acuto in campionato di un giovanissimo Balotelli. Lo scudetto, il sedicesimo, viene ricucito sulla casacca nerazzurra.

IL CROLLO DI MOU

 Passa un anno, Mourinho sostituisce Mancini sulla panchina nerazzurra e all’ultima giornata del girone di andata l’Inter crolla rovinosamente a Bergamo per 3-1. La doppietta di Doni e il gol di Floccari fanno imbufalire lo Special One che diventa una furia negli spogliatoi e si sfoga soprattutto sul terzino Maxwell, che da lì in poi verrà sostituito dal giovanissimo Davide Santon.

IBRA RE DEI BOMBER

Quando l’Atalanta arriva a San Siro per il match di ritorno l’Inter ha già conquistato matematicamente il tricolore numero 17. Doni e Cigarini danno ancora filo da torcere, San Siro saluta Hernan Crespo e Luis Figo, mentre Zlatan Ibrahimovic realizza allo scadere, di tacco, la rete che vale il 4-3 interista e il titolo di capocannoniere. Anche per lo svedese sarà l’ultima partita interista, prima delle sirene catalane che lo porteranno a vestire la maglia del Barcellona.

IL BALLO DEL TANQUE

Una delle soddisfazioni atalantine più grandi è datata 2012: a San Siro l’Inter va in vantaggio 3-1, ma trascinata da un German Denis in giornata di grazia la Dea ribalta il match e si impone 3-4, con Ranocchia che allo scadere manca di poco il guizzo del pari. Si tratta di uno dei primi segnali di crollo dell’Inter di Stramaccioni.

SETTE MERAVIGLIE

Nel 2016/17 l’Inter si trasforma in un carrarmato e batte la squadra di Gasperini con un sonoro 7-1. Per gli uomini di Pioli vanno a segno, oltre all’ex Gagliardini, passato da Bergamo a Milano soltanto qualche mese prima, Icardi e Banega, entrambi autori di una tripletta. Il risultato roboante rilancia prepotentemente la squadra in ottica Champions, ma i nerazzurri si sciolgono di lì a breve e concluderanno il campionato al settimo posto.

POKER BERGAMASCO

Questa stagione, all’andata, netta vittoria bergamasca per 4-1: dopo le fatiche di Champions gli uomini di Spalletti sembranio avere una marcia in meno rispetto alla squadra gasperiniana e si fanno sopraffare con un poker, nonostante l’illusorio pareggio di Icardi.

Un girone dopo è sempre la Champions l’obiettivo principale della squadra di Spalletti; Icardi, che aveva realizzato il momentaneo 1-1 all’andata, è tornato da poco in campo dopo una telenovela durata quasi due mesi, e si ritrova a dover fronteggiare una delle compagini più in forma degli ultimi tre anni. Trionferanno i nerazzurri di Bergamo o quelli di Milano? Soltanto San Siro saprà risponderci.