25 Ottobre 2011

PARTITE STORICHE: Inter-Juventus 4-0 (1984/85)

TRE COLORI, DUE MONDI OPPOSTI ? Bianco, nero, azzurro: i colori che milioni di tifosi portano a spasso per l’Italia e per il mondo. Tre colori che quando si incontrano non sfociano mai in arcobaleni o in coriandoli di festa. È sempre stato così, dai tempi di Boniperti e Angelillo ad oggi, passando per Herrera (celebre la sua protesta e il 9-1 delle zebre a Torino nel lontano 1961 contro la primavera interista), Facchetti, Bergomi e Platini. Eppure Inter e Juve hanno un punto in comune: quel nero che divide il bianco e l’azzurro, i colori del cielo, quel nero che con il sereno della volta celeste non ha nulla a che fare e che in fondo riporta sempre Interisti e Juventini a contatto con la più umana realtà dei loro conflitti, verbali e non. Il derby d?Italia anche quest?anno si avvicina, è lontano qualche giorno, ma si può dire che un vero appassionato non lo sentirà mai davvero distante.

LE STATISTICHE ? Inter e Juve si sono affrontate in Serie A ben 183 volte, con una prevalenza di vittorie bianconere (81) rispetto a quelle nerazzurre (56). Non è mai stata una partita ricchissima di reti: i torinesi ne hanno messe a segno 260, mentre i nerazzurri 232, per una media inferiore ai 3 gol a partita. Questi dati non possono che testimoniare che le due compagini si sono sempre date battaglia, dando vita a partite mai del tutto spettacolari e spesso molto equilibrate sia nel gioco che nel risultato. La posta in palio è ogni volta alta, anche perché, sia che si lotti per un obiettivo comune che per situazioni diverse, quando in campo si affrontano Inter e Juve, le tensioni possono solo moltiplicarsi. Ma la gara che stiamo per raccontare esula, almeno in parte, da tutto questo.

LA PARTITA ? 11 novembre 1984, stadio San Siro. Chi si reca all’impianto milanese quel giorno non può non ricordare l’impresa di cinque anni prima, quando esattamente nella stessa data Altobelli e compagni sotterrarono la Juventus con un netto 4 a 0. Ma l’Inter di metà anni 80? non è una vera corazzata, nonostante alcune eccellenti individualità, a differenza dei bianconeri, che dal decennio precedente collezionano trionfi e finali di coppa e che sono ancora pronti a importanti vittorie. Le due squadre, dopo sette giornate, hanno entrambe 8 punti e distano quattro lunghezze dal primo posto occupato a sorpresa dal Verona. Al Meazza la Juve del Trap si presenta senza Boniek, così il compito di offendere è affidato a un certo Platini e all’eroe di Spagna ?82, Pablito Rossi. L’Inter del neo presidente Pellegrini e di mister Castagner in estate ha messo a segno una scoppiettante operazione di mercato acquistando dal Bayern Monaco Karl-Heinz Rummenigge, due volte pallone d?oro e campione di tutto, ma ancora in cerca del suo primo gol in campionato. La partita, manco a dirlo, si prospetta all’altezza delle aspettative.

INTER FOLGORANTE ? L’allenatore nerazzurro schiera il tedesco in coppia con Altobelli (che cinque anni prima aveva segnato una tripletta ai bianconeri), con alle spalle il mancino Brady, ex del match. E al minuto numero undici viene ripagato da tanta fiducia: cross dalla sinistra di Baresi, Rummenigge incorna così potentemente da piegare le mani di Tacconi e siglare l’ 1-0. A questo punto ci si aspetta la reazione bianconera, che però tarda arrivare. Anzi, ciò che sopraggiunge per la Juve non è altro che una tegola, perché al21? Paolo Rossi deve lasciare il campo per infortunio; in assenza del polacco Boniek, entra Koetting,. Dieci minuti dopo Mandorlini, lanciato sulla sinistra, viene steso al limite dell’area. Longhi assegna un calcio di punizione, battuto da Brady per la testa di Ferri, che segna il suo primo gol in carriera e il 2 a 0. E? il risultato con cui si chiude il primo tempo.

NAUFRAGIO JUVE ? Al rientro dagli spogliatoi, complice anche un attacco spuntato, la Juve non riesce a imbastire una manovra convincente, così è sempre l’Inter a controllare e ad affondare quando può. Tacconi prima sventa un lob di Bergomi, proiettato in avanti in una velocissima azione di contropiede, poi, dopo qualche minuto, deve sventare su un tiro di sinistro di Baresi, che aveva raccolto la respinta di un Favero in grandissima difficoltà. I bianconeri non esistono in campo, così l’undici di Castagner fa quello che vuole proseguendo nel tiro al bersaglio verso la porta avversaria. Collovati va vicino al gol di testa, poi Rummenigge spara sul portiere dal limite dell’area. Ancora Tacconi deve superarsi, smanacciando in angolo dopo due dribbling ubriacanti e una bella conclusione di Altobelli. Sul successivo tiro dalla bandierina Brady pennella ancora per lo stacco di Collovati, che stavolta brucia Favero e insacca il 3 a 0. Dopo il terzo gol subito la Juve riesce a impensierire i padroni di casa, ormai rilassati, grazie alla classe di Platini, ma Zenga vigila bene e compie due belle parate. Castagner manda nella mischia il carro armato Pasinato al posto di Ferri, ma la partita non ha più nulla da dire. Anzi no: ennesimo contropiede della squadra di casa, Rummenigge si invola e fulmina di destro Tacconi per il 4-0. Proprio come cinque anni prima, nello stesso giorno: un segno del destino.

DOPO IL MATCH ? La vittoria sui rivali di sempre non permette certamente all’Inter di ammazzare il campionato, ma solo di spaventare le dirette concorrenti. La nota più lieta è la doppietta del panzer tedesco Rummenigge, che ormai si era avviato a diventare lo zimbello dei tifosi italiani sia per l’astinenza sotto porta sia per aver girato la pubblicità del ?Formaggino d?oro?. Ma fortunatamente, l’attaccante dimostrerà tutto il suo valore sul campo smentendo i detrattori. Per il resto, il campionato 1984-85 passa alla storia per due motivi: è il primo anno con sorteggio integrale degli arbitri e soprattutto è la stagione del trionfo del Verona. L’Inter chiude terza a cinque punti dalla squadra guidata da Osvaldo Bagnoli, riuscendo a starle dietro per una ventina di giornate e lasciando poi spazio a un?altra outsider, il Torino. La Juventus termina invece il campionato al sesto posto, dietro tutte le grandi, ma la delusione per l’anonimo piazzamento è bilanciata dalla soddisfazione, comunque amara, della vittoria in Coppa Campioni all’Heysel.

INTER-JUVENTUS 4-0 (2-0) MARCATORI:11? Rummenigge,32? Ferri,75? Collovati,88? Rummenigge INTER (1-4-3-2): Zenga; Bergomi; Mandorlini, Collovati; G. Baresi, Ferri (84′ Pasinato); Sabato, Marini Brady; Altobelli, Rummenigge. Allenatore: Castagner JUVENTUS (1-4-3-2): Tacconi; Scirea; Cabrini, Bonini, Favero, Tardelli; Briaschi, Vignola (68′ Limido), Prandelli; P.Rossi (21′ Koetting), Platini. Allenatore: Trapattoni ARBITRO: Longhi

[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=sh4R0t04Dz4[/youtube]