31 Gennaio 2019

Coppa Italia: l’occasione d’oro per l’Inter di Spalletti, tra “casi” e storie intrecciate

Il match contro i biancocelesti e magari la vittoria della Coppa Italia, come occasione per il nuovo progetto di Suning per il futuro (e svolta per il momento no)

Ancora una volta il mondo nerazzurro è stato travolto da un’ondata di negatività e pessimismo diffuso. D’altronde, nelle ultime stagioni, l’Inter ci aveva abituati a ben peggio e alcuni, di fronte ad un terzo posto definito “comodo” e alla continuità della squadra, si chiedevano soltanto quando, questo vortice, sarebbe arrivato. Ed eccoci qui, dunque. Sconfitta che scotta contro il Torino dell’ex Walter Mazzarri e il solito maremoto di informazioni richieste di cessione da parte di alcuni giocatori. “Presunte” perché, a parte Perisic riguardo al quale è stata la società stessa a chiarire la situazione, non vi è alcuna certezza sui vari Miranda, Candreva e Vecino. A chiarirlo è stato Luciano Spalletti, oggi nella conferenza stampa che anticipa Inter-Lazio.

Lautaro Martinez Torino Inter

Ed è proprio il match contro gli uomini di Simone Inzaghi che a questo punto, così come nell’ultima di campionato della scorsa stagione, diventa fondamentale. La squadra di Spalletti ha il dovere morale di dimostrare alla propria tifoseria, oltre che alle compagini rivali, che questa volta, nonostante qualche scossone, non è per niente disposta ad affondare. Sono passati 8 anni dall’ultimo trofeo messo in bacheca – la Coppa Italia vinta il 29 maggio 2011 contro il Palermo – e da allora, caduta dopo caduta, la rinascita nerazzurra è stata prevista in più occasioni, ma non si è mai davvero realizzata. Oggi è sotto gli occhi di tutti che Fc Internazionale sia tornata ad essere una forza più che credibile per le prime posizioni del campionato italiano e l’obiettivo dovrebbe essere quello di alzare nuovamente un trofeo. Così come accadde nel 2005, quando l’Inter di Mancini si portò a casa la Coppa Italia dopo anni di “non vincete mai” e “siete la barzelletta d’Italia”, fu quella che da molti viene definita “coppetta” ad inaugurare un ciclo vincente che raggiungerà il suo culmine nella notte del 22 maggio del 2010, con la squadra di Mourinho sul tetto d’Europa. Quale occasione migliore, dunque, di quella di domani sera? Bene puntare ad una nuova qualificazione in Champions League e ad un dignitoso percorso in Europa League, ma società, tifosi, allenatore e tifosi meritano di alzare un trofeo.

31 gennaio ore 21:00 palla al centro al Meazza, dunque. Tante le storie intrecciate. Sarà la notte di Luciano Spalletti che avrà l’occasione di scrollarsi di dosso l’ombra di Antonio Conte. La notte di Mauro Icardi, che è chiamato, da capitano, a caricarsi la squadra sulle proprie spalle. Quella di Matteo Politano, che col Torino ha rimediato un’espulsione in maniera troppo ingenua mentre la squadra aveva dannatamente bisogno di lui. Potrà diventare la notte di Radja Nainggolan e di Lautaro Martinez, che non partiranno titolari ma hanno entrambi tanto da dimostrare: il primo perché non è ancora riuscito ad essere lo stesso belga devastante che fino alla scorsa stagione dominava in campo con la casacca della Roma, il secondo in seguito all’occasione, sciupata, concessagli dal proprio allenatore di giocare in coppia con Maurito. Ebbene, che la “prenda Vecino”, o chi per lui, ma che sia un’Inter vincente, non soltanto pazza.

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