15 Febbraio 2015

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Atalanta-Inter

La 23esima giornata si è aperta ieri con la vittoria della Fiorentina e con il tonfo esterno del Napoli. Di sicuro alle 17.00 di oggi la classifica che vale l’Europa sarà più corta e l’Inter di Mancini, impegnata a Bergamo contro un’Atalanta dal rendimento altalenante, dovrà provare ad approfittarne dopo la bella prestazione contro il Palermo di domenica sera, probabilmente la più convincente della stagione. L’occasione è ghiotta: il primo dentro o fuori della stagione. Cerchiamo di capire che partite sarà all’ “Atleti Azzurri d’Italia“.

LA STORIA – Atalanta-Inter si è giocata 58 volte: il bilancio è a favore del Biscione, seppur di poco: 23 sono stati i successi della squadra di Milano, ben 15 quelli dei bergamaschi, a fronte di 20 pareggi. Che sia un campo ostico ce lo conferma anche la data dell’ultima vittoria dell’Inter: era il 6 aprile del 2008, l’ultima stagione di Mancini alla guida dell’Inter prima di lasciar spazio al vate di Setubal e ai suoi successori. Nelle cinque successive partite ci sono stati tre 1-1 (risultato che si è registrato ben 17 volte in totale), un 3-1 (in seguito al quale Mourinho decise di cambiare totalmente le sue priorità sull’undici titolare) un 3-2. In totale l’Inter ha segnato 90 reti, l’Atalanta 61: la media, è di quasi tre gol a match.

IL PRESENTE – L’Atalanta, come già anticipato, non vive la migliore stagione della sua storia, ma Colantuono, che ha vissuto la settimana più complessa della sua carriera (è entrato nel registro degli indagati per le vicende legate al calcioscommesse, ndr), non ha mai dimostrato di perdere davvero la bussola. Ecco perché gli orobici, seppur invischiati nella lotta per non retrocedere, non ne sono quasi mai totalmente coinvolti. I rinforzi arrivati col mercato invernale, poi, e la permanenza di importanti elementi come Baselli (che comunque a giugno vestirà la casacca del Milan) collocano la squadra di Bergamo tra quelle compagini pronte a fare un campionato tranquillo da qui alla fine. Proprio quello che invece non deve essere il cammino dell’Inter, chiamata a recuperare tanti punti per partecipare alle coppe nella prossima stagione e a onorare la partecipazione all’Europa League (la cui vittoria finale rappresenta l’unica speranza di tornare in Champions).

LE FORMAZIONI – Per la gara di oggi Mancini conferma 8/11 della squadra che ha strapazzato il Palermo e deve fare a meno di bomber Icardi, che nella notte è stato colpito da un virus intestinale e verrà tenuto a riposo in vista della gara contro il Celtic di giovedì prossimo. Handanovic difenderà i pali; davanti a lui la linea a 4 sarà composta da Campagnaro, Ranocchia, Juan Jesus e Santon; a centrocampo Brozovic e Guarin agiranno ai lati di Medel; in avanti Shaqiri è pronto a sostenere le novità Puscas  (favorito su Palacio) e Podolski. L’Atalanta si affida al 4-4-1-1 e sarà priva di Denis, che Colantuono ha deciso di mandare in panchina: davanti a Sportiello agiranno A.Masiello, Stendardo, Benalouane e Bellini; a centrocampo Zappacosta e Gomez saranno le ali e Cigarini e Carmona i mediani; in avanti Pinilla, neo-acquisto ed ex nerazzurro, sarà sostenuto da Moralez.

L’OCCHIO TATTICO – Priva del suo giocatore più prolifico, l’Inter potrà contare su attaccanti che partecipano di più alla manovra ma che hanno meno senso del gol: Puscas o Palacio e Podolski non hanno la marcatura nel DNA come Maurito, ma possono dare un contributo ugualmente importante soprattutto nel contesto di una squadra che sta imparando a muoversi e a sfruttare al meglio la superiorità numerica in ogni zona del campo. Shaqiri sembra essere entrato in condizione, Brozovic ha due polmoni che valgono per sei, mentre Guarin, per abnegazione, è sicuramente uno dei migliori: proprio dal colombiano e dal croato Mancini si aspetta tanto, poiché sono loro a dar man forte alla difesa e all’attacco, che senza la presenza di altri due centrocampisti sarebbe tristemente inerme come ai tempi di Mazzarri. Ma la quantità sarà importante soprattutto perché l’Atalanta, che di qualità ne ha praticamente solo in mezzo al campo con Cigarini e Moralez, fonda le sue scorribande proprio sulla corsa degli esterni, che saranno Gomez e Zappacosta. Quest’ultimo, nato terzino e diventato ala sotto la guida di Colantuono, sta dimostrando anche una certa propensione per il gol: in una squadra che sarà priva del suo bomber Denis, ci sarà da stare attenti anche a lui.

di Gianluigi Valente