28 Maggio 2020

CHE FINE HA FATTO – Luca Mezzano, l’uomo che arrivò insieme al Fenomeno e oggi vive di sogni e abbigliamento

Infortuni e sfortuna, ma anche passione e amore per il calcio. Oggi Mezzano culla il sogno di essere allenatore

Campioni, meteore, mancate promesse e tanto altro: la storia dell’Inter è ricca di profili che, in un modo o nell’altro, hanno lasciato la propria impronta. Ogni squadra ha il suo Pelé brasiliano, ma non è escluso che possa avere anche il Pelé portoghese.
La rubrica “Che fine ha fatto?” di Passioneinter.com rivela qual è stato il destino di chi è riuscito a lasciare la sua traccia e di chi invece è passato inosservato. Oggi è il turno di Luca Mezzano.

INSIEME AL FENOMENO – Estate 1997: Massimo Moratti con orgoglio presenta al mondo il suo nuovo acquisto da capogiro, ovvero Luis Nazario da Lima, meglio conosciuto come Ronaldo, favoritissimo nella corsa per la vittoria del Pallone d’Oro. L’attaccante brasiliano non è l’unico innesto di quella finestra di mercato, perché nel ’97 vestono il nerazzurro anche Colonnese, Moriero, Simeone, Cauet, Recoba e Luca Mezzano, difensore classe ’77, che firma proprio negli stessi giorni in cui si chiude la trattativa per quella che sarà la punta di diamante della squadra di Simoni.

ALL’INTER – Anche a causa di un infortunio, uno dei tanti della sua sfortunata carriera, Mezzano gioca in nerazzurro soltanto 10 partite, due delle quali nella Coppa Uefa 1997/98, titolo che può quindi vantare nel suo palmares personale. Lo stesso Mezzano ha spesso riportato parole di elogio per Ronaldo, da lui più volte definito come calciatore che aveva molto più talento di tutti i suoi compagni di squadra ma che non faceva nulla per sottolinearlo. Dopo il 1998 il difensore non gioca praticamente mai più con l’Inter e, pur restando di proprietà dei nerazzurri, inizia un lungo viaggio durato ben tre anni in prestito cambiando le casacche di Perugia, Verona, Brescia, Chievo e Reggina, prima di lasciare definitivamente Milano per accasarsi al Torino.

DOPO L’INTER – Quella granata è l’esperienza più longeva della sua carriera, che si può riassumere in 134 presenze e 10 reti in 4 stagioni. Poi tanta Serie B con Bologna e Triestina, prima dell’approdo ad Arezzo, ma i problemi fisici che lo hanno accompagnato per tutta la vita continuano a non dargli pace, e nel 2010 appende definitivamente le scarpe al chiodo. Conclude così una triste storia col calcio, iniziata sotto i migliori auspici, con tutta la trafila della nazionale giovanile, ma mai del tutto esplosa.

CHE FINE HA FATTO – L’amore per il calcio di Mezzano non si è mai spento e oggi aspetta l’occasione su una panchina importante, dopo aver avuto qualche esperienza nel campionato di Eccellenza, al Chisola. Nel frattempo gestisce da 14 anni, insieme alla moglie, un negozio di abbigliamento per la danza, un’attività partita dal basso ma che man mano si è ingrandita, mentre continua a studiare e ad aggiornarsi, sperando che la vita da allenatore possa compensare, in termini di fortuna, quanto gli è stato tolto da allenatore.

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