Cinque considerazioni dopo Fiorentina-Inter 3-0: le ragioni del crollo
Analizziamo la disfatta di ieri sera

La pesante sconfitta incassata ieri sera dall’Inter per 3-0 contro la Fiorentina rappresenta senza dubbio uno dei momenti più difficili della gestione di Simone Inzaghi sulla panchina nerazzurra. Il tracollo del Franchi riapre tra l’altro parecchi interrogativi sulla corsa scudetto e sullo stato mentale della squadra. Ecco dunque cinque considerazioni sul match di ieri sera per analizzare le ragioni del crollo interista.
Caccia ai colpevoli, ma serve equilibrio
Dopo una debacle del genere, il dibattito tra tifosi e opinionisti si accende, con molti che puntano il dito contro il mercato, le scelte dell’allenatore o il rendimento di alcuni calciatori. Tuttavia, due elementi fondamentali non devono essere dimenticati: fino a pochi giorni fa l’Inter era considerata ‘ingiocabile’ (non solo da Mkhitaryan), e nonostante la sconfitta resta l’unica squadra italiana tra le migliori otto in Champions League e a soli tre punti dal Napoli capolista.
Un problema mentale, non tecnico
Più che una questione di rosa o di modulo, il vero problema dell’Inter sembra essere in questo momento mentale. La squadra ha perso punti per cali di concentrazione e disattenzioni nei momenti chiave delle partite. Mantenere la tensione alta ogni tre giorni è un’impresa che neanche i top club europei riescono a garantire con costanza, fatta eccezione quest’anno forse per il Liverpool.
Le opzioni sono due: accettare di non competere su tutti i fronti, concentrandosi solo sullo scudetto, o continuare a lottare su ogni competizione con la consapevolezza che battute d’arresto come quella di Firenze possono capitare. La storia dell’Inter parla chiaro: non è una squadra che vince sempre, ma che punta a competere sempre al massimo.
Il mercato non c’entra, i problemi sono altri
Come sempre, dopo un risultato negativo si torna a discutere del mercato. Alcuni tifosi lamentano la mancanza di rinforzi a gennaio, soprattutto in attacco, ma va ricordato che a Firenze i nuovi acquisti (Zalewski per l’Inter) non avrebbero potuto nemmeno giocare. Il tema del ‘doppio undici titolare’ è un’illusione creata dagli avversari e dai media, più che una realtà. L’Inter ha una rosa competitiva, ma chiaramente non dispone di due squadre dello stesso livello.
Prevedibilità tattica? Inzaghi sta lavorando sulle alternative
Un’altra critica riguarda la prevedibilità dell’Inter, ma se fosse davvero così facile fermare i nerazzurri, tutti ci riuscirebbero. La Fiorentina ha giocato una partita difensiva perfetta, bloccando le fasce e schermando Calhanoglu, ma questo non significa che il piano tattico di Inzaghi sia fallito. Il tecnico sta lavorando molto sulle palle inattive per sbloccare le gare, e il gol annullato a Carlos Augusto avrebbe potuto cambiare la partita.
Sguardo al futuro: rialzarsi subito
Ora l’Inter deve ripartire immediatamente. Dopo la sconfitta nel derby d’andata, i nerazzurri hanno vinto 14 delle successive 17 partite. La lezione di Firenze va assimilata, ma senza fare drammi. Il campionato è ancora aperto e l’obiettivo resta chiaro: lottare su tutti i fronti, senza paura di qualche caduta lungo il percorso.