11 Dicembre 2020

Cordoba: “Andai all’Inter per lasciare un’impronta. Ricordo quegli anni come un sogno”

L'ex difensore colombiano è riuscito perfettamente nel proprio intento

Definire Ivan Ramiro Cordoba come un grande calciatore che ha vinto tanto con la maglia dell’Inter potrebbe risultare riduttivo. L’ex difensore nerazzurro, difatti, con la sua professionalità e dedizione verso la maglia ha dimostrato negli anni passati ad Appiano Gentile di meritarsi il titolo di bandiera. Uno di quei calciatori che ha scelto il club interista al suo arrivo in Europa nonostante l’interesse del Real Madrid, che ha dato tutto anche negli anni in cui i successi tardavano ancora ad arrivare e che fortunatamente è stato ripagato nelle sue ultime stagioni trascorse a Milano dai tanti sacrifici fatti, vincendo praticamente tutto quanto ci fosse da vincere.

Nell’intervista ripresa sui canali di Dazn, Cordoba ha ricordato tanti bei momenti, soprattutto quanto il trasferimento all’Inter avesse significato per lui in quanto primo calciatore colombiano ad arrivare in una big europea. A seguire un estratto della sue parole sugli anni nerazzurri.

IL TRASFERIMENTO – “L’Inter mi seguiva da un po’, da circa sei mesi, e nelle due volte che sono venuti a vedermi grazie a Dio ho fatto due gol, mi è andata bene. La seconda volta arrivò l’offerta concreta dell’Inter, lo stesso giorno abbiamo saputo che mia moglie era incinta. Due notizie spettacolari nello stesso giorno. Era un sogno, quando mi parlavano dell’Inter già mi vedevo uno di loro. L’ultima partita nel San Lorenzo i tifosi mi pregarono di non andare, mi dissero di essere disposti a fare una colletta per farmi rimanere. Quel momento è stato fantastico, sarò sempre riconoscente al San Lorenzo”.

FARE LA STORIA – “L’Inter mi aveva dato tanto acquistandomi. Sempre ho ringraziato la vita per le possibilità avute, far parte dell’Inter era speciale. Ma avevo chiaro che avrei dovuto lasciare un’impronta, non come uno qualsiasi, ma uno di cui ricordarsi anche in futuro. Volevo lasciare un segno, lasciare una motivazione grande per i calciatori che stanno arrivando adesso, volevo far progredire il calcio. Far vedere i giocatori colombiani non solo con tanto talento, ma anche con professionalità e serietà, sui quali puntare per un progetto sportivo. Credi nei tuoi obiettivi e vai alla morte con loro, è quello che ho fatto. Sono stato il primo calciatore colombiano in una grande squadra d’Europa, ricordo tutto come un sogno”.

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