30 Dicembre 2017

Riccardo Ferri: “Il calo dell’Inter è fisico. Vendere? Cederei Joao Mario”

L'ex difensore dell'Inter ha spiegato i motivi della crisi nerazzurra, fornendo anche la possibile soluzione

L’ex difensore dell’Inter Riccardo Ferri, ai microfoni di GazzaMercato, ha rilasciato alcune dichiarazioni in merito al momento di crisi dei nerazzurri, cercando di individuarne la causa e le possibili soluzioni. Ecco le sue parole.

Dopo i k.o. contro Udinese e Sassuolo è arrivata anche la sconfitta nel derby di Coppa Italia. Come si spiega questo blackout dei nerazzurri?
“Guardando le ultime partite balzava all’occhio che la squadra stesse un po’ mancando, soprattutto sugli interpreti principali. Questo sembrava che potesse essere un allarme fasullo e invece, proseguendo il cammino, la squadra non riusciva a reagire fisicamente. Io lo indirizzerei su un discorso di calo fisico, soprattutto sugli uomini che hanno speso molto in questo inizio di stagione esaltante”.

Nelle ultime tre partite l’Inter ha segnato soltanto un gol. L’astinenza in zona gol può essere un problema in vista delle gare future?
“Diciamo che l’Inter è abbastanza orientata a far gol con gli stessi uomini. Non ha , negli undici , tantissimi interpreti nella zona gol: si parla di Icardi, Perisic…qualche gol di Vecino, però non ha un centrocampo con una grande vena realizzativa. Se viene a mancare un po’ la squadra è chiaro che le occasioni si riducono al lumicino, e mi riferisco soprattutto a Icardi che vive sul rifornimento e sulle palle messe dagli esterni che sono la parte qualitativa della squadra. Questo è dovuto alla mancanza di supporto di tutta la squadra. E’ normale che poi tutto ricada sull’aspetto della realizzazione, dove vengono a mancare rifornimenti”.

Dunque servirebbero rinforzi in attacco?
“L’Inter è un progetto giovanissimo, viene da una stagione sicuramente molto deludente. Spalletti ha preso in mano una squadra che andava rifondata dal punto di vista mentale e anche sotto l’aspetto fisico. Ha fatto un lavoro straordinario, ma è chiaro che è un progetto nato a luglio di quest’anno. E’ normale che la rosa andava sicuramente rinforzata, ma poi ci sono altri aspetti che hanno condizionato il tutto, come ad esempio il Fair Play Finanziario. Credo che Spalletti debba arrivare a fine stagione con questi interpreti e con questo gruppo. Sta facendo un lavoro straordinario indipendentemente dalle ultime sconfitte in Campionato e Coppa Italia”.

A proposito della rosa: a gennaio l’Inter non avrà un budget importante, dunque bisogna vendere per comprare. Quali sono i giocatori su cui monetizzare?
“Io credo che in questo momento l’attenzione è rivolta a Joao Mario. È chiaro che in quella zona l’Inter ha bisogno di giocatori che interpretano il ruolo da trequartista in maniera diversa rispetto a Joao Mario, Brozovic e a Borja Valero. C’è bisogno di un profilo che abbia capacità realizzativa, la gamba per poter andare a riempire l’area quando è necessario ed anche la fantasia che in questo momento tutti i giocatori che hanno occupato quel ruolo non sono riusciti a dare. Cedendo Joao Mario ci può essere un innesto di quel tipo, ed è chiaro anche la difesa necessita di rinforzi, anche se il ritorno gradito di Ranocchia ha portato un giocatore in più. L’infortunio di D’Ambrosio e di Miranda però evidenziano la carenza in quel settore”.

Nelle ultime ore sono stati accostati tanti nomi all’Inter quali Pastore, Deulofeu e Mkhitaryan. Su chi dovrebbe puntare il club e perché?
“Indipendentemente dai giocatori citati in precedenza credo che l’Inter debba puntare su un profilo che sposi il progetto, non solo tecnicamente valido ma anche morale e che si vada ad incastrare bene nel mosaico di Spalletti”.

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