14 Settembre 2013

FOCUS – Partite da numeri Uno

di Francesco Filippetto.

Inter e Juventus sono quasi pronte a dare vita all’ennesimo derby d?Italia, a scrivere un’altra pagina di una rivalità storica e forte.

Storia di due squadre che si odiano ma si rispettano, storia di due club gloriosi che ambiscono al vertice per indole e dovere. Sfida tra numeri uno  del calcio italiano, tra chi attualmente è campione in carica e chi ambisce a diventarlo.

Già numeri  1, come vengono definiti i portieri, quelli bravi. Bravi come Samir Handanovic e Gianluigi Buffon, oggi presenti  e titolari indiscussi, pronti a difendere la propria porta davanti a un San Siro stracolmo e agitato.

Tra poco si guarderanno da lontano, dai due estremi del campo dopo il consueto saluto iniziale, ricco di stima e rispetto tra due che ricevono apprezzamenti e ammiccamenti da tutto il mondo. Sì, perché se è vero che sono i gol dell’attaccante, pagato fior di milioni, a decidere un risultato, è vero anche che a volte le loro parate valgano quanto una rete.

L’Italia un tempo patria dei portieri più bravi del mondo, ancora oggi, in un calcio in crisi economica, annovera nelle due squadre due personaggi definiti dai media come massimi esponenti del ruolo in questione. Campioni insomma, campioni per le prodezze esibite in questi anni nei campi, ma campioni anche carismatici per i propri compagni.

Numeri pazzeschi quelli di Buffon, decisivo e vincente con la Juventus e con la maglia azzurra, tanto da essere il classico campione indiscusso, quello che comunque rispetti anche se gioca con il nemico. Se Buffon ha avuto la sua consacrazione attraverso le vittorie, Handanovic in questo è ancora un aspirante.

Samir è arrivato in una big del calcio solo l’anno scorso e dopo le lusinghe estive del Barcellona, spera già dalla stagione in corso di alzare qualche trofeo, conscio di essere un top player. Le sue prestazioni parlano chiaro, i suoi colpi di reni e miracoli hanno strozzato in gola l’urlo di esultanza a molti bomber in Italia.

Tra tutte le statistiche dello sloveno la più pazzesca è la sua resa nei rigori. Nella sua carriera si è trovato  a dover parare 67 rigori riuscendo a evitare il gol per 24 volte,  quindi una percentuale di  parata del 35%. Tutto merito di una freddezza insita che lo porta ad essere sempre concentrato e all’allenamento costante delle sue doti naturali, riflessi e agilità feline spiccano infatti come le principali tra le sue qualità.

Buffon contro Handanovic, non è che l’ennesima sfida tra portieri nerazzurri e bianconeri, squadre di grande tradizione per quanto riguarda il ruolo di estremo difensore, basti pensare alle recenti rivalità: Bordon-Zoff; Zenga-Tacconi; Pagliuca-Peruzzi; Toldo- Van der Sar; Julio Cesar-Buffon.

Ci rimettiamo quindi nelle mani del nostro eroe, o meglio supereroe visto che lo sloveno viene appellato come Batman o Spiderman dai tifosi nerazzurri. Già un supereroe è quello che ci vuole, tra due ore, per fermare quella  Vecchia (e insidiosa) Signora che ha brutte intenzioni a San Siro.