31 Marzo 2012

FOCUS – Un po’ di buon senso

In quanti avrebbero scommesso un solo euro sul fatto che l’Inter quest?anno potesse finire la sua stagione con seduto sulla panca un tecnico più giovane di Zanetti? Eppure dalla Beneamata come è noto ci si può aspettare un po’ di tutto, compresa una stagione veramente pessima e l’allenatore della Primavera chiamato a marzo a raddrizzarla almeno in parte.

Ciò che lascia maggiormente perplessi tuttavia in questa fase non sono tanto le scelte della società, in questo caso assolutamente condivisibili, ma alcuni atteggiamenti e punti di vista di tifosi, giornalisti e addetti ai lavori vari ed eventuali che non appena hanno avuto la notizia di Stramaccioni nuovo allenatore dell’Inter hanno iniziato a lanciarsi in certe prese di posizione che andrebbero quantomeno riviste.

Un primo ordine di critiche spetta indubbiamente a tutti coloro che non hanno perso l’occasione di salutare Starmaccioni come il nuovo Mourinho. Partendo dal presupposto che di presunti nuovi Mourinho a voler dar retta a taluni negli ultimi anni sarebbero dovuti sbucarne fuori in quantità maggiore che di asparagi in questo periodo, il solo accostare il nome di un giovanissimo della panchina alla sua prima esperienza con una squadra non giovanile a quella di un tecnico che ha già allenato Porto, Chelsea, Inter e Real Madrid e ha vinto tutto quello che c’era da vincere, è un?operazione in sé da reparto psichiatrico.

Qualcuno dice poi che Stramaccioni sia un predestinato, lui stesso risponde con modestia che è semplicemente fortunato. Forse sarebbe giusto considerarlo un ottimo allenatore e basta, che coi giovani ha fatto benissimo e che semplicemente per questo motivo ha ottenuto questa grande opportunità chiamata Inter. Probabilmente poi sarebbe il caso di incominciare a evitare di ricercare nel volto di ogni nuovo allenatore che compare sulla Terra quello di Mourinho o peggio ancora di un profeta che per qualche ragione ha scritto nel proprio DNA che diventerà il più grande di tutti i tempi: perché lasciarsi trasportare dalle suggestioni è un?ottima cura alla durezza della realtà, ma perdersi in esse può poi portare a cocenti delusioni.

Così come non è concepibile dunque parlare in termini eccessivamente entusiastici di Stramaccioni ancor prima che la sua ?nuova? squadra giochi una sola partita, altrettanto insensate possono apparire le critiche a prescindere (poche a dire il vero) di chi non si fida del tecnico romano: inutile sottolineare come il capo d?accusa principale che gli viene rivolto è quello di essere troppo giovane (così come probabilmente Ranieri era troppo vecchio). La giovane età anagrafica di Stramaccioni è un dato oggettivo e inconfutabile, ma qual è l’occasione più propizia per un giovane e promettente allenatore per fare esperienza se non quella in cui si trova l’Inter in questo momento? Nove partite di Serie A  (alcune delle quali anche molto sentite come il derby col Milan) in cui non c’è più nulla da perdere e che nella migliore delle ipotesi potrebbero ufficialmente candidare mister Stramaccioni alla panchina dell’Inter anche per l’anno prossimo e consacrarlo come allenatore dal futuro promettente, e nella peggiore invece chissà, vedrebbe l’Inter arrivare decima piuttosto che ottava in classifica.

L’ultimo appunto riguarda poi le voci insistenti e a cadenza quotidiana che vogliono tecnici di mezzo mondo candidati alla panchina dell’Inter per il prossimo anno: i vari Bielsa, Blanc, Villas Boas e via discorrendo sembrano non lasciare alcuna chance al piccolo Stramaccioni di riconfermarsi tecnico nerazzurro anche per il prossimo futuro. Aspettando di vedere come si comporterà sul campo la sua Inter sarebbe bello però poter pensare che una volta tanto si abbia davvero intenzione di puntare nei fatti e non solo a parole su un giovane tecnico italiano, dalle idee chiare e moderne, perfezionista e vincente (anche se solo con i giovani, per ora) col quale magari avviare un ciclo forse non esaltante dal primo momento, ma basato sulla lungimiranza, oggi più che mai fondamentale nel mondo del calcio. Bielsa e gli altri tecnici più esperti e dai nomi più altisonanti potrebbero garantire qualche certezza in più rispetto a Stramaccioni, certo. Ma in fin dei conti quali reali garanzie esistono nel calcio? Converrebbe allora lasciarla aperta uno porticina a questo poco più che ragazzo romano, ché forse riuscirà a farci passare dentro qualcosa in più di una bella speranza.