23 Gennaio 2015

Fredy Guarin pensa solo all’Inter: “Mercato? Io sto bene qui, non mi muovo e mi sento importante”

Torna a parlare il colombiano Fredy Guarin e lo fa ai microfoni di Tuttosport. Un anno fa l’addio all’Inter sembrava inevitabile, con lo scambio con Vucinic saltato a causa dell’insurrezione della piazza. Oggi il centrocampista torna sull’argomento e ne parla con fierezza: “Cosa mi ha spinto a restare? L’idea che tutti quei tifosi erano lì sotto la sede dell’Inter perché non mi volevano vedere con un’altra maglia. La protesta dei tifosi è stato uno dei motivi che mi ha convinto a restare e oggi la mia testa è solo per l’Inter. Mi sono trovato davanti a un bivio ed è stato un momento difficile per la mia carriera e anche per la mia famiglia: alla fine però tutto si è risolto nel modo in cui volevo, ovvero restare all’Inter e sentirmi importante. Ho fatto una scelta importante e di notte dormo tranquillo per quella decisione”. Nel frattempo è cambiato l’allenatore e Fredy Guarin parla così dell’impatto di Mancini sull’Inter: “Lui è stato un fuoriclasse e questo lo aiuta moltissimo nel capire i giocatori e nelle relazioni. Con lui c’è più intensità nel gioco, siamo più offensivi, abbiamo più coraggio come squadra e nessuno di noi ha più paura di esprimere le sue qualità. Dobbiamo vincere tredici partite nel girone di ritorno per arrivare in Champions League, ma penso che possiamo farcela”. Il Torino evoca bei ricordi nella mente del colombiano: “Cosa mi ricorda questa partita? Il gol in rovesciata. Per il gesto atletico è stato il gol più bello che ho fatto in Italia”. Infine una battuta sull’Europa League che Fredy Guarin ha vinto con la maglia del Porto: “Presto parte l’Europa League e noi ci teniamo moltissimo. Al Porto, per esempio, ci siamo messi in testa sin dal girone che quella Coppa dovevamo vincerla a prescindere da ciò che sarebbe successo in campionato. E alla fine abbiamo vinto tutto. In Italia è più snobbata? Anche in Portogallo era più importante il campionato, però nel Porto tutti si sentivano titolari e indipendentemente da chi andava in campo, il livello della squadra era sempre altissimo. Comunque quando arrivi in fondo all’Europa League, respiri l’atmosfera dell’impresa, vedi la Coppa e ti rendi conto quanto sia importante ciò che hai fatto. Un sogno? Cominciare a vincere. Non importa se vinciamo lo scudetto oppure una coppa. Sono certo che dopo non ci fermeremo più“. Follow @antocarboni91