9 Novembre 2021

Giù le mani da Lautaro: un errore non lo rende uno qualunque

Il Toro ha ancora tanto credito

Lautaro Martinez, Getty Images

La tempesta abbattutasi su Lautaro Martinez dopo il rigore sbagliato nel Derby contro il Milan non si è ancora placata. Sicuramente per Il Toro è stata una punizione eccessiva, specie se sommata a quella emotiva che già si agiterà dentro di lui dopo che quella palla maledetta non è entrata. L’accanimento dei media non fa eccessivamente notizia: si sa che tutti amano giocare a palla con i sentimenti dell’eroe caduto, specie se l’eroe indossa una maglia nerazzurra. A fare specie però è l’astio generatosi in una grossa frangia di tifosi: Lautaro non merita questo trattamento.

Lautaro Martinez, Getty Images

Lautaro Martinez non è Lukaku sui rigori questo no, ma rispetto al passato è migliorato parecchio. Non ha quasi mai la precisione di pescare l’angolino, ma ora calcia comunque forte e piuttosto angolato. Quindi prima di tutto, nonostante quando si sbaglia dal dischetto la maggioranza della colpa è del tiratore, in questo caso bisogna fare anche i complimenti al portiere rossonero, bravo soprattutto a trattenere quel tiro. Ma, anche qualora avesse sbagliato solo per cause imputabili a lui, un accanimento del genere non è solo esagerato, ma anche dannoso.

Certo il Derby è il Derby e mai come ora che le squadre sono di nuovo competitivo è sentito e determinante fare il risultato. Criticare e insultare tanto aspramente quello che è a conti fatti diventato il nuovo faro della squadra però, non è una grande trovata. Bisognerebbe essere empatici, pensare a quello che si è dato e che si è ricevuto. Soprattutto bisognerebbe pensare anche a chi ha scelto la via giusta, anziché quella semplice. Lautaro aveva e ha avuto proposte importanti dall’estero. E, a differenza di altri mercenari molto più incensati di lui, non ha voltato le spalle all’Inter. Ha scelto di restare, per sé stesso e per l’ambiente, di sposare la causa nerazzurra. Ha ricevuto un cospicuo aumento di ingaggio, sì, ma avrebbe potuto guadagnare 2-3 volte tanto andando in Premier o in una big spagnola. Ha scelto la via della consapevolezza, della responsabilità, della sfida. E ora, per un momento no, viene ricompensato così.

Lautaro è il presente ed il futuro dell’Inter. Come Barella, come Bastoni, come Skriniar. Questi sono i baluardi da osannare nei momenti di gloria, ma anche da proteggere nei momenti difficili, di crisi. Il tifoso, soprattutto quello dell’Inter, rimane sempre al fianco della propria squadra. Ecco, sarebbe il caso di farlo anche coi giocatori che, a dispetto del calcio attuale, scelgono di fare lo stesso. I goal sono importanti, ma la fedeltà lo è molto di più.

 

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