28 Febbraio 2023

Nuovo stadio, vertice a Palazzo Marino: Inter e Milan verso la separazione

Priorità il nuovo impianto in zona San Siro, ma entrambe le società hanno già un piano B

Paolo Scaroni e Alessandro Antonello (@Getty Images)

AGGIORNAMENTO ORE 11.30 – All’uscita da Palazzo Marino al termine del vertice col sindaco Sala, l’amministratore delegato dell’Inter Alessandro Antonello conferma che l’opzione principale rimane al momento il nuovo impianto a San Siro in coabitazione col Milan che, però, sta valutando alternativamente uno stadio in solitaria nell’area La Maura. Una volta terminate le analisi da parte dei rossoneri, le società torneranno a discutere del progetto: se si arriverà alla rottura, l’Inter proseguirà con il piano per un proprio stadio in un’altra area fuori Milano. L’ipotesi di rimanere a San Siro da soli non è presa in considerazione.

ORE 9.25 – A Palazzo Marino arrivano Inter e Milan, rappresentate rispettivamente dall’Ad nerazzurro Antonello e dal presidente rossonero Scaroni.

ORE 8.00 – Giornata forse decisiva per il futuro di San Siro, oltre che di Inter e Milan. Questa mattina infatti i club saranno a Palazzo Marino per discutere con il sindaco Sala di un progetto che non è mai davvero partito e verso cui da 4 anni sono stati eretti ostacoli su ostacoli. 

Burocrazia o meno, la questione sta veramente diventando intricata: ormai 4 anni e mezzo fa Inter e Milan sceglievano di avviare il progetto per un nuovo stadio. Non solo oggi non è ancora stata posizionata nemmeno una pietra, ma ancora si è lontanissimi dal via libera per il permesso ad erigerlo. Una situazione grottesca. 

Per questo sia Milan che Inter stanno valutando soluzioni alternative, se necessario anche separandosi dai rispettivi “cugini”. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, quello di questa mattina dovrebbe essere tutto fuorché un incontro risolutore (tanto per cambiare), con presenti Antonello per l’Inter e Scaroni per il Milan. 

Qualora il presidente rossonero evidenziasse apertamente la volontà di uscire dall’operazione per erigere uno stadio solamente per il Milan però (mossa per cui comunque l’Inter sarebbe già pronta da tempo), allora ci sarebbe probabilmente lo strappo definitivo tra tutte le parti in causa. La vera domanda però è un’altra: vale la pena questo tira e molla per salvare San Siro se poi probabilmente le squadre, seppur separatamente, lo lasceranno lo stesso per una “nuova casa”? Cambiando gli addendi il risultato non cambia: nelle mani del Comune rimarrebbe un impianto colossale ed inutilizzato.