20 Maggio 2014

FOCUS – Il pilastro, l’anima e l’infallibile

di Claudio Colombrita

Samuel Cambiasso Milito: un trio nella storia nerazzurra

Tre addii, forse consumatisi un po’ in sordina visto che la scena era tutta per il Capitano Zanetti, tre colonne del Triplete che lasciano l’Inter per sempre dopo una storia stupenda, che più nerazzurra non si può. Walter Samuel, Esteban Cambiasso e Diego Milito, in ordine di posizione in campo, la spina dorsale di una squadra che ha impresso indelebile il suo nome nella storia, il trio argentino che ha contribuito in maniera decisiva ai successi nerazzurri, lontani dall’Inter, da subito. Chievo-Inter rimarrà nella storia non per il risultato nè per un gol in particolare ma perchè stata estirpata la pianta nerazzurra in maniera violenta ma forse necessaria, si è deciso di far crescere da zero un’altra piantina, dalle radici giovani che già sono in campo, arricchendola ogni giorno di più con nuovi innesti. Si è cominciato con la presidenza, un nuovo patron con nuovi stimoli e liquidità, si è agito anche sul settore tecnico con la promozione di Ausilio e con la cacciata di Branca, si è affidato un progetto nuovo a Mazzarri e non si vuole tornare indietro, inevitabile che un vento di novità così forte travolgesse anche i giocatori. Bisogna recidere il filo col passato ed è tempo di scelte dolorose, come doloroso è stato l’addio, in quel Chievo-Inter, a quei campioni che ci hanno fatto fibrillare ed emozionare per tanti anni.

IL PILASTRO – Walter Samuel ha letteralmente trasformato un reparto che, prima di lui, è stato l’anello debole dell’Inter, la causa dei profondi insuccessi degli anni precedenti. Troppi gol subiti, una difesa che faceva acqua da tutte le parti, un’insicurezza che vanificava, spesso, il buon lavoro fatto dai grandi attaccanti nerazzurri. Scaricato troppo presto dal Real Madrid, Walter ha accettato la nuova sfida in Italia dopo la parentesi alla Roma e si è messo in gioco con le sue caratteristiche principali: la solidità, l’umiltà e l’esperienza. Ha formato con Lucio una delle coppie più forti di sempre, ha lottato con tanti, troppi infortuni che lo hanno condizionato, si è ripreso quando tutti lo davano per finito ed è ancora in pista nonostante la carta d’identità, ha bisogno di nuovi stimoli per rimettersi ancora una volta in gioco e non ci sorprenderemmo se ce la facesse ancora. Il suo soprannome, The Wall, è quanto di più azzeccato sia stato creato nella storia dell’umanità, un muro incrollabile, massiccio, che non cede di un centimetro, un muro che rimarrà nerazzurro, nonostante la separazione.

L’ANIMA – Esteban Cambiasso rappresenta uno degli acquisti più azzeccati della storia dell’Inter, il rapporto qualità-prezzo rappresenta un capolavoro nella storia del calcio perchè, il Cuchu, appena scaricato dal Real Madrid (non smetteremo mai di ringraziarlo), viene acquistato a parametro zero, eh sì, avete capito bene, l’anima nerazzurra, il secondo capitano, il leader incontrastato del centrocampo nerazzurro, preso a zero: i misteri del calcio. Arrivato in punta di piedi con educazione ed umiltà, tanto lavoro sul campo e poche chiacchiere, costanza delle prestazioni e  decisività nelle stesse, i gol pesanti e abbondanti e le cerniere create per intrappolare gli avversari, chi più ne ha più ne metta per questo esempio cristallino di fuoriclasse. Esteban è stato quello più vicino a rimanere all’Inter, ci credeva e avrebbe fatto un passo per restare ancora in nerazzurro, d’altronde le prestazioni quest’anno sono state positive seppur inferiori a quelle degli anni precedenti. L’Inter ha deciso di ripartire da zero, sacrificando l’immenso carisma e l’esperienza del Cuchu all’altare della rifondazione, una scelta rispettabile e che verrà valutata a tempo debito, nel frattempo l’argentino è cercato da mezza Europa, Italia compresa. Della sua splendida carriera nerazzurra ci rimarranno impresse tante cose, il gol contro il Chelsea nell’anno del Triplete, la sua grinta nel rianimare i compagni, la sua capacità di capire in anticipo le mosse dell’avversario e la sua illimitata intelligenza tattica.

L’INFALLIBILE – Diego Milito è uno degli attaccanti più forti e decisivi che l’Inter abbia mai avuto. Arrivato nella maxi operazione che ha portato a Milano lui e Thiago Motta, è da subito entrato nei cuori nerazzurri a suon di gol. Infallibile appunto o anche realizzatore di sogni, perchè in tutte le vittorie nerazzurre degli ultimi anni c’è la sua firma, una garanzia per i compagni che, quando gli passavano il pallone, erano già pronti a festeggiarlo perchè sapevano bene come sarebbe andata a finire. Le sue finte ubriacanti a “scherzare” l’avversario (i due gol nella finale di Madrid sono l’esempio, chiedere a Van Buyten), la sua precisione e freddezza sottoporta, la sua puntualità nel timbrare la rete, i gol in tutte le finali nell’anno del Triplete e la gioia allo stato puro che ha regalato ai tifosi nerazzurri in questi anni, Diego Milito è tutto questo ed altro. Unico neo le frasi del post Madrid quando appena neocampione d’Europa mise in dubbio la permanenza all’Inter, ma il Principe ha combattuto, ha cercato di riprendersi il ruolo da protagonista, è caduto pesantemente con un infortunio che ne ha compromesso la carriera e si è rialzato con tutte le sue forze. I risultati ancora non si vedono, il Principe fatica a ritrovare lo smalto ma quello che ha fatto negli ultimi anni con la maglia nerazzurra non lo toglierà mai nessuno: Inter e Milito per sempre insieme nella storia, i suoi gol saranno copertina dell’immenso libro nerazzurro, per sempre. Non ci stupiremmo se, anche lui, trovasse nuovo smalto e nuovi gol altrove, glielo auguriamo, i veri campioni non muoiono mai!

Samuel, Cambiasso e Milito, tre addii dolorosi, tre GRAZIE per sempre!