15 Settembre 2012

Torino-Inter: le voci dei granata

Quando per una neo-promossa, anche si chiama Torino, si avvicina la sfida con una grande del calcio, gli animi si surriscaldano e la tensione sale, unita alla voglia di dare più del massimo. Ci ha pensato però il mister dei piemontesi a placare gli animi e a regalare saggezza e tranquillità all’ambiente dei padroni di casa. Nella conferenza stampa pre-match, Ventura ha innanzitutto voluto fare i complimenti al collega Stramaccioni. Ecco le sue parole, riportate da fcinternews: “Gli auguro una grande carriera. Lo considero anche fortunato perchè non è da tutti passare dalla Primavera alla prima squadra in un grande club. Tutti i giocatori parlano bene di lui, quindi significa che ha un buon rapporto. Ha una grande occasione e gli auguro di coglierla al volo“.

Poi l’ex allenatore del Bari si concentra sulla partita: “Non sappiamo nè come giocherà l’Inter, nè con chi. Non cambierà molto per noi; se abbiamo determinate conoscenze non dobbiamo farci condizionare. Oggi credo che il Torino sia in grado di fare come fece il Bari a San Siro quando Mourinho cambiò tre moduli in corso e noi rispondemmo con altrettenti adattamenti. Lo stadio sarà pieno e sono molto contento. Credo – continua entusiasta il tecnico – che sia la giusta gratificazione per il lavoro svolto da questi ragazzi negli ultimi 15 mesi, se alla fine della partita i tifosi saranno orgogliosi di quanto la squadra avrà espresso allora avremo raggiunto il nostro obiettivo. Domenica non cerchiamo un risultato fine a sè stesso, ma una prestazione che ci permetta di fare risultato“.

Tra i protagonisti di domani ha detto la sua anche il nuovo portiere del Torino, Jean Francois Gillet, in un’intervista a Tuttosport: “Affrontando una grande del torneo potremo capire a che punto siamo, quanto abbiamo assimilato del lavoro svolto. Siamo curiosi, abbiamo tanta voglia di metterci a confronto con una squadra formata da grandi campioni“. E se Ventura ha detto di preferire una buona prestazione al risultato, l’estremo difensore prova a fare quadrato col tecnico: “Il punto di vista del mister è giusto, lui deve avere una visione di lungo periodo. Io sono un calciatore, penso solo all’Inter e pretendo il massimo da me come dai miei compagni. Se metti in campo tutto quello che hai arriva anche la prestazione, che poi è la base dei risultati positivi. Non è legge, ma in genere i punti arrivano quando giochi bene. E contro una squadra di campioni quale è l’Inter servirà un Toro attento, determinato, cattivo. Un bel Toro, insomma“.

Infine un pensiero su quelli che saranno i due rivali più importanti domani, gli attaccanti Milito e Cassano: “L’arma migliore di Milito è l’imprevedibilità. In area di rigore è un falco, impressiona la capacità di farsi trovare sempre al posto giusto. Se gli concedi un minimo spazio ti fa male. Su Cassano, beh, quando ci incrociamo sui campi ci salutiamo con calore. Come si fa a Bari, insomma. Una città alla quale ho imparato a voler bene. Figurarsi Cassano che a Bari è nato. Quando ero il portiere biancorosso e incrociavamo una squadra in cui giocava Antonio, i saluti alla sua ex squadra non finivano mai. Abbracciava tutti, aveva una battuta per ognuno, dai compagni ai massaggiatori“.

A La Gazzetta dello Sport ha rilasciato delle brevi battute anche Matteo Brighi, il giocatore granata con più presenze in Serie A. “In 90 minuti si può vinceredichiara il centrocampista – con intelligenza tattica, possesso palla, fame da gol di Bianchi, e la spinta dei tifosi“.  Brighi, che tra l’altro ha già segnato due gol all’Inter, spiega inoltre chi e perché teme di più tra i giocatori nerazzurri: “Sneijder, se sta bene fa girare l’attacco. Noi però un gol lo faremo, poi se saremo bravi a non prenderlo…“. Appuntamento all’Olimpico domani alle 20.45.