18 Gennaio 2021

Caffè Tattico – Inter-Juventus 2-0: l’analisi del Derby d’Italia

Riviviamo il big match con la lavagna tattica

17 gennaio 2021. Fuochi d’artificio (non previsti) fuori da San Siro all’inizio della partita. Preludio di un match scoppiettante. Eppure, probabilmente nemmeno nei migliori sogni dei tifosi nerazzurri c’era una serata del genere. L’Inter vince per 2-0 e convince contro una Juventus mai pericolosa e non in grado di portare fastidi alla squadra guidata da Antonio Conte, che si gode una vittoria decisiva per il prosieguo della stagione. Il centrocampo e Barella in particolare sugli scudi, ma è tutta l’Inter a giocare un buon calcio e a mandare a vuoto il pressing bianconero nella maggior parte delle occasioni. Analizziamo dunque gli spunti tattici più interessanti di questo Derby d’Italia.

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Le squadre in campo

Conte non tenta esperimenti e si affida al suo undici titolare e al suo modulo preferito, il 3-5-2 con Brozovic regista davanti alla difesa. Come dicevamo nel primo “Caffè Tattico”, è questa la disposizione che dà più sicurezza e di cui il tecnico leccese si fida di più. Pirlo risponde con un 4-4-2 che in realtà in impostazione vede Frabotta alzarsi molto e andare ad aggiungersi ai centrocampisti, rendendo anche il modulo bianconero un 3-5-2 mascherato. Nella metà campo Conte sceglie Vidal, l’ex della partita e oggi in gol, come mezz’ala sinistra e Barella come mezz’ala destra. Le fasce sono presidiate da Young Hakimi e in attacco come sempre Lautaro Martinez Romelu Lukaku.

Pirlo recupera Chiellini e lo schiera dal primo minuto al fianco di Bonucci, a centrocampo ci sono Rabiot Ramsey e in attacco Morata Cristiano Ronaldo. Qui sotto le due formazioni complete.

Le formazioni di Inter-Juventus del 17 gennaio 2021. Fonte: WhoScored.com

Come sempre, in fase difensiva Hakimi e Young si abbassavano, formando una retroguardia a cinque, e le due mezz’ali in quei momenti si allargavano ulteriormente, per coprire il campo lasciato libero.

Brozovic, a differenza di quanto è accaduto in altre partite, non ha una marcatura a uomo da parte di un avversario, e questo ha certamente giovato alla sua prestazione, di assoluto livello. Con gli spazi necessari, il croato ha potuto riordinare e distribuire i palloni in partenza dal basso senza troppi pensieri.

Analisi tattica

L’Inter è sempre riuscita a impostare con la palla bassa, partendo dal portiere, proprio come chiede l’allenatore. La libertà di movimento di Brozovic, a cui abbiamo appena accennato, è stata decisiva. Si sentiva spesso, anche grazie allo stadio vuoto, la voce di Conte che esortava i suoi giocatori a passare dal playmaker croato per far partire l’azione. Così è stato. Il possesso palla lento e prevedibile che è stato spesso il tallone d’Achille dei nerazzurri nelle scorse partite oggi non si è quasi mai visto, perché l’ottima disposizione in campo e gli spazi creati con gli inserimenti han permesso scambi veloci e ripartenze fulminee.

La Juventus, invece, pur cercando di impostare dal basso e utilizzando anche i lanci lunghi per sfruttare le sponde di Ronaldo e Morata, non è sembrata in grado di sorprendere la retroguardia nerazzurra. Chiellini, come di consueto, era il difensore più avanzato e deputato a salire sulla fascia sinistra portando palla, cercando da lì di impostare o sfruttare i passaggi alti per le punte.

L’Inter ha potuto spesso sfruttare le grandi accelerazioni di Hakimi, sempre raddoppiato perché Frabotta non riusciva a contenerlo, e gli inserimenti di Barella, uomo in più dei nerazzurri. Per la Juventus, Ronaldo non è riuscito a incidere pur svariando su tutto il fronte dell’attacco, con un paio di tiri alti o troppo deboli per impensierire Handanovic.

I due gol

Il primo gol dell’Inter è la perfetta rappresentazione di apertura degli spazi e inserimenti su cui si basa il gioco di Conte. Hakimi parte accelerando e si accentra, lasciando palla al limite dell’area per Vidal che alza la testa e allarga sulla fascia per Barella. Il centrocampista sardo poteva essere lì indisturbato proprio perché la corsa di Hakimi aveva aperto gli spazi nella trequarti juventina, e costretto Ramsey e Frabotta a seguirlo per scongiurare il pericolo.

Barella è a suo agio in quella posizione. Conte chiede che si allarghi e vada a crossare in fase offensiva, proprio perché l’ala marocchina con i suoi strappi riesce a creare gli spazi necessari. Esattamente come contro la Fiorentina, Barella ha potuto crossare quasi indisturbato e ha pennellato la palla giusta. Non per Lukaku stavolta, ma per Vidal, che dopo lo scarico si era immediatamente inserito in area. L’ex Juventus ha anticipato Danilo e da pochi passi ha insaccato il pallone in rete di testa.

Il secondo gol è piuttosto semplice da spiegare. Si tratta di un capolavoro di Bastoni, che all’altezza del vertice basso dell’area di rigore fa partire un cross teso che arriva a circa 15 metri dall’area dei bianconeri e permette l’inserimento di Barella tra Frabotta e Chiellini dopo una gran corsa. Solo davanti a Szczesny, per lui è poi semplice segnare.

Un po’ di numeri

I numeri testimoniano il dominio dell’Inter per larga parte della partita. A parte il possesso palla, sostanzialmente pari con il 48% nerazzurro e il 52% bianconero, i tiri sono stati 17 a 9. L’Inter ha avuto due chances importanti, di cui una mancata (il tiro fuori di Lautaro Martinez dopo la respinta di Szczesny), 2 contropiedi e 2 tiri giunti dopo i contropiedi. In tutte queste statistiche, la Juve è rimasta a zero. Gli expected goals (xG) durante la partita sono stati di 1,45 per l’Inter e 0,45 per la Juventus.

La Juventus ha totalizzato, invece, più passaggi totali (524 a 515) e ha avuto in questi maggiore precisione (90% a 88%). I bianconeri hanno anche vinto nel numero di calci d’angolo a favore (4 a 3), duelli aerei vittoriosi (14 a 7, questo un dato su cui di solito l’Inter ha discreta superiorità sulla maggior parte delle squadre) e contrasti (8 a 7), ma hanno avuto successo in meno dribbling (9 a 10).

Il migliore in campo: i numeri di Barella

Barella è stato senza dubbio il migliore in campo. La sua presenza fisica, la sua “qualità nella quantità” e la solita dose di corsa han permesso all’Inter di dominare il centrocampo e, dunque, la partita. Barella, un gol e un assist, ha effettuato 56 passaggi totali, sbagliandone soltanto 5 (91% di precisione). L’ultima volta che aveva avuto numeri del genere era stato contro il Bologna il 5 dicembre 2020 (quella volta, 91.7% di precisione).

I passaggi-chiave, quelli che saltano almeno una linea avversaria e spesso mettono un compagno davanti alla porta, son stati 3. Ha effettuato due cross (di cui uno è l’assist per Vidal) e due passaggi lunghi. Su 4 dribbling tentati, inoltre, 3 gli son riusciti, e ha vinto 5 duelli su 7. Numeri da élite assoluta del calcio italiano ma non solo, perché in vista di Euro 2020 Barella sarà senza dubbio imprescindibile per la Nazionale Italiana.

La Heatmap di Nicolò Barella contro la Juventus del 17 gennaio 2021. Fonte: Sofascore.com

Barella: posizione in campo e record

La heatmap ci mostra un Barella che, pur partendo da mezz’ala, si allarga molto spesso sulla fascia destra. Questo permette a Brozovic di avere la fascia centrale del campo a disposizione per smistare i palloni e trovare i corridoi giusti. Il treno formato insieme ad Hakimi, che opera nella stessa zona e raccoglie spesso i suoi passaggi, è risultato vincente in occasione del primo gol dell’Inter. Barella è riuscito sull’1-0, sempre dalla fascia destra, a imbucare un pallone al bacio anche per Lukaku, solo in mezzo all’area, ma il belga con il destro non ha dato sufficiente forza alla palla per battere Szczesny.

Ed è proprio l’assist per Vidal che permette a Barella di superare il totale realizzato nella scorsa stagione (il sardo è già a quota 5 dopo 18 giornate, l’anno scorso si era fermato a 4). Anche il gol gli permette di ritoccare i suoi record: con due gol realizzati, ha superato l’unico messo a segno nella stagione 2019-2020. Un centrocampista con le sue qualità può e deve puntare ad alzare di molto anche i numeri relativi alle reti.

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In conclusione

L’Inter ha probabilmente giocato la migliore partita della stagione. Non solo per il valore dell’avversario, storicamente ostico (nella stagione 2019-2020, sconfitta per 2-1 all’andata e 2-0 al ritorno contro i bianconeri), ma anche perché i tre punti permettono ai nerazzurri di agganciare il Milan in vetta. Avrebbero potuto tremare le gambe, ma così non è stato.

La formazione e le tattiche usate non son state diverse dal solito. Come dicevamo in apertura, Conte ha voluto giocarsela con tutte le sue certezze. Sono stati i giocatori a interpretare la partita nel modo giusto, non dare punti di riferimento alla Juventus, girare la palla velocemente e senza ciondolare nella metà campo difensiva in attesa che si aprissero gli spazi. Le traiettorie di Brozovic, gli strappi brucianti di Hakimi e la corsa di qualità di Barella uniti a un ottimo palleggio hanno mandato in confusione i bianconeri, che non hanno mai avuto il pallino del gioco in mano.

Conte può esultare, nella speranza che questo sia, per i suoi giocatori, sono l’inizio.

 

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