18 Giugno 2025

6 cose che (forse) non hai visto in Monterrey-Inter

Le curiosità emerse dalla gara del Rose Bowl

Il gol del pareggio di Lautaro in Monterrey-Inter

Esordio in chiaroscuro per l’Inter al Mondiale per Club. Al Rose Bowl di Pasadena, i nerazzurri non vanno oltre l’1-1 contro il Monterrey, con Lautaro Martinez che ha pareggiato il vantaggio iniziale dei messicani, siglato da Sergio Ramos.

Di seguito come sempre vi proponiamo alcune osservazioni e spunti che potrebbero esservi sfuggiti guardando Monterrey-Inter, 1a giornata del girone E del Mondiale per Club. Eccone sei:

  • La gara è stata caratterizzata dalla capacità della difesa del Monterrey, guidata dall’espertissimo Sergio Ramos, di non schiacciarsi dentro la propria area, alzandosi spesso all’ultimo e mettendo così in offside i giocatori dell’Inter. Il dato sul fuorigioco è eloquente: i nerazzurri sono finiti oltre la linea messicana per ben 9 volte.
  • Caratterizzata da un clima molto caldo, la gara ha richiesto due cooling break a metà dei due tempi. In uno di questi, le telecamere di DAZN hanno ripreso un Chivu intento a catechizzare i suoi giocatori su come mettere in difficoltà il Monterrey. Distanze giuste, mantenimento del possesso e pazienza nell’aspettare un errore avversario, questa doveva essere la ricetta. All’Inter, però, è riuscita solo a fasi alterne.
  • Il Monterrey è stato molto abile nel fuorigioco e uno degli esempi è il gol annullato a Lautaro Martinez. Un’azione che, però, è anche esemplificativa di una delle novità viste nel gioco interista: non solo sviluppo sulle fasce per arrivare al cross, ma anche ricerca dell’imbucata verticale in zona centrale. I tempi vanno ancora affinati, ma i nerazzurri vogliono aggiungere nuove armi al proprio arsenale.
  • In fase di non possesso, invece, la novità principale è sembrata essere una ricerca di un pressing più alto e aggressivo, soprattutto nel primo tempo, quando le gambe dei nerazzurri erano più fresche. Il Monterrey, infatti, è stato fermato più volte prima ancora di superare la propria metà campo, grazie anche alla pressione dei difensori. Nel secondo tempo, invece, le distanze sono state meno precise e i messicani hanno trovato maggiore efficacia.
  • Nella ripresa, nel tentativo di trovare uno scossone, Chivu ha cambiato modulo. Si è visto chiaramente, infatti, come il tecnico abbia indicato di posizionarsi con un centrocampo con 2 mediani al momento dell’ingresso di Sucic. I nerazzurri, infatti, hanno terminato la gara con una sorta 3-4-2-1, con Zalewski e Lautaro alle spalle di Thuram.
  • La gara del Rose Bowl ha mostrato un’Inter ibrida, a metà tra il passato e il futuro. Se la pressione più alta e la maggiore verticalità centrale hanno rappresentato delle novità, si sono visti ancora degli inevitabili punti di continuità con l’ultima versione inzaghiana, come la costante costruzione del gioco sul lato sinistro del campo e la difficoltà ad attaccare blocchi difensivi bassi. Il lavoro di Chivu ha ancora bisogno di tempo.
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Autore:
Enrico Traini

Enrico Traini scrive su Passione Inter dal 2022. Laureato in Lettere Moderne e Semiotica, scrive di sport da quasi 10 anni, con diverse esperienze su varie testate online. Appassionato di calcio e dei suoi aspetti tattici, tifa Inter fin da piccolissimo, quando girava in casa con la maglia di Ronaldo Il Fenomeno.