5 Luglio 2020

OCCHI SULL’AVVERSARIO – Le ambizioni europee, i giovani talenti e l’apporto di Mihajlovic: tutto quello che c’è da sapere sul Bologna

Nonostante una stagione per tanti motivi travagliata, la squadra emiliana è ancora in corsa per un posto nella prossima Europa League

Dopo il roboante 6-0 inflitto al Brescia, l’Inter di Antonio Conte è già pronta a tornare in campo per portare avanti una striscia di vittorie che permetta di consolidare il piazzamento Champions e mantenere accese le speranze per qualche passo falso da parte di Juve e Lazio che possa riaprire il discorso scudetto. Ad attendere i nerazzurri ci sarà il Bologna di Sinisa Mihajlovic, in cerca di un grande risultato per dare il via ad uno sprint finale che permetterebbe ai rossoblu di mantenere acceso un sogno europeo che, classifica alla mano, è ancora ampiamente alla portata. Riflettori puntati quindi sulla squadra emiliana, che presentiamo di seguito con i nostri consueti cinque punti.

IL RAPPORTO CON MIHAJLOVIC

Per parlare del Bologna, risulta quasi inevitabile cominciare a farlo partendo dal suo allenatore. Sinisa Mihajlovic è arrivato sulla panchina rossoblu il 28 gennaio dello scorso anno, prendendo in mano una squadra a pezzi dopo la disastrosa gestione Inzaghi; una squadra disorganizzata, senz’anima e ormai in piena zona retrocessione. Al tecnico serbo spettava dunque un compito chiaro: mettere in campo il proprio carattere ed il proprio estro per poter dare alla squadra, perlomeno sul piano mentale, una svolta che potesse permettergli di avere la meglio sulle proprie concorrenti e conquistare una salvezza che fino a quel momento pareva un miraggio.

Mihajlovic è riuscito a fare questo e anche di più: sotto la sua guida il Bologna ha vissuto un netto salto di qualità non solo sul piano motivazionale ma anche su quello tecnico, mettendo in mostra prestazioni nettamente superiori a quelle del recente passato e concludendo la stagione con un decimo posto che lasciava ben sperare tifosi e società in vista del futuro.

All’alba della nuova stagione, tuttavia, è arrivata la notizia che ha sconvolto l’ambiente bolognese e l’intero movimento calcistico italiano: il tecnico serbo, con grande coraggio, ha deciso di annunciare in prima persona la leucemia che nei mesi successivi lo avrebbe costretto a sottoporsi ad un ciclo di terapia molto invasivo che, per forza di cosa, avrebbe ostacolato il proprio lavoro da tecnico della squadra. Tuttavia, in piena sintonia con la società, Mihajlovic ha continuato ad essere l’allenatore del Bologna, lavorando a stretto contatto con il proprio staff per proseguire nel miglior modo possibile il percorso appena intrapreso alla guida della squadra, non mollando mai il timone e riuscendo addirittura a scendere in campo al fianco dei propri giocatori ogni volta che le proprie condizioni lo hanno permesso, con una grande dimostrazione di forza che ha saputo emozionare ed ispirare gli appassionati di calcio e non solo. Ora che il peggio sembra passato, tifosi, società e giocatori possono tornare a guardare al futuro con ottimismo e grande entusiasmo.

LA SITUAZIONE PRIMA DELLO STOP

E’ evidente, in ogni caso, quanto quella in corso sia stata ed è tutt’ora una stagione molto particolare per il Bologna. Anche prima che tutto si fermasse a causa dell’emergenza coronavirus, l’intero ambiente rossoblu ha dovuto fare i conti con le preoccupazioni e le naturali difficoltà dovute alla condizione del proprio allenatore, la cui assenza, oltre al peso che poteva rappresentare a livello mentale, ha con ogni probabilità comportato dei significativi rallentamenti anche il processo di crescita tecnico-tattico avviato con la sorprendente seconda parte della scorsa stagione. Comunque, seguendo le basi gettate allora, il Bologna ha portato avanti il 4-3-3 impostato da Mihajlovic, un modulo che ha dato ottimi riscontri sia sul piano dell’organizzazione di gruppo sia su quello dell’esaltazione di alcune importanti individualità che lo contraddistinguono.

Quello che è mancato, in questa prima fase della stagione, è stata una certa continuità, senza la quale la squadra non è riuscita a replicare l’ottima media punti raccolta nella passata stagione dall’arrivo del tecnico serbo. L’andamento piuttosto altalenante non ha però compromesso una classifica che, al momento dello stop, vedeva il Bologna salda al decimo posto, rientrando in pieno in quel gruppetto di squadre (Parma, Sassuolo, Cagliari) a cui la classifica permette ancora di sognare un piazzamento europeo che potrebbe permettere al club di fare un grosso salto di qualità in termini di progetti e ambizioni per il futuro.

GLI ULTIMI RISULTATI

Per quanto si tratti di un campione ridotto, i risultati collezionati dopo la ripresa hanno sostanzialmente confermato l’andamento avuto anche nella prima parte di stagione. Il ritorno in campo si è infatti consumato con una sconfitta casalinga contro la Juventus, a cui sono bastati i gol di Ronaldo e Dybala nel primo tempo per imporsi in una partita che non ha avuto molto da dire sul piano della competizione.

A seguire però è arrivata la vittoria per 1-2 contro la Sampdoria, una buona prestazione coronata dalle reti di Barrow e Orsolini, confermatisi anche dopo il lungo stop come i giocatori più pericolosi ed in forma della squadra emiliana. E’ stato infatti lo stesso Barrow a realizzare l’unica rete della squadra nel pareggio rimediato contro il Cagliari nell’ultima giornata di campionato; una partita tra due club in bilico tra una salvezza tranquilla e la corsa per un posto in Europa League, in cui si è sostanzialmente confermato l’equilibrio tra le due squadre e la situazione di stallo che ne caratterizza la classifica e le ambizioni europee.

Ora il Bologna si trova undicesima in  classifica a soli cinque punti di distanza dal settimo posto, e il match di San Siro che potrebbe rappresentare un vero e proprio spartiacque  in vista del finale di stagione della squadra.

COSTRUIRE SUI GIOVANI

In ogni caso, quanto visto in campo fin’ora può essere considerato assolutamente in linea con i progetti di una società che, costruendo a partire da un nucleo gremito di giovani talenti, punta a diventare con gli anni una realtà affermata del nostro calcio, con delle ambizioni europee che, seguendo l’esempio dell’Atalanta, potrebbero presto smettere di essere un semplice sogno. Attraverso l’oculata gestione di un veterano del mestiere come Sabatini, il Bologna si è infatti assicurata prospetti interessanti in tutte le zone del campo.

Tomiyasu si è già affermato come un difensore affidabile e di sicuro talento, mentre a centrocampo Domìnguez, Svanberg e Schouten, grazie alle loro diverse caratteristiche, possono fornire un’ampia gamma di opzioni per completare un reparto centrale per il gioco della squadra. In attacco poi, oltre a Barrow e Skov Olsen, troviamo anche quello che è già il miglior giocatore della rosa, ossia Orsolini, che da esterno ha messo a segno 7 gol e 4 assist trascinando la squadra in molte delle sue migliori partite stagionali grazie a delle doti tecniche fuori dal comune. Il potenziale, insomma, c’è tutto, e la presenza in squadra di veterani di sicuro affidamento come Palacio, Medel, Soriano e Poli garantisce le leadership e l’esperienza necessarie per fornire ai giovani delle condizioni adatte a crescere e sviluppare il proprio talento nel modo migliore possibile.

LA PROBABILE FORMAZIONE

In vista del match di San Siro Mihajlovic non sembra intenzionato a cambiare lo spartito portato avanti sin dal suo arrivo sulla panchina del club. Il modulo prescelto dovrebbe essere dunque il 4-3-3, con Skorupski tra i pali, Bani e Danilo a formare la coppia di centrali e Tomiyasu e Dijks sulle corsie laterali; a guidare il centrocampo ci sarà l’esperienza di Medel, uno dei due grandi ex della partita, affiancato da Soriano e da uno Schouten confermato tra i titolari nonostante la brutta prestazione contro il Cagliari; a guidare il reparto offensivo ci sarà infine Musa Barrow, con Orsolini e Sansone pronti a creare pericoli per la difesa nerazzurra partendo alle sue spalle.

Bologna (4-3-3): Skorupski; Tomiyasu, Danilo, Bani, Dijks; Medel, Soriano, Schouten; Orsolini, Barrow, Sansone.

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