2 Dicembre 2023

E se l’Inter si riprendesse Di Gregorio? Tutti i motivi per riportarlo a casa

Perché può essere il portiere del futuro

Monza, Italy. 8 August 2023. Michele Di Gregorio of Ac Monza during the Silvio Berlusconi trophy match football match between Ac Monza and Ac Milan.

L’Inter potrebbe intervenire nuovamente in estate sul mercato dei portieri. Yann Sommer rappresenta l’usato sicuro acquistato in estate dal Bayern Monaco, ma Marotta e Ausilio non hanno mai abbandonato l’idea originaria (poi naufragata in estate) di affiancargli un estremo difensore più giovane, che possa diventare il portiere nerazzurro del futuro.

Per questo motivo, dopo la soluzione Emil Audero adottata in estate, è possibile che l’ex Sampdoria non rimanga a Milano. Il classe 1997 è arrivato in prestito con diritto di riscatto: se questo non venisse esercitato, allora i nerazzurri andrebbero nuovamente sul mercato. In questo senso, sono due i nomi in prima fila.

E se a questi se ne aggiungesse un terzo, ovvero Michele Di Gregorio? No, non è il freschissimo rigore parato a Vlahovic con successiva prodezza sulla ribattuta a determinare il nostro orientamento. O almeno, non solo. Perché il portiere del Monza sta disputando l’ennesima stagione positiva.

Di Gregorio: il para-rigori (ma non solo) cresciuto nell’Inter

Classe 1997, il nativo di Milano è entrato nel vivaio dell’Inter a soli 6 anni (nel 2003), rimanendoci fino al 2017 e scalando tutte le selezioni giovanili. Nel 2016-17, ecco lo scudetto Primavera vinto contro la Fiorentina in finale, da protagonista e titolare indiscusso.

Da quel momento in poi è cominciata la trafila dei prestiti, con un comun denominatore: Di Gregorio ha sempre fatto bene ovunque. A cominciare dal Renate in Serie C nel 2017-18, quando fu premiato come miglior portiere del girone A, titolo bissato l’anno successivo difendendo la porta del Novara.

Nel 2019-20 il salto – per nulla sofferto – in Serie B, con il passaggio in prestito secco al Pordenone. Titolare fisso, stagione positiva, quarto posto e promozione sfumata soltanto nella semifinale playoff contro il Frosinone.

La stagione successiva nuovo prestito secco, questa volta all’ambizioso Monza (all’epoca in Serie B) di Silvio Berlusconi e Adriano Galliani. Un’altra grande stagione in Brianza contribuisce ad accrescere la fama di para-rigori (4 su 7) e gli vale il rinnovo del prestito, all’interno del quale Inter e Monza inseriscono una clausola: diventerà obbligo di riscatto per 4 milioni di euro in caso di promozione in Serie A. Il Monza puntualmente ci riesce (d’altronde era questione di tempo) nel 2021-22, con un’altra grande stagione del canterano nerazzurro.

Non ci è dato sapere se a quel punto sia cresciuto un po’ di rammarico dalle parti di Viale della Liberazione, visto che da allora l’Inter ha di fatto perso il controllo di Di Gregorio per soli 4 milioni. Così come non aveva sofferto il passaggio dalla C alla B, non soffre neppure quello dalla B alla A: anzi, si esalta. Eppure il rischio c’era, visto che il Monza aveva acquistato in estate Alessio Cragno, sulla carta il titolare. Ma le prestazioni del classe 1997 mantengono standard troppo elevati e così Cragno diventa il vice Di Gregorio.

Siamo giunti alla fine della stagione passata, quando la Lega Serie A lo inserisce fra i 3 migliori portieri di Serie A insieme a Provedel (poi vincitore) e Skorupski. Quest’anno altre grandi prestazioni, fino ad arrivare alla splendida prova contro la Juventus.

I motivi per riportare Di Gregorio all’Inter

Dentro la sua storia ce ne sono già, di motivi. Stagioni positive ovunque, con tanto di molteplici dimostrazioni di personalità: non è facile cambiare squadra quasi ogni anno (solo adesso ha trovato stabilità al Monza) e non è scontato resistere alla concorrenza di portieri già rodati in Serie A come Cragno.

Sì, l’obiezione è pronta: bisogna vederlo in una big. Vero, così come è vero che l’Inter correrà questo rischio praticamente con ogni profilo, visto che cerca un portiere relativamente giovane e al contempo non ha disponibilità economiche tali da permettersi un top assoluto. Vale quindi lo stesso discorso per Bento e per Turati. Rispetto al primo, Di Gregorio può contare sulla conoscenza del calcio italiano e su due anni di Serie A. Rispetto al secondo, il livello mostrato dal portiere del Monza ci sembra più alto, superiore, fermo restando che anche l’estremo difensore del Frosinone rappresenta un ottimo prospetto.

Una cosa che sicuramente li accomuna è il trascorso nel vivaio nerazzurro, sempre molto gradito in termini di inserimento nelle liste. Ma in questo caso sarebbe molto di più, rispetto a un file da inviare a Nyon che ti incentiva a riprendere i vari Cordaz o Di Gennaro. Qui l’utile potrebbe davvero essere unito al dilettevole, dal punto di vista dei tifosi interisti, della dirigenza e di Simone Inzaghi. E dilettevole, nel calcio a questi livelli, significa forza.

Sì signori, perché Di Gregorio è forte e può essere davvero il portiere del futuro nerazzurro. Un futuro che parte dal passato e da Interello, passa da un luminoso presente in Brianza e chissà, magari conduce ad Appiano Gentile, con destinazione finale San Siro.