18 Giugno 2014

PUNTO MONDIALE – I sacrifici di Mateo, la luce di Hernanes ed il K.O. del Samurai Yuto

Punto Mondiale: sono otto i nerazzurri impegnati nella competizione iridata: si parte con il “derby” Hernanes – Kovacic!

Mandata ormai agli archivi la stagione nerazzurra, coronata dall’obiettivo minimo quinto posto, alcuni degli uomini di Mazzarri viaggiano verso la più affascinante tra le competizioni internazionali, il Mondiale. Analizziamo insieme la prima settimana dei nostri otto ragazzi, iniziata subito con il derby nerazzurro Hernanes – Kovacic.

HERNANES: Inizia con un rumoroso successo per 3-1 l’avventura dei padroni di casa della Seleçao, che con una doppietta del craque Neymar ed un bel gol di Oscar stendono la comunque compatta e ben organizzata Croazia. Per il Profeta nerazzurro un solo quarto di partita: Felipao Scolari, a caccia del filtro perfetto che possa garantire l’adeguata copertura ai 4 funamboli offensivi, gli preferisce Luiz Gustavo e Paulinho. I due centrocampisti carioca reggono bene le offensive dei tecnici balcanici, con un perfetto Gustavo nel ruolo di quasi difensore aggiunto, ma lasciano a desiderare in fase di impostazione, dove non riescono, per innate caratteristiche, a garantire la giocata che possa dare il La all’orchestra di Neymar e compagni. L’ingresso dell’88 nerazzurro, avvenuta sul momentaneo e deludente 1-1, sposta totalmente gli equilibri tattici dei sudamericani: col Profeta a fare da metronomo, i 4 davanti vedono la luce e grazie anche alla velocità di pensiero dell’ex Lazio riescono ad assestare i due mortiferi ganci che regalano i 3 preziosi punti in palio. Novanta minuti di panchina invece, nel deludente 0-0 contro il Messico: i brasiliani rimbalzano su Ochoa, con Scolari che, per la seconda volta consecutiva, rinuncia all’eleganza ed alle geometrie dell’ex Lazio e San Paolo.

KOVACIC: Esame di stato per il giovanotto nerazzurro: l’esordio mondiale contro una squadra del calibro dei padroni di casa brasiliani non è facile per nessuno. Mateo compone con i due campioni d’Europa Modric ( Real Madrid ) e Rakitic (ex Siviglia, appena passato al Barça) un terzetto di violini da fare invidia a mezzo mondo, per l’occasione votato al sacrificio ed al pressing. Kovacic, condizionato dalle grandi doti in fase di palleggio degli avversari, è il primo uomo a pressare quando la mediana Carioca prova a lanciarsi verso la metà campo croata, mostrando unghie e denti da veterano. L’apatia offensiva può essere ampiamente giustificata: le prossime partite dei croati mostreranno il solito Mateo seminatore di calcio, pronto ad illuminare il mondo sulla base di quanto fatto intravedere a Milano.

GUARIN : Esordio mondiale rimandato per il Guaro: il centrocampista nerazzurro, squalificato, non ha preso parte al match che ha visto i propri compagni demolire la Grecia con un roboante 3-0 ed ottenere i primi preziosi punti capaci di garantire lo sprint nel proprio girone. Già dal prossimo incontro che vedrà i Cafeteros affrontare la Costa d’Avorio, sarà possibile vedere Fredy al centro del veloce ed organizzato 4-4-2 colombiano creato ad Hoc dal tecnico Pekerman.

NAGATOMO: Debutto sfortunato per Yuto contro la Costa d’Avorio di Drogba e Gervinho. Il suo Giappone, dopo l’iniziale vantaggio firmato dal rossonero Honda, crolla sotto il velocissimo uno-due ivoriano, che in pochi minuti ribalta il risultato mandando K.O. i Samurai. Partita difficile per il 55 nerazzurro, impegnato più a contenere le folate del duo Aurier – Gervinho, provenienti dalla rapidissima fascia destra africana, che a cercare la profondità. Decisivo per i nipponici sarà il prossimo match contro la Grecia, con gli asiatici pronti a mettere in mostra quanto di buono fatto vedere nella passata edizione della Confederation Cup.

CAMPAGNARO: In una calda nottata italiana, ecco anche l’esordio del Toro di Moron. La quotatissima Argentina, ottiene i 3 punti grazie al 2-1 inflitto alla cenerentola Bosnia guidata da Dzeko senza troppo convincere. Dopo un primo tempo difficile per gli uomini di Sabella, Hugo, protagonista di 45 minuti di ordinaria amministrazione, viene sacrificato in virtù di un necessario riassetto tattico, lasciando spazio al centrocampista ex Roma Gago. Non una bocciatura per Campagnaro, sia chiaro: l’ex Napoli e Sampdoria garantisce esperienza e solidità sul centro-destra dell’ ancora poco affiatato terzetto difensivo argentino.

ALVAREZ & PALACIO: Panchina per l’ex fantasista del Velez. Dopo le buone amichevoli pre-mondiali, coronate anche da un bel gol, Ricky Maravilla si mette in fila in attesa di una chance mondiale, che potrebbe arrivare già nel prossimo match contro l’Iran. Niente da fare invece per El Trenza: l’infortunio alla caviglia rimediato durante l’ultima amichevole prima della competizione iridata lo tiene lontano dall’incontro d’esordio. La nota fiducia di Sabella però, affiancata dal rapido recupero dell’ex Boca, comunque presente in panchina nel 2-1 alla Bosnia, regalerà alla compagine albiceleste un altro tassello offensivo di assoluto valore.

TAIDER: Partita di sacrificio per il giocatore algerino in comproprietà tra Inter e Bologna: l’arcigna Algeria crea più grattacapi del previsto all’attesissimo Belgio di Wilmots, che riesce ad avere la meglio solo nei minuti finali (2-1). Taider, complice l’alto tasso tecnico degli avversari, gioca in un ruolo prettamente di copertura, erigendosi a tassello cardine del 4-2-3-1 difensivo africano, rispetto al solito ruolo di incursore disegnato ad hoc da Halilhod?i? nelle ultime settimane. La grande corsa di Saphir tornerà utile anche nelle prossime due partite, con la nazionale algerina pronta a raccogliere quanto di buono fatto vedere nella prima apparizione.

RANOCCHIA: Permetteteci una piccola nota di merito per il nostro Andrea: pur non essendo tra gli otto nerazzurri impegnati nella massima competizione, riteniamo doveroso spendere due parole anche per chi, fino all’ultimo minuto utile, si è messo in gioco, mostrando grande attaccamento al proprio paese e grande disponibilità. Forse in questa rosa poteva anche starci, ma chi ha deciso ha senza dubbio agito per il bene della nostra Nazionale e per questo motivo va sempre appoggiato e sostenuto. FORZA AZZURRI!