Castrovilli: “Barella ha doti incredibili, Sensi un gran piede. La 10 della Fiorentina sarebbe fantastica”

Esploso nelle primissime battute della stagione grazie alla fiducia concessagli da Vincenzo Montella, Gaetano Castrovilli si è ritagliato in pochissimo tempo un ruolo centrale nella Fiorentina, prendendosi anche la maglia azzurra della Nazionale Italiana. Il calciomercato, però, può restare alla larga da questa centrifuga di emozioni, perché il presidente viola Rocco Commisso è stato chiarissimo sotto questo aspetto: Castrovilli non solo rimarrà in maglia viola, ma avrà anche quel numero 10 sulle spalle indossato dai grandi campioni del passato. Intervistato sulle pagine de La Gazzetta dello Sport, ecco alcuni estratti delle parole del centrocampista:

Veniamo ai giovani centrocampisti azzurri partendo dall’interista Barella.
“Ricordo quando ho giocato con lui in una selezione Under 16. Barella è un condensato di energia, ha doti fisiche fuori dal normale. Una potenza che abbina a qualità tecniche. E’ un interprete moderno del ruolo”.

Un altro nerazzurro, Sensi.
“La sua statura lo rende molto agile infatti è bravo nel liberarsi dall’uomo e da marcature asfissianti. Ha anche un’ottima visione di gioco e un grande piede. Che gli permette di confezionare lanci millimetrici e di essere micidiale nei calci da fermo. Stava disputando una stagione incredibile peccato che sia stato frenato dagli infortuni”.

Tonali è il nuovo gioiellino.
“E’ un predestinato. Si parla di lui già da qualche anno nonostante sia giovanissimo. Possiede una formidabile visione di gioco”.

Il presidente Commisso la vorrebbe con la maglia viola numero 10.
“Per me sarebbe fantastico. So quanto la maglia numero 10 sia importante per Firenze. E i campioni che l’hanno indossata. Da Antognoni a Baggio; da Rui Costa a Mutu. Poter realizzare quello che ha fatto Antognoni con la maglia della Fiorentina e della Nazionale sarebbe fantastico per me. Io ho la fortuna di vederlo quasi ogni giorno e di ascoltare i suoi consigli. Tutto questo non può che aiutarmi. Vi confesso che quando Montella mi paragonò ad Antognoni non ci credevo. Neppure dover aver sentito la registrazione delle sue parole”.

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