17 Aprile 2020

ESCLUSIVA – Claudia Garcia: “Ritorno di Cancelo? All’Inter è stato benissimo. Su Joao Mario e Acuña…”

Calciomercato e non solo: la redazione di Passioneinter.com ha raggiunto la nota giornalista per parlare dei temi più caldi del momento

Sebbene il calcio giocato sia attualmente bloccato, il mercato non si ferma mai. L’Inter, in attesa di scoprire le decisioni delle autorità competenti riguardo l’eventuale ripresa della Serie A, continua a lavorare per rinforzare la rosa a disposizione di Antonio Conte, ancorché ancora non si sappia di preciso quando avrà inizio la prossima finestra di mercato. Per discutere di tutte queste tematiche e non solo, la redazione di Passioneinter.com ha avuto modo di raggiungere e parlare con la nota giornalista Claudia Garcia, molto vicina, in particolare, al calcio portoghese. Ecco qui di seguito l’intervista.

Claudia, innanzitutto: lei come sta? Come sta vivendo il periodo di isolamento?
“Qui in Portogallo l’emergenza è diversa rispetto all’Italia. Lì la situazione è più grave, ci sono più persone infettate e soprattutto più morti. Il Portogallo ha potuto sfruttare il fatto che l’emergenza sia arrivata prima in altri stati, quindi è riuscito a prepararsi meglio con strutture e trattamenti medici adeguati. Tutta una serie di cose che l’Italia non ha avuto modo di preparare, essendo stata la prima travolta dall’epidemia. Anche la quarantena, infatti, qua è meno stringente: si può uscire una volta al giorno, portare fuori i bambini, fare una passeggiata”.

In Italia ci si divide tra chi vorrebbe che il campionato ripartisse e chi no: lei da che parte sta?
“Secondo me è importante che il campionato venga portato a termine. Non è un capriccio o il fatto che gli altri sport non siano importanti, però il calcio è decisamente superiore agli altri per l’economia italiana. Ci lavora tanta gente, non solo i calciatori più ricchi. Peraltro, quelli di Serie B e C guadagnano il giusto, se non percepiscono soldi per due-tre mesi vanno in difficoltà anche loro. Così come tutte le altre industrie devono ripartire, perché quella del calcio dovrebbe rimanere ferma? Dovranno ripartire anche loro, così come tanti altri lavoratori italiani, quando ci sarà la possibilità di farlo rischiando il meno possibile e con gli accorgimenti necessari. Anche perché in campo c’è contatto, però quando i calciatori sono in spogliatoio o quando mangiano insieme ci sono situazioni molto più rischiose, da questo punto di vista. Bisognerà certamente giocare a porte chiuse, sebbene anche così entrino comunque tante persone allo stadio. Però 200 persone a rischio è meno di 50.000. Insomma, se non fosse un’industria così importante si potrebbe aspettare, però vista l’importanza che il calcio ha in Italia non si può attendere troppo. Negli Stati Uniti magari il basket e il baseball sono più importanti, ma in Italia lo è il calcio, quindi bisognerà ripartire trovando un modo per farlo”.

Quale sarebbe la formula migliore per portare a termine il campionato?
“Non sapendo ancora la data precisa in cui ripartire è difficile dirlo. Se si riuscisse a farlo a metà maggio si riuscirebbe a chiudere il campionato giocando regolarmente tutte le partite che mancano. Se invece ci sarà meno tempo io accetterei anche la formula dei playoff, d’altronde la situazione è di emergenza. Peraltro, con tre squadre ancora in corsa per il titolo sarebbe anche sensato stabilire un vincitore così, a differenza degli altri anni quando la Juventus viaggiava con 15-20 punti di vantaggio sulle altre. Poi sì, l’Atalanta era un po’ più indietro alle prime tre, però per quello che ha fatto finora e per quello che la città di Bergamo rappresenta in questa emergenza si può comunque comprenderla nella lotta Scudetto. Poi per quanto riguarda le qualificazioni alle coppe europee e le retrocessioni muoversi sarebbe più complicato, quindi sicuramente quella dei playoff sarebbe una formula d’emergenza, non la prima della lista”.

Inter tra Cancelo, Acuña e Luis Maximiano: l’opinione di Claudia Garcia

Il Manchester City sembra voler cedere Joao Cancelo. È ipotizzabile un suo ritorno all’Inter?
“Adesso è un po’ difficile parlare di mercato, perché anche i club e i procuratori non sanno ancora con quale disponibilità economica potranno muoversi. È strano che Cancelo, essendo così forte, continui a cambiare squadra. Avrebbe meritato più stabilità, più fiducia. Sicuramente l’Inter è il club in cui si è trovato meglio, adorava anche la città. Purtroppo non ha potuto rimanere, però chissà, se ci fosse la possibilità potrebbe tornare”.

Dal punto di vista affettivo, quindi, lui sarebbe disposto a tornare?
“Sì, sicuramente. Gli è piaciuto molto stare a Milano e si è trovato bene con i compagni di squadra. Poi dovrebbe conoscere ed integrarsi con Conte, perché lui al tempo era molto legato a Martusciello, che allenava con Spalletti. Ora ovviamente è in una grande squadra in Inghilterra, però potrebbe partire. In un’operazione cash, visto che costa circa 40 milioni, non credo. Però magari con uno scambio è possibile”.

A proposito di questo: al Manchester City non spiacerebbe lo scambio con Skriniar…
“In questo momento è difficile pensare ad un’operazione simile. Tutto è possibile, però Skriniar è un calciatore importante per l’Inter. Se la squadra vuole crescere ancora di più lui è una colonna a cui affidarsi, non penso che il club sia così disponibile a cederlo senza problemi. Poi per almeno un anno il Manchester City non giocherà la Champions League, non si sa ancora se Guardiola rimane… Io nell’Inter vedo una squadra molto migliorata, che con Conte può vincere lo Scudetto, che sia questo o il prossimo anno, quindi non penso che lo slovacco parta. Poi magari l’arrivo di Cancelo può essere legato ad altri scambi, oppure a formule come un prestito biennale, non lo so”.

A gennaio l’Inter sembrava forte su Marcos Acuña dello Sporting.
“So che è un giocatore che piaceva molto all’Inter. È molto forte, da quello che so era stato individuato dallo scout ma Conte non era convinto al 100% di lui. Non dico che non gli piacesse, però cercava un calciatore da poter considerare titolare, e forse Acuña non gli dava queste garanzie. Per fare l’alternativa è un ottimo giocatore”.

Capitolo Joao Mario: sarà riscattato o no dalla Lokomotiv Mosca?
“Al momento è difficile sbilanciarsi, però credo che il Lokomotiv Mosca lo voglia tenere. Lui si trova bene in Russia, però dipende molto anche da come sarà il mercato”.

Come mai, dopo un grande Europeo nel 2016, ha fatto così fatica all’Inter?
“C’è da dire che ha avuto anche poca continuità, poi in quel periodo l’Inter non era così forte ed organizzata, ci sono stati tanti cambi di allenatore ed il passaggio di proprietà in società. Era una situazione complicata. Non credo che tornerà è Milano, ci era già tornato ma ora penso che entrambe le parti abbiano in testa altre soluzioni”.

Il giovane Luis Maximiano rientra tra i possibili profili per il dopo Handanovic?
“Può essere, è un portiere giovane. Ha delle qualità, sebbene debba crescere ancora. Lo Sporting sicuramente avrà bisogno di soldi, quindi può essere un’opzione. Ha lo stesso procuratore di Bruno Fernandes, ha buoni contatti in Italia, quindi i presupposti ci sono. È un portiere molto giovane, potrebbe crescere. Perché no?”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Claudia Garcia per la cortesia e la disponibilità mostrata durante tutto il corso dell’intervista.

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