2 Giugno 2020

ESCLUSIVA – Cunha, l’ex tecnico Recenti consiglia l’Inter: “Può essere un crack, facilità di dribbling estrema. E’ perfetto per Lukaku”

L'allenatore era il vice di Tramezzani ai tempi del Sion, dove ha incrociato anche Dimarco: "Uno dei tanti prodotti del grande lavoro dell'Inter con le giovanili"

Il nome nuovo in casa Inter per il futuro dell’attacco è quello del brasiliano Matheus Cunha, in forza all’Hertha Berlino. Ausilio in persona ne ha parlato, confermando quanto vi abbiamo detto nei giorni scorsi qui su Passioneinter.com riguardo al contatto fra i club ed alla raccolta di informazioni da parte della dirigenza nerazzurra.

Per conoscerlo meglio la nostra redazione ha contattato Alessandro Recenti, che ha conosciuto Cunha agli inizi, al Sion in Svizzera, quando era il Vice di Paolo Tramezzani, tecnico della prima squadra. Con lui abbiamo parlato delle prospettive per il giovane talento, ma anche di un altro giocatore in orbita nerazzurra da lui incrociato, Federico Dimarco. Recenti ha da poco prematuramente interrotto la propria esperienza al club ungherese dell’Honved, dove faceva parte dello staff di Sannino, a causa dell’emergenza del Coronavirus e della necessità di tornare dai propri cari.

Alessandro, come stai, come hai vissuto questo periodo?

“Bene, considera che io sono in zona bergamasca, una delle più colpite d’Italia. Dall’Honved ho rescisso il contratto e sono tornato qui dalla famiglia”.

L’esperienza con Sannino in Ungheria è terminata: che cosa ti porti dietro, nonostante il modo in cui è finita?

“Il motivo della separazione è stato esclusivamente il Covid-19. Senza quello io e gli altri membri dello staff mai avremmo rescisso il contratto. Io sono stato il primo a rescindere. Sono arrivato qui il 10 marzo, con l’ultimo volo disponibile da Budapest per Roma. La paura era quella di fermarmi e non poter tornare qui. Come faccio sempre ho messo davanti la famiglia a tutto. L’esperienza comunque è stata certamente positiva: l’Honved è la squadra di Puskas, una squadra storica. Capisci bene che eravamo in un contesto storico-calcistico e con una tifoseria meravigliosa”.

Lì in Ungheria come è stato affrontato il problema?

“E’ stato vissuto in maniera differente. Anche lì c’è stato una sorta di lockdown, vissuto in maniera diversa, sicuramente con numeri molto inferiori a quelli italiani. Loro infatti hanno già ricominciato il campioato e le coppe”.

Facendo un passo indietro e tornando alla tua esperienza al Sion: allora incrociasti Matheus Cunha. Che ricordo hai di lui?

“Un ragazzo eccezionale, d’oro. Arrivato con il padre, una bravissima persona, ma soprattutto con una dose di umiltà infinita. Giocatore molto rapido, veloce, forte nell’uno contro uno. Si è visto dai primi allenamenti quelle che potevano essere le sue qualità. Essendo allora assistente di Tramezzani, vidi giorno dopo giorno quello che era Matheus, ed aveva solo 18 anni. Un giocatore che oggi si sta affermando in un campionato difficile come la Bundesliga. Un giocatore fortissimo”.

Dunque non sei stupito della sua crescita esponenziale e del fatto che ora si parli dell’Inter per lui?

“No assolutamente. Guarda, ho ancora negli occhi il gol che ha fatto al Losanna. Giocava sulla destra, rientrò sul sinistro facendo partire un tiro all’incrocio dei pali, un eurogol. Ha delle qualità fantastiche. Ma anche giocate improvvise. Lo vedo anche ora in Germania: nel breve salta l’uomo con una facilità estrema. Vedere l’Inter che pensa lui non mi sorprende, sarebbe un bell’investimento anche in prospettiva perché parliamo di un ’99”.

Lui ora si sta affermando in un campionato difficile, ma lo vedresti già pronto per fare il titolare in nerazzurro, o sarebbe più un acquisto in prospettiva, come dicevi prima?

“Lo vedo pronto. Considera che è già nel giro delle nazionali brasiliane giovanili, ha già esperienza internazionale. Nel Lipsia e nell’Hertha ha giocato con calciatori molto importanti. Se l’Inter è andata su questo giocatore, è perché vede in lui un possibile crack”.

Considerando la possibile partenza di Lautaro, come lo vedresti a sostituirlo nella coppia con Lukaku? Posto che lui ed il Toro sono giocatori molto differenti.

“Sì, sono giocatori molto differenti. Cunha è alto 1 metro e 84, ha un altro tipo di struttura e fisicità. Può coprire tutti i ruoli dell’attacco: a destra, a sinistra, da seconda punta. Nel 3-5-2 di Conte farebbe dunque la seconda punta. Lukaku è un giocatore talmente forte… fa reparto da solo. Quindi mettergli vicino un giocatore rapido che si butta dentro ed è bravo nell’uno contro uno, sarebbe molto interessante”.

Un altro giocatore che hai incrociato è Dimarco: secondo te avrà possibilità all’Inter in futuro?

“Noi siamo stati sfortunati con Fede: si fece male alla prima giornata di campionato. Ma è fortissimo. Sinistro delicato anche sui calci piazzati, giocatore di tutta fascia. Ha fatto cose importanti a Parma, così come a Verona, dove se si riprende potrebbe ritagliarsi molto spazio. E’ un giovane interessante, anche lui nel giro della Nazionale. Ci sono tanti giovani in Italia cresciuti all’Inter, questo significa che hanno fatto un lavoro enorme in questi anni”.

Hai girato il mondo negli ultimi anni: prossima tappa?

“Non ho ancora progetti. Siamo in un momento in cui si sono prima tante cose da capire. In un futuro, non so quando, mi piacerebbe allenare nel calcio femminile. Sta crescendo bene in Italia, si sta sviluppando tutto il movimento. Ho visto tante partite e sono molto curioso di vedere come continuerà a crescere”.

La redazione di Passioneinter.com ringrazia Alessandro Recenti per la disponibilità.

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