31 Dicembre 2020

Il PAGELLONE di fine anno. Ora in Italia tutti ci rispettano, Europa a due facce: il nostro voto al 2020 dell’Inter

Le considerazioni e le analisi di fine anno su un 2020 che è stato un vortice di emozioni contrastanti

Poche ore e il 2020 ci saluterà, per fortuna. Un anno tremendo che ha lasciato ferite e cicatrici difficili da dimenticare. Anche il calcio si è fermato per un paio di mesi, rendendo questo 2020 ancora più lungo ed estenuante.

Un anno che ci ha tolto anche per un po’ la nostra amata Inter, poi Lukaku e compagni sono tornati sul rettangolo verde di gioco, facendoci distrarre un po’ e facendoci soffrire come sempre. Il 2020 dell’Inter è stato un vortice di emozioni contrastanti, tipico della storia interista. Non c’è da sorprendersi, forse gli altri possono farlo, i tifosi della Beneamata no.

Esultanza Inter

Achraf Hakimi, Getty Images

Il 2021 sta per arrivare, la speranza di tutti è che l’Inter possa finalmente tornare a vincere qualcosa. Sarà l’anno giusto? Chi lo sa, domani proveremo a dirvi cosa possiamo aspettarci dal 2021 e dove può arrivare l’Inter di Conte, per il momento proviamo a ripercorrere questo anomalo 2020 e dargli un voto.

Che voto possiamo dare quindi al 2020 nerazzurro? La risposta è tutt’altro che scontata e facile. La tifoseria è spaccata in due, la fresca eliminazione dalla Champions League fa ancora male e pesa in maniera importante sulle valutazioni di fine anno.

E’ vero, non si può fare finta di essere usciti per il terzo anno consecutivo dai gironi di Champions League e aver buttato all’aria l’ennesima grande occasione, ancora una volta in casa, per rientrare tra le 16 squadre più forti d’Europa. L’Inter deve sempre puntare in alto, ha tutte le carte in regola per farlo e i discorsi esulano da questioni di natura economica.

Si parla puramente di prestigio e, allo stesso tempo, non si può far finta che Conte non abbia aiutato l’Inter a recuperarlo in Italia. L’Inter è considerata da tutti la favorita numero uno allo scudetto, ha chiuso lo scorso campionato al secondo posto a -1 dalla Juventus e il 2020 a + 9 dai bianconeri, ha tolto al Napoli il ruolo di antagonista principale, ha staccato Lazio, Roma e Atalanta scalando posizioni in classifica e ora vuole riportare il tricolore a Milano.

La vittoria dello scudetto non farà dimenticare al 100% l’eliminazione dalla Champions League, ma siamo sicuri che molti tifosi, ad inizio anno, avrebbero barattato un semplice ottavo di finale con il tricolore. Non negatelo, chi lo fa dovrebbe ripassare le classifiche degli ultimi anni e ricordare quale spettacolo indegno siamo stati costretti a sopportare dal 2010 in poi. Ed è questo il primo obiettivo che si è posta la società: tornare a vincere in Italia.

In più Conte ha portato l’Inter ad un passo dal vincere l’Europa League. Una vittoria in finale avrebbe cambiato di gran lunga la Champions nerazzurra e le valutazioni finali, l’Inter sarebbe finita infatti in prima fascia nei sorteggi e chissà quale sarebbe stato l’epilogo del percorso europeo. Non c’è tempo per i rimpianti, resta il fatto che dopo tanti tentativi l’Inter è riuscita ad approcciare alla grande una competizione che è stata fin troppo “snobbata” negli ultimi anni.

Getafe, Bayer Leverkusen e Shakhtar sono inferiori all’Inter ma in gara secca, si sa, tutto può accadere. E invece i nerazzurri hanno sempre approcciato alla grande i match e dominato dal primo all’ultimo minuto, rifilandone addirittura 5 agli ucraini in semifinale. Ci siamo andati vicini, il 3-2 in finale contro il Siviglia grida ancora vendetta, soprattutto per quell’autogol di Lukaku che ha deciso il match nel finale.

Per tutto quello scritto fin qui, il voto che noi ci sentiamo di dare al 2020 dell’Inter è un 8 pieno. Due punti vanno tolti a Lukaku e compagni per la scottante eliminazione dalla Champions League.

Per il resto il 2020 può essere considerato il vero trampolino di lancio in vista del 2021, l’anno in cui l’Inter è riuscita a creare e consolidare allo stesso tempo il proprio “dominio” in Italia, tanto da non qualificarsi più in Champions League all’ultima giornata ma essere considerata da tutti “la più forte e la squadra da battere”, anche da chi ha vinto 9 scudetti di fila e in rosa ha un giocatore che dietro la maglia ha scritto Cristiano Ronaldo.

Merito di Conte, merito della crescita di alcuni giocatori (Barella e Bastoni su tutti), merito dei giocatori con più esperienza (De Vrij e Lukaku su tutti), merito della dirigenza che ha portato a Milano giocatori del calibro di Vidal e Hakimi. 

La strada è ancora lunga e tortuosa, il 2020 è stato chiuso con 7 vittorie di fila in campionato e l’eliminazione dalla Champions rende quasi obbligatorio lo scudetto. Allora sì che il 2021, di diritto, si meriterebbe un bel 10 pieno. Ma un 8, come base di partenza, è più che buono per sognare in grande.

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