18 Settembre 2017

Spalletti: “Non dobbiamo vivere di rendita. Icardi e Perisic hanno bisogno della squadra. Dalbert? E’ concentrato”

Il tecnico nerazzurro ha parlato alla stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Bologna
Luciano Spalletti va alla ricerca della quinta vittoria consecutiva che gli consentirebbe di eguagliare quanto fatto da Roberto Mancini nella stagione 2015-2016. Per centrare il pokerissimo, l’Inter sarà chiamata a battere il Bologna di Roberto Donadoni nell’anticipo della quinta giornata che si disputerà domani sera allo stadio Dall’Ara. L’ex allenatore della Roma, prima di sedersi in conferenza stampa, ha parlato ai microfoni di Inter Channel: “Voglio iniziare con un ricordo per Bersellini, non l’ho mai conosciuto, ma ho potuto apprezzarlo da fuori. Traspariva il suo essere diretto, sono vicino al dolore della famiglia come tutti gli sportivi dell’Inter e non solo. Ha determinato un periodo del calcio italiano. Sul Bologna? Ci deve essere la consapevolezza di non essere ancora collaudati. Dobbiamo tracciare il nostro percorso curva dopo curva, dobbiamo restare con la mente solida. Dove può arrivare Skriniar? Lasciamolo tranquillo, non tiriamolo fuori dalla squadra. E’ un ragazzo meraviglioso. Ha grandi qualità, sa prendersi responsabilità. La squadra non deve vivere dei risultati fatti, deve avere lo stimolo di fare sempre qualcosa di meglio. Potremmo anche giocare a due punte un giorno, ma non dovremo mai perdere l’equilibrio. Se avremo la necessità potremo giocare anche a 3, 4 punte. Ora si soffia dietro le spalle di Icardi e Perisic, ma non dobbiamo allontanarli dal resto della squadra. Derby primavera vinto? Con Vecchi ho un rapporto diretto, gli abbiamo portato via Zinho, ma lui continua a vincere. Cercherò di metterlo sempre più in difficoltà (ride n.d.r.)”.
TURNOVER – “D’Ambrosio e Dalbert hanno recuperato. Tutti hanno recuperato. L’idea è che a Crotone i calciatori abbiano fatto una fatica superiore alla norma per via delle condizioni del terreno di gioco e delle condizioni climatiche. Ora però tutti hanno recuperato, stamani li ho trovati tutti adeguati e penso di non avere problemi nella gestione di chi ha già giocato”.
ICARDI PUO’ CRESCERE?Gli ho fatto i complimenti, però mi fa piacere sapere che ha margini di crescita. Si sta soffiando troppo alle spalle di Icardi e Perisic, noi abbiamo bisogno di loro dentro alla squadra. Possono dare tanto, ma hanno bisogno del resto della squadra, così come la squadra ha bisogno di loro. Mauro dentro l’aria di rigore è un calciatore quasi impossibile, è serprentesco dentro l’aria di rigore, ma se torna a prendere palla e a giocare, può migliorare ancor di più”.
SORPRESA INTERIn questo momento non mi interessa. Mi interessa che la squadra sappia che non siamo collaudati, non possiamo ancora inserire il pilota automatico. Troveremo
tante curve davanti a noi. Si dice che il campionato è diviso in due: il Crotone però si è comportato da squadra che sa il fatto suo. Ha avuto una lettura dei tempi dentro la partita da squadra consapevole, ci ha creato delle difficoltà. Loro sono stati bravi e noi lo siamo stati di più. La Juventus ha vinto dei campionati anche con le parate di Buffon e l’Inter ha Handanovic. Noi dobbiamo essere pronti a tutto, reattivi su qualsiasi pallone. Sono quei tempi sottili che fanno la differenza. Se non mettiamo tutte le qualità in campo, possono esserci delle sorprese“.
JOAO MARIO ACCANTO A BORJA? – “A me piacciono questi centrocampisti che ruotano di continuo. Questo centrocampo statico dà sempre vantaggi all’avversario, se invece ruota diventa meno marcabile. Poi è chiaro che ci voglia qualità per fare le cose. Andare a giocare nelle trequarti avversaria diventa una caratteristica che si deve imparare. Tutti e due hanno le qualità per poter giocare trequartista, ma quel ruolo devono saperlo fare anche Candreva e Perisic. Eder lo sa fare benissimo. Quella zona del campo è un crocevia importante per arrivare al gol. Ripeto: sono contro la staticità dei calciatori: Gagliardini in quel ruolo lì è stato produttivo al massimo, anche se ha sbagliato qualche pallone. Di certo per lui le condizioni di sabato non erano ideali. Lui però te lo ritrovi sempre nel mezzo”.
FORMAZIONE  – “Anche io ho bisogno di tempo per decidere ed è necessario che io me lo prenda questo tempo”.
LAZIO SESTA SORELLA – “Oltre a quelle sei lì, ci sono anche Torino e Sampdoria. Oltre all’intensità vedo anche il coraggio di trovare giovani di qualità, la differenza sta
anche nei tempi di transizione. Ci vuole il coraggio di non far schierare la grande squadra, come ha fatto il Crotone contro di noi. La piccola deve sfruttare la presunzione delle grandi. Ad esempio ci vuole il coraggio di lanciare giovani talenti, come fatto dall’Atalanta o dal Sassuolo di Di Francesco. La differenza sta nelle letture delle transizioni. Quel momento in cui la palla passa da una parte all’altra, è quello il momento fondamentale. Oggi però anche le grandi squadra come le piccole, sanno che va bene la qualità dell’individualità, ma poi serve anche il gioco di squadra. E’ quello che ti dà la possibilità di andare a vincere le partite. Le sorprese però potrebbero continuare ad esserci: sia noi che gli altri hanno vinto, ma sono state partite che potevano andare anche diversamente. Sono i dettagli che fanno la differenza e nella trappola ci si può cadere anche in futuro”.
SPINTA SUI TERZINI – “Io le partite dello scorso anno le ho vinte. Quando non si trovava il bandolo della matassa si saliva di dieci metri con i terzini, l’ho viste bene l’anno scorso determinate situzioni. Ero già l’allenatore dell’Inter in questo senso. So quali erano le difficoltà, mi prendo sempre metà del carico che ho addosso. Tutti devono prendersi delle responsabilità per alleggerire il carico degli altri. Icardi e Perisic devono stare dentro la squadra, non tirateceli fuori dalla squadra. Il leader esce fuori in campo quando c’è bisogno, quando serve. Si deve imparare dall’anno scorso”. 
PESA DI PIU’ VINCERE CON LE PICCOLE O CONTRO LE BIG – “Ora si dà tutto per scontato, però è chiaro che ci sono determinate partite che sotto l’aspetto dell’entusiasmo danno più entusiasmo ed euforia. Però bisogna starci attenti e non esaltarsitroppo. Di certo le vittorie negli scontri diretti danno quell’esaltazione in più. Lo scontro diretto vinto dà fiducia, la vittoria non ce la concede nessuno, noi dobbiamo meritarla e fare quel che serve. Il Bologna contro il Napoli l’ho visto, gli è saltato addosso, noi dovremo stare al loro pari e solo a quel punto si potrà far valere la qualità. Non si vive di rendita a questo giochino qui. Non facciamo questo errore. Non lo accetto”.
DALBERT – “In dei momenti è stato timoroso di far vedere tutte le sue qualità proprio per essere ligio alle nostre richieste. Il ragazzo però ha corsa, piede, ha qualità, ha anche questa fase difensiva fatta di contatto, ti viene addosso e fa valere il contatto fisico. Siamo tranquilli, contro il Crotone lui ha fatto la sua parte. Ha dato l’impressione di essere timoroso, ma in realtà era molto concentrato”.
RECUPERO CANCELONoi siamo particolarmente attenti alle difficoltà dei calciatori. Quel che ci massacra è la ricaduta, il calciatore in quel caso lo perdi ancora di più. Dunque se non c’è necessità, si tende a dargli il giorno in più. Noi ci fidiamo dei nostri calciatori: devono essere allenatori di se stessi, devono credere di avere delle responsabilità su quello che gli succede. Lui è voglioso di rientrare, noi misuriamo un pochino. Un pò quello che è successo con Santon:è rientrato in gruppo, poi il giorno dopo gli sembrava di non avere il muscolo così pulito e allora abbiamo deciso di non rischiare nulla. L’incolumità del calciatore è più importante. In questo momento non dobbiamo spingere: il numero ci permette di sopperire alle insidie del momento”,

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