12 Luglio 2012

Fair Play Finanziario e mercato oculato: ma il risultato qual è? Ecco la situazione dell’Inter

A che punto è il bilancio dell’Inter? Tutti i sacrifici degli ultimi anni stanno portando i loro frutti? Sono domande che si pongono la maggior parte dei tifosi interisti che hanno visto il mercato della propria squadra ridimensionato. E la risposta c’è.

Nel corso di una lunga intervista rilasciata da Paolo Ciabattini autore del libro “Vincere con il Fair Play Finanziario” e Direttore Operativo di Pioneer Italia Spa a TuttoJuve.com, viene introdotto l’argomento riguardante il nuovo meccanismo introdotto dalla UEFA che ha costituito la politica dell’Inter negli ultimi anni. Eccone un estratto in cui si parla nello specifico dell’Inter:

“Ho fatto una proiezione del bilancio che si è chiuso al 30 giugno 2012 e di quello che si chiuderà il 30 giugno 2013, dell’Inter, e posso affermare che anche rescindendo con Forlan, Lucio, Julio Cesar e Stankovic che valgono un risparmio di circa 35 milioni di euro sul costo degli stipendi, più la cessione a 8 milioni di euro di Maicon, che impatta altri 15 milioni di euro compreso lo stipendio risparmiato, oltre il saving deruvante dal costo dell’ingaggio di Cordoba (netto 3 milioni), l’Inter  non sarebbe ancora in linea con i parametri previsti dalla normativa. Mancano ancora qualche decina di milioni di euro (30/40). La cessione di Sneijder potrebbe risolvere il problema. Sei milioni netti di stipendio significano 12,5 milioni circa al costo. Ai quali andrebbero aggiunti circa 15 milioni di plusvalenza se venduto a 20-22 milioni, più ancora l’ammortamento del cartellino risparmiato di circa 2/3 milioni. Totale impatto 35 milioni circa. In questo modo l’Inter completerebbe una clamorosa rincorsa iniziata nel 2007 quando accumulava 216 milioni di euro di perdita e rientrerebbe nei parametri. Più facile a dirlo che a farlo”.

Entrando maggiormente nel dettaglio, Ciabattini spiega: “Il primo periodo di monitoraggio del FPF si riferisce ai bilanci 2012 e 2013 in cui la perdita aggregata non deve superare i 45 milioni. C’è una clausola che permette però di dedurre il costo degli stipendi dei contratti firmati prima del 1 giugno 2010 soltanto in riferimento al bilancio 2012. Riguardo il bilancio 2012 dell’Inter, possiamo semplificare dicendo che gli impatti positivi derivanti dalle cessioni di Eto?o e Thiago Motta si compensano con le plusvalenze del 2011 di Balotelli e Burdisso e i 12 milioni di minor ricavi tra diritti e botteghino derivanti da un turno di Champions in meno nel 2012. Il risultato potrebbe quindi essere in linea con la perdita prima delle imposte del 2011, vale a dire 80/85 milioni che verrebbe comunque completamente ammortizzata dalla clausola sugli stipendi. Si tratta quindi di limitare a 45 milioni la perdita dell’esercizio 2013. Un ulteriore sforzo di quasi 100 milioni di euro se si considerano le plusvalenze del 2012 e i mancati introiti dalla Champions del 2013″.

Una grossa rincorsa dunque, ma ancora da completare. E Branca l’aveva detto, ci saranno “addii dolorosi”