9 Settembre 2012

FOCUS – Quando unisci il colpevole per eccellenza alla squadra più criticata…

Tutto iniziò con un Bari-Inter del 1999, l’allora diciasettenne Antonio Cassano, da poco entrato, al minuto 88 riceve un lancio di Perrotta, stoppa di tacco come se fosse la cosa più naturale di questo mondo, sfugge a gente del calibro di Blanc e Panucci e deposita in rete. Sfrontatezza e talento, la storia di Cassano, non uno normale, anche nell’esordio che lo lanciò alla ribalta del calcio mondiale.

Squadre del calibro di Roma, Real Madrid, Sampdoria e Milan, tutte esperienze finite male, in un modo o nell’altro, genio incompreso o autolesionismo? Nel caso di Cassano (scusando il giro di parole) non esistono le mezze misure, la verità non sta mai nel mezzo perchè lui è uno che sfascia lo spogliatoio, chi lo prende deve abituarsi a tanti “vaffa”, maggiori rispetto alle perle che mostrerà in campo, perchè quelle sono normali per chi ha il suo talento mentre le bizze e i capricci risaltano decisamente di più, pendono come spade di Damocle sulla sua testa.

La storia recente parla di un Cassano ai ferri corti col Milan, un rapporto logoro con Galliani, criticato aspramente già dalla prima conferenza stampa con la maglia nerazzurra, Antonio non è mai stato bravo con le parole e la diplomazia non rientra certo nel suo vocabolario, ad ogni modo la colpa è sempre sua, l’ennesima cassanata, l’ennesimo suicidio sportivo che lo porta all’Inter, non proprio una squadra qualunque, la squadra per cui non ha mai nascosto la sua simpatia, si chiude un cerchio da quel tacco del 1999 alla sua presentazione del 2012, perchè doveva andare così…

Cassano all’Inter, i “prostituti” intellettuali gongolano, perchè se unisci il giocatore più criticato, il colpevole per eccellenza, alla squadra alla quale non si perdona niente hai di che scrivere praticamente a vita, allora sotto con le prime crepe, neanche il tempo di posare la roba nell’armadietto che già Cassano ha distrutto l’armonia della Pinetina, avrà rubato il posto nello spogliatoio a Zanetti? Avrà mangiato le merendine di Coutinho? Avrà mandato a quel paese in giapponese Nagatomo? Gli scherzi pesanti di Antonio hanno già stancato i compagni, Stramaccioni non lo sopporta proprio più, lo ha voluto e già se ne è pentito, anzi medita di metterlo fuori rosa, poi con quella pancia che si ritrova forse ma forse può tagliare l’erba di San Siro.

Il popolo dei “prostituti” se la ride, pensa alle prime sconfitte nerazzurre, al doppio massacro sull’asse Milano-Cassano, morale a terra, crepe negli spogliatoi, Cassano sul piede di partenza e via dicendo… abbiamo titoloni per i prossimi 100 anni…

Poi arriva il momento di Prandelli, le convocazioni, Pazzini lo convochiamo perchè ha fatto una bella tripletta dopo un lungo digiuno, Cassano lasciamolo a casa, è troppo dispettoso, quel Nagatomo è ridotto uno straccio, poi magari mi spaventa Bonucci e con la Bulgaria ne prendo 2 (e col senno di poi…), poco importa se Antonio è stato uno degli artefici del mezzo miracolo europeo, posso fare a meno di lui.

Cassano già sul mercato e fuori dalla Nazionale dunque, con Stramaccioni ormai il rapporto è compromesso come hanno ben motivato i giornali in questi giorni ( e qui l’ironia sgorga a fiumi), con Prandelli invece il tutto si può ricucire, ammesso che FantAntonio giuri di non spaventare più i suoi ragazzi durante il ritiro…