27 Luglio 2020

Icardi si racconta: “Ho sempre toccato pochi palloni, non cambierò il mio modo di giocare. Vi svelo i segreti del PSG”

Il bomber argentino protagonista di un'intervista direttamente dalla Francia

Mauro Icardi, Getty Images

Nella giornata di domani uscirà una lunga intervista a Mauro Icardi, concessa ai microfoni di France Football. La prestigiosa rivista, nella sua versione online, ne ha già rivelato un estratto: eccolo qui di seguito.

Neymar – “Le persone possono vederlo diversamente dall’esterno, ma la realtà è completamente diversa. Sappiamo benissimo che tipo di giocatore è Neymar. E quando conosci davvero l’uomo, ci vai d’accordo perché è molto lontano da quello che riportano i media. È un compagno di squadra che non esita a interessarsi del gruppo, per assicurarsi che gli altri si sentano bene. È questo quello di cui noi abbiamo bisogno. I grandi giocatori sono i primi a dare l’esempio. È un ragazzo che è sempre felice e va molto d’accordo con tutti, è davvero umile. È importante essere noi stessi perché, alla fine, siamo come una grande famiglia che trascorre quasi ogni giorno insieme. Il suo buonumore ci fa sentire bene ogni giorno. E tutto ciò che ho appena detto su Neymar si applica anche a Mbappé. È un ragazzo ancora giovane ma ha già ottenuto grandi risultati. È estremamente maturo per la sua età. Il suo comportamento contribuisce anche alla buona atmosfera che c’è all’interno del gruppo”.

Statistiche – Sarò onesto: non è una cosa a cui presto molta attenzione. Non guardo mai le statistiche. C’è solo una cosa che mi interessa ed è che sono in grado di segnare quando la palla mi arriva. Se tocco la palla molto o poco, non mi interessa. Se è frustrante? No, a volte tocco pochissime palle e gioco comunque bene. Quando giocavo in Italia ero già abituato a questo. Sapevo che avrei sempre avuto la possibilità di segnare ad un certo punto della partita, quindi cerco sempre di rimanere concentrato, qualunque cosa accada. È lo stesso ovunque, lo sento da quando ho iniziato a giocare. È il mio modo di giocare e vedere il calcio. Finora ha avuto un discreto successo, quindi non cambierò proprio ora”.

Tuchel – “In un certo senso mi ha dato le chiavi del PSG, se così posso dire, dandomi immediatamente la mia possibilità di giocare. Entrambi ci parliamo molto. Mi dice come vede le cose, mi dà molti consigli per migliorarmi. Abbiamo un ottimo rapporto”.
Champions League – “Mi sono reso conto il giorno del sorteggio che dalla nostra parte del tabellone non c’era nessuna squadra che avesse già vinto la Champions League. Mentre, dall’altra parte, ci sono praticamente solo vecchi vincitori. Si sono messi tutti insieme ma attenzione, perché le squadre nella nostra parte del tabellone hanno tutte la nostra stessa ambizione, vale a dire vincere finalmente questo titolo e cambiare il corso della storia. Negli ultimi anni la squadra ha fatto male in Champions League e siamo tutti molto coinvolti nel tentativo di cambiare le cose. L’obiettivo del club è quello di raggiungere la finale, se Dio è disposto a farci finalmente sollevare questo trofeo, perché questo è il motivo per cui il club ha investito tanto negli ultimi anni”.

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