21 Novembre 2011

Il futuro della porta nerazzurra

Si sa, di eterno non c’è nulla. Il problema legato all’alta età media della rosa nerazzurra affligge tutti i reparti senza esclusioni. La parola rinnovamento in questi casi circola con  facilità disarmante ma spesso ciò che è ovvio non è altrettanto semplice da realizzare. Sovente il futuro lo si ha a portata di mano ma non si è abbastanza bravi a notarlo e a coglierlo. Sono proprio questi i termini con cui si potrebbe descrivere l’attuale situazione degli estremi difensori nerazzurri, in particolare di Emiliano Viviano. Il portiere toscano è da tempo considerato il punto fermo del futuro ma dopo il recente infortunio il vento dei dubbi ha cominciato a soffiare. Cerchiamo di ricostruire la situazione.

Ormai da anni a dominare la scena con i suoi interventi è il brasiliano Julio Cesar, recentemente affiancato da Castellazzi. Tuttavia l’età dei due è abbastanza elevata (32 anni per Julio, 36 per l’ex Sampdoria e Brescia) e da tempo la dirigenza interista si è mossa in due direzioni. La prima è quella che porta al giovanissimo Francesco Bardi, diciannovenne portiere del Livorno e della nazionale under 21. Il baby prodigio dei pali ha la possibilità di scrivere un pezzo della storia nerazzurra, le credenziali non mancano. Nato e cresciuto calcisticamente a Livorno ha esordito in serie A lo scorso anno nell’ultima sfida di campionato (Parma-Livorno 4-1). Nel gennaio di quest?anno viene acquistato in comproprietà dall’ Inter e con la Primavera disputa e vince il Torneo di Viareggio al termine del quale è nominato miglior portiere della competizione. All’ inizio di questa stagione è tornato nella sua Toscana per disputare la serie B con gli amaranto ma il grande salto potrebbe non tardare ad arrivare.

L’ altro nome, come si diceva, è quello di Emiliano Viviano, tornato alla base e ora ai box per una lesione al crociato. Si sa, i lunghi stop portano a riflettere sulle prospettive più o meno immediate. Eppure fino a poco prima nessuno sembrava avere dubbi, le referenze di Viviano sembravano fatte apposta per sostituire Julio Cesar nel cuore dei tifosi nerazzurri: portiere reattivo,d?esperienza, distintosi in tutte le piazze che l’hanno visto protagonista. Da piccolo, come spesso capita, si riteneva attaccante ma col tempo ha fortunatamente cambiato idea e iniziato una brillante ascesa nelle giovanili della Fiorentina e del Brescia. Le rondinelle intuiscono le sue potenzialità e lo mandano in prestito a Cesena nel 2004 in serie B. Emiliano fa così il suo esordio a 18 anni tra i professionisti grazie ai romagnoli e conclude il campionato con 13 presenze. L’anno successivo il Brescia retrocede in cadetteria e Viviano fa il suo ritorno alla casa madre: il portiere gioca con le rondinelle per 4 anni, fino al 2009, consacrandosi pian piano come un giocatore di assoluto livello. E? il febbraio 2009, l’Inter si accorge di lui e rileva la metà del suo cartellino per 3,5 milioni. La cavalcata del Brescia verso la serie A si ferma alle finali play off del maggio successivo ma per il portiere nato a Fiesole ormai giunge il tempo di cambiare palcoscenico: il Bologna acquista l’altra metà del suo cartellino e lo fa finalmente esordire in serie A. Nelle successive due stagioni il portiere è il salvatore della patria insieme al capitano Di Vaio e sotto le due torri sfodera delle magnifiche prestazioni. I felsinei se ne innamorano e quando nell’estate 2011 la comproprietà scade tentano il tutto per tutto andando alle buste con i nerazzurri. Spesso la competenza non è di casa nel nostro paese e infatti per un errore della dirigenza bolognese nella trascrizione dell’offerta il portiere diventa per intero dell’ Inter, decisa inizialmente a lasciare campo libero agli avversari. Arriviamo così ai giorni nostri. A volte il talento non è sufficiente se non ci si trova al posto giusto nel momento giusto. E? questa in sostanza la chiave di lettura del rapporto tra l’Inter e Viviano. La dirigenza interista ha da tempo colto le potenzialità di un portiere che proprio in virtù di esse non può ricoprire più il ruolo di secondo.  In casa nerazzurra però nessuno mai si sognerebbe di proporre un pensionamento anticipato a Julio Cesar – nonostante le avvisaglie di un calo di forma legato all’età ? e dunque si sta cercando di procrastinare il passaggio di consegne il più a lungo possibile continuando a ipotizzare all’infinito altre destinazioni e prestiti per Viviano. Infatti il 31 agosto 2011 l’ Inter ha definito uno scambio di comproprietà col Genoa che vede coinvolti il portiere e il centrocampista Kucka che però restano momentaneamente alle rispettive squadre. L’ impressione iniziale è che nel giugno 2012 entrambi debbano cambiare squadra ma fortunatamente l’ Inter potrebbe ripensarci e tornare sui suoi passi rilevando di nuovo l’intero cartellino del portiere e pagando il centrocampista genoano interamente in contanti (circa 12 milioni). Sicuramente i responsabili del mercato nerazzurro dovranno fare scelte difficili ma noi vogliamo  dar loro un piccolo spunto di riflessione ricordando a Branca i 20 milioni che hanno speso Manchester United e Bayern Monaco per consegnare il futuro dei rispettivi pali a De Gea e Neuer. Speriamo di non essere costretti a fare lo stesso in un futuro assai poco lontano…