15 Agosto 2018

Il precampionato di Lautaro Martinez: l’Inter finalmente ha trovato un (degno) numero 10

Da Lugano a Madrid, sono tanti i motivi per benedire il giorno in cui la società nerazzurra ha deciso di portarsi a casa l'ex Racing

Dalla difesa all’attacco, un anno dopo sembra che Skriniar abbia passato l’investitura a Lautaro Martinez che già conquistato gran parte dei tifosi nerazzurri in questo suo primo mese all’Inter.  Un mese da protagonista per stregare l’Inter e prenotare una maglia da titolare a Reggio Emilia, per la prima di campionato contro il Sassuolo.

Di certo l’investitura di Diego Milito non poteva che portare questi frutti. Quattro i gol siglati nelle sette partite del precampionato dal Toro  che è riuscito a mostrare, fin dalle prime uscite, tutte le sue qualità: garra, vizio del gol, classe, talento, corsa e fisicità.

Sembrava quasi impossibile pensare che un centravanti argentino classe 1997 potesse in un solo mese prendersi sulle spalle una squadra che lo scorso anno aveva dimostrato di essere Icardi-dipendente in fase offensiva. Quel numero 10 Lautaro lo porta sulle proprie spalle da veterano. Un numero che, dopo Sneijder, per motivi diversi, non ha portato grande fortuna a chi l’ha indossato a Milano. Ma è stato lo stesso Lautaro, (guai a chiamarlo solo Martinez), a richiederlo alla società come rivelato da lui stesso in conferenza stampa: “Non mi pesa, è un numero che usavo nel Racing. Quando sono arrivato abbiamo chiesto se era disponibile. Mi hanno detto di sì e sono felice di portarla”.

Durante i primi giorni di ritiro ad Appiano Gentile ci si accorge già di che pasta è fatto l’argentino: Lautaro manda ripetuti segnali a Spalletti, vuole essere sin da subito protagonista con la maglia nerazzurra. Pronti e via tocca a lui guidare l’attacco nella prima uscita stagionale sul campo del Lugano, complice l’assenza di Mauro Icardi, alle prese nella prima settimana di ritiro con un lavoro personalizzato. Passano 16 minuti e l’ex Racing trova subito la via del gol: scambio in velocità Politano-Nainggolan, cross rasoterra per la girata dell’argentino respinta dal portiere, ma il Toro è velocissimo a rialzarsi e a mettere in rete.

Dopo l’unica prova opaca contro il Sion (60 minuti in campo per l’argentino che non brilla come d’altronde il resto della squadra sconfitta per 2-0), Lautaro si ripete nel 3-3 di Pisa contro lo Zenit. Per pareggiare l’Inter deve affidarsi a lui, subentrato nella ripresa a Icardi: l’argentino ci prova sempre, riesce a essere nel posto giusto quando serve, come al 74’ prolungando in gol, da due passi, un colpo di testa schiacciato di Politano.

Spalletti propone in queste prime uscite stagionali una staffetta tra Lautaro e Icardi ma i tifosi nerazzurri chiedono a gran voce l’utilizzo dal primo minuto di entrambi gli attaccanti argentini. Il tecnico li accontenta in occasione dell’amichevole contro lo Sheffield e il Toro da 10 alle spalle di Icardi è uno spettacolo: l’ex Racing mostra grande visione di gioco, muovendosi sul fronte offensivo.  I due argentini mostrano già grande sintonia, rendendosi protagonisti di importanti giocate che hanno esaltato i tifosi nerazzurri. Da urlo il filtrante di Lautaro per Candreva, che poi serve Icardi indisturbato al centro dell’area di rigore.

Lautaro Martinez e Mauro Icardi, è un’Inter che dopo tanti anni torna a parlare argentino. I due attaccanti nerazzurri legano tanto ad Appiano: Mauro ha accolto l’ex attaccante del Racing da capitano e da amico e condivide con lui la stanza. Un legame sancito anche sui social.

L’ottimo precampionato da parte del Toro continua a Lecce, in occasione della sfida valida per l’ICC contro il Lione. L’argentino si muove di continuo ed è una spina del fianco per i difensori della squadra francese che non lo prendono quasi mai e che sono costretti più volte a stenderlo per fermarlo. Suo il gol partita che decide il match al termine di un’azione corale avvolgente.

La consacrazione definitiva arriva però sabato sera, al Wanda Metropolitano contro l‘Atletico Madrid. Il test è di quelli importanti, una partita da Champions League. Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio sulle sue potenzialità, il consiglio è quello di riavvolgere il nastro della partita al minuto ’31: Lautaro porta in vantaggio i nerazzurri con una sforbiciata meravigliosa che non lascia scampo ad Oblak.

I presupposti per un Skriniar-bis ci sono tutti. Forse anche quelli di un Milito-bis. I tifosi nerazzurri possono sognare: l’Inter finalmente ha trovato il suo nuovo numero 10.

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