6 Maggio 2022

Inter-Empoli, le PAGELLE: il solito Perisic mostruoso e Lautaro salvano la Pazza Inter

Inter (@Getty Images)

Inter

HANDANOVIC 5,5 – Preso alla sprovvista dai tre lisci dei propri difensori, anche se magari tuffarsi qualche volta non farebbe male… Non può nulla sullo svarione dei compagni in occasione della seconda rete.

SKRINIAR 6,5 – Colpevole tanto quanto De Vrij sul goal di Pinamonti, l’ex Primavera giganteggia contro di lui in avvio. Colpevole insieme al compagno di merende De Vrij in entrambe le reti. Si riprende in fase offensiva dando parecchio supporto alla manovra per cercare la rimonta. Nel secondo tempo però finalmente torna un muro e giganteggia: recupera anche la palla del goal del 3 a 2.

DE VRIJ 3 – Dilettantistico il suo posizionamento sul goal di Pinamonti, ennesimo errore di una stagione dal rendimento pessimo nei momenti chiave. In ogni errore difensivo lui è protagonista in negativo. Clamoroso, per non dire imbarazzante, il modo in cui si fa scavalcare sul lancio lungo in occasione del 2 a 0: forse è già in vacanza, o forse si sente già in un’altra squadra. Per giocare così però, forse è meglio non giocare affatto. Nella ripresa, fortunatamente, l’Empoli non attacca quasi più.

DIMARCO 5,5 – Posizionato malissimo sul primo goal dell’Empoli, rientra pigramente e lascia spazio a Zurkowski per il goal. Graziato dal fuorigioco di Pinamonti da un altro intervento in ritardo che sarebbe valso il 2 a 0 ospite. Prova a riprendersi in attacco ma gli errori dimostrano ancora una volta che non sa fare il centrale. Anche sul secondo goal è altissimo in maniera immotivata. Ha però il merito di procurare l’autogoal di Romagnoli che riapre la partita a fine primo tempo. Al solito si incaponisce a tirare in porta nonostante i risultati pessimi delle ultime uscite. (D’AMBROSIO S,V)

DUMFRIES 5,5 – Annullato nei primi minuti da Parisi. Cresce leggermente di riprendersi alla distanza senza molto successo. Nella ripresa Vicario gli nega un goal fatto con un miracolo ma è sottotono rispetto alle ultime sue presenze. (DARMIAN S.V.)

BARELLA 7 – L’unico a rendersi pericoloso in avvio, ma al solito si fa prendere dalla foga e invece di stoppare tira al volo, scheggiando solo il palo. Unico guizzo di un avvio pessimo anche per lui. Prova a riscuotersi ma, spesso, tira quando non deve e non tira quando deve. Comico il tentativo di simulazione: ok la spinta ma il tuffo è accentuato in maniera evidentissima. Si riprende alla distanza alla grande però, dimostrando grande personalità e iniziando a giocare come sa: sua la palla recuperata per il pareggio. Primo tempo a due facce, ma l’Inter ha bisogno solo della seconda. Nel secondo tempo le sue folate tengono alta la squadra che infatti non rischia più nulla.

BROZOVIC 6,5 – Molto nervoso e impreciso, il rendimento della squadra ne risente. Asllani lo costringe a giocare tra i centrali per andare a prendere la palla. In difficoltà come pochissime altre volte in stagione. Migliora poi alla distanza come tutto il resto della squadra, ma non è particolarmente brillante: non il Brozo a cui siamo abituati per larghi tratti. Regala comunque giocate meravigliose, come quella su cui l’Inter sfiora il 4 a 2 nel finale di gara.

CALHANOGLU 6,5 – Assente come il resto della squadra nei primi minuti di partita. Pennella un grande assist però per Lautaro, l’undicesimo in stagione. Nella ripresa migliora anche in fase di interdizione, dove in avvio aveva difettato. Sfiora il goal con un gran tiro da fuori. (VIDAL S.V.)

PERISIC 8 – L’unico sempre vivo dell’Inter, come sempre ultimamente, nei primi minuti di gioco. Metta alla frusta il proprio marcatore e prova a mettere i compagni in condizione di segnare. Tutti gli attacchi migliori provengono da sinistra e dai suoi piedi e costringe anche Vicario ad un miracolo. Importante, al solito, anche in difesa per aiutare Dimarco. Ennesima partita clamorosa: inesauribile.

CORREA 4,5 – Impalpabile e fumoso, come da inizio a stagione a questa parte. Anche quando attacca l’Inter lui è praticamente un fantasma: totalmente estraneo alla squadra. Nella ripresa cresce leggermente ma è sempre poco concreto: si divora un goal a tu per tu con Vicario. (SANCHEZ 6,5. Gioca poco, ma tempo di mangiarsi il goal del 4 a 2 su una palla meravigliosa di Perisic. All’ultimo secondo però timbra il cartellino per il 4 a 2 finale).

LAUTARO 8 – La squadra non gira e anche lui ne risente. Ha un paio di palloni buoni ma non sembra giornata. Quando il pallone scotta però, e Calhanoglu lo serve come si deve, è freddissimo e segna un pareggio pesantissimo prima di fine primo tempo. Lotta senza sosta per aiutare la squadra e nella ripresa segna il pesantissimo 3 a 2. 23 esimo goal stagionale. (DZEKO 5,5 – Entra per gestire il pallone. Si crea una buona occasione dal limite, ma il tiro è inguardabile. Ha un altro pallone buono ma il controllo, specie per uno come lui, è veramente imbarazzante. Colpisce il palo con una azione personale da campione e si mangia un altro goal a un minuto dalla fine. Si mangia 4 goal quasi fatti, ma regala a Sanchez l’assist del 4 a 2).

INZAGHI 6,5 – La squadra parte piano e spenta e prende subito goal a freddo come logica conseguenza. È inaccettabile con uno Scudetto da giocarsi fino alla fine approcciare una gara tanto male. La difesa soffre tantissimo e ancora una volta Dimarco dimostra di non essere adatto a fare il centrale. Incolpevole per gli errori dei singoli (su tutti De Vrij) ma l’atteggiamento dei suoi  è inaccettabile nei primi minuti. E la colpa non può che non essere anche sua: la differenza con la gestione Conte è fin troppo evidente. La rimonta nel finale di primo tempo però di grande carattere, così come la vittoria dopo una partita tanto in salita. Cambi piuttosto tardivi e difensivi proprio quando l’Inter domina… al solito i cambi sono il suo tallone d’Achille. Il risultato però ancora una volta gli dà ragione: gli attributi ci sono.

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