18 Ottobre 2015

PREPARATI AL MATCH – Tutto su Inter-Juventus

Alle 20.45 il fischio di inizio del derby d'Italia, big match dell'ottava giornata di Serie A. Inter-Juventus vale già più di quanto si potrebbe pensare: può essere, infatti, uno spartiacque per la stagione sia dei bianconeri che dei nerazzurri, i quali in caso di vittoria salirebbero a + 11 sui rivali di sempre. Ma gli uomini di Allegri sono pronti a vendere cara la pelle: vediamo insieme che partita ci aspetta.

INTER-JUVENTUS, LA GENESI – “Era il primo novembre del 1897 e su una panchina di Corso Re Umberto, a Torino, una ventina di studenti del liceo classico ‘Massimo d’Azeglio‘ decisero di fondare ufficialmente una squadra di football, che prese il nome di Sport Club Juventus; undici anni dopo, quando il calcio iniziava a proporsi seriamente come uno dei fenomeni sociali più importanti di quell’Italia di inizio secolo, 44 soci dissidenti del ‘Milan Football and Cricket Club‘ posero la prima pietra di quella che sarebbe diventata l’Internazionale. “Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero e l’azzurro sullo sfondo d’oro delle stelle“, le parole impresse su una tela d’orgoglio la sera del 9 marzo 1908 dal pittore Giorgio Muggiani. Due eventi, distanti un decennio, ma destinati ad accompagnare l’Italia in un secolo controverso, colmo di storia, rivalità, lotte politiche, guerre, arte; un secolo di gioie e delusioni, fondate troppo spesso sulla sconfitta o sul trionfo del nemico e troppo raramente sulla soddisfazione per se stessi. Juventus-Inter è un po’ tutto questo, e inquieta ma allo stesso tempo affascina pensare che in cento anni di calcio le cose non siano mai cambiate”.
(dall’articolo “Sgranate gli occhi: è il derby d’Italia!“, 03 novembre 2012)

LA STORIA – 112 volte Inter-Juventus: è questo il numero delle sfide giocate tra le due big del calcio italiano. La prima volta è datata 28 novembre 1909 e ha visto i padroni di casa trionfare sugli ospiti per 1-0; l’ultima 16 maggio 2015, un 1-2 con Icardi, Marchisio e Morata marcatori. Il bilancio totale parla di 48 successi nerazzurri, 34 pareggi e 30 vittorie juventine. L’ultima volta che il Biscione ha portato a casa l’intera posta in palio risale all’aprile del 2010, quando un eurogol di Maicon e la chiusura di Eto’o regalarono agli uomini di Mourinho la possibilità di proseguire il sogno scudetto. L’ultimo pareggio è l’1-1 del settembre 2013, in cui Vidal rispose al vantaggio dell’attuale numero 9 dei nerazzurri. La vittoria casalinga più larga è del 1954, quando le doppiette di Skoglund e Brighenti e i gol di Armano e Nesti regalarono un incredibile 6-0 agli uomini di Alfredo Foni, mentre quella juventina è relativo alla Coppa Italia del 1975 (2-6). Il match, infatti, si è giocato 16 volte anche per la coppa nazionale.

IL PRESENTE – Per la prima volta dopo almeno cinque anni l’Inter si presenta al derby d’Italia in una posizione di classifica migliore rispetto agli avversari. Entrambe le squadre hanno condotto un mercato improntato alla rivoluzione: la Juventus, dopo aver perso tre pilastri come Pirlo, Vidal e Tevez, ha faticato a carburare – complice qualche infortunio di troppo – e ad inserire i nuovi acquisti. Al fine di sfruttare la velocità di Cuadrado e le minor doti in impostazione dei vari Hernanes, Lemina o Pogba rispetto al Pirlo degli anni passati, in campionato Allegri ha più volte fatto ricorso al modulo che aveva abbandonato in primavera: in questo modo la Juventus può contare su un uomo in più a centrocampo e sulla possibilità di sfruttare le corsie esterne e gli inserimenti centrali dei due interni. Mancini, come abbiamo detto più volte, sogna di poter schierare un giorno il 4-2-3-1 ma per il momento è ancora impegnato a mettere le fondamenta al grattacielo dell’Inter che verrà, a prescindere dal modulo. Finora per esempio, ad eccezione della catastrofe contro la Fiorentina, l’Inter ha subito pochissimo e il merito di ciò, se si guarda al recente passato, può essere attribuito anche al tecnico di Jesi, oltre all’abnegazione e alla concentrazione di chi è sceso in campo. Da un punto di vista tattico, nelle ultime partite si è più volte fatto ricorso a Perisic come esterno e a Biabiany dalla panchina: che possa essere un tema anche per questa sera a gara in corso?

LE ULTIME – Ad ogni modo, probabilmente Mancini sceglierà di giocarsela con il 4-3-1-2 che finora ha portato in cascina 16 punti e il secondo posto in classifica. Davanti ad Handanovic ritorna la coppia centrale formata da Miranda e Murillo, mentre sulle corsie esterne Santon e Juan Jesus, favorito su Telles, dovrebbero essere i titolari. A centrocampo spazio ancora a Felipe Melo, con Guarin e Medel come mezzali: Kondogbia si accomoderà in panchina per la prima volta da inizio stagione. Infine Perisic, che viene da tre gol consecutivi tra Inter e Nazionale, suggerirà alle spalle di Icardi e Jovetic, pienamente recuperato.
Max Allegri ritorna alle origini e, come già succede da qualche match, rispolvera ancora il 3-5-2 con cui la Juventus ha stravinto nelle ultime stagioni. L’ex tecnico del Milan non può contare su Lichtsteiner e Caceres e preferirà risparmiare Mandzukic ed Hernanes per la partita di Champions League di mercoledì: ecco perché in avanti sarà Morata ad affiancare Dybala. Per il resto formazione fatta, con l’unica eccezione rispetto alle ultime uscite rappresentata da Marchisio, al ritorno nel ruolo di play dopo l’infortunio. Davanti a Buffon giocheranno Barzagli, Bonucci e Chiellini; completano l’undici titolare Khedira e Pogba ai lati del Principino e Cuadrado ed Evra sulle fasce.
Mancano quattro ore al fischio d’inizio e gli ingredienti per un grande Inter-Juventus ci sono tutti: appuntamento a San Siro alle 20.45.