4 Dicembre 2014

FOCUS – Sfatiamo il tabù del 3, aspettando gennaio…

L’Inter di Roberto Mancini è uscita sconfitta dalla sfida contro la Roma, ma non ridimensionata, tutt’altro.

Se da un lato la trasferta nella Capitale ha messo in evidenza tutti i limiti difensivi della compagine nerazzurra, dall’altro ha evidenziato i passi in avanti compiuti sotto l’aspetto della personalità. Per larghi tratti del match infatti, l’Inter è riuscita ad avere in mano il pallino del gioco, impensierendo la retroguardia giallorossa in più di un’occasione. Esser riusciti a realizzare due gol ad una squadra che fino a domenica sera non aveva ancora subito nessuna rete tra le mura amiche, deve essere considerata come una nota positiva ed un punto dal quale ripartire. Aver inoltre recuperato lo svantaggio per due volte, senza crollare di fronte alle prime avversità, ha segnato un netto cambio di tendenza rispetto al recente passato.

?Non sempre incontreremo questa Roma? [Gianpiero Gasperini 17/09/2011]

Con queste parole Gianpiero Gasperini commentò uno scialbo pareggio (0-0) ottenuto alla seconda giornata del campionato 2011/2012 contro la Roma allora allenata da Luis Enrique. Quella Roma non era neanche lontanamente paragonabile a quella allenata oggi da Garcia e dunque, le dichiarazioni rilasciate dall’attuale allenatore del Genoa vennero viste in chiave quasi umoristica. Se fosse stato Mancini a pronunciare parole di questo tipo, non ci sarebbe stato nulla da eccepire. La Roma di quest’anno è – insieme alla Juventus – la squadra più forte del campionato e dunque perdere deve essere vissuto come qualcosa di assolutamente “normale” per l’Inter attuale. Chiaramente a nessun interista piace uscire sconfitto da una partita e ci sarebbe da preoccuparsi del contrario; nel calcio però non tutte le sconfitte “pesano” allo stesso modo.

La squadra nerazzurra in questo momento ha una classifica molto complicata e questo contribuisce ad offuscare il giudizio di molti; se infatti la sconfitta di Roma fosse arrivata in un altro momento, sarebbe stata vissuta in modo diverso dall’ambiente. La situazione attuale è figlia di una prima parte di campionato assolutamente fallimentare, con valanghe di punti persi contro squadre sicuramente alla portata. Se infatti guardiamo alla classifica, con soli 6 punti in più, l’Inter si ritroverebbe al terzo posto a braccetto con il Napoli. Sarebbe bastato vincere contro il Cagliari di Zeman e contro il derelitto Parma di Donadoni per vivere un presente molto diverso da quello che siamo chiamati ad affrontare. Purtroppo quei punti letteralmente gettati dalla finestra non potranno più tornare indietro e dunque l’imperativo categorico della nuova Inter di Mancini è quello di non sbagliare “le partite da vincere”. Quando si parla di “partite da vincere” si fa riferimento a tutte quelle sfide contro club piccoli o comunque alla portata dell’Inter attuale: sfide che nel corso della gestione Mazzarri abbiamo puntualmente fallito.

Il primo passo verso la rinascita è quello di tornare a fare il minimo sindacale: i match contro le prime della classe o contro squadre del nostro livello possono anche non vederci trionfare, l’errore che però non possiamo più permetterci di commettere è quello di perdere punti con le altre. In un campionato come quello che stiamo vivendo, livellato verso il basso, fare il minimo sindacale potrebbe consentirci di lottare concretamente per il raggiungimento del terzo posto in classifica. Da qui a Natale mancano tre partite ed il compito dell’Inter di Mancini è quello di conquistare il maggior numero possibile di punti. Tornare finalmente a vincere tre partite consecutive, sfatando il tabù del 3, sarebbe il modo migliore per concludere questo travagliato 2014, sperando poi nell’arrivo del Natale, con Babbo Thohir desideroso di regalare al nostro tecnico gli acquisti che il Mancio meriterebbe di trovare sotto l’albero…

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Inter tabù tre vittorie