6 Maggio 2024

Lautaro: “Sono una bandiera? Si dice così. Voglio il rinnovo”

Le parole del capitano nerazzurro

Lautaro Martinez è stato ospite della trasmissione Che Tempo Che Fa, in diretta sul canale Nove. Il capitano dell’Inter ha parlato di diversi temi personali, soffermandosi inevitabilmente anche sulla vittoria dello Scudetto e sul rinnovo di contratto.

Queste le sue parole:

RINNOVO – “Sono la bandiera dell’Inter?Si dice sì. Da quando sono arrivato all’Inter, tutta la gente e tifosi mi ha trattato in maniera speciale. Mi hanno aiutato e sono grato di tutto questo. Nel calcio non si sa mai cosa succede, però io sono sicuro che a Milano sto benissimo e anche la mia famiglia. La mia volontà è quella di rinnovare con l’Inter”.

SCUDETTO DERBY – “Da quando facevamo i calcoli per lo Scudetto, per noi era diventata una data bella e speciale. Vincere la seconda stella così, contro il Milan e in casa loro è stato speciale. Per noi è stata una cosa meravigliosa, mai successa prima. Abbiamo approfittato di questo. Siamo entrati nella storia di questo grande club. La mattina della partita siamo usciti per allenarci sotto la pioggiae siamo stati un’ora e mezza a provare le palle inattive, le uscite dal basso e a curare tutti i dettagli. Dall’Argentina tutti si sono complimentati. Abbiamo sofferto tanto quando ha vinto il Milan lo Scudetto. Per noi è stato un giorno particolare, speciale, non lo dimenticheremo mai”.

LA SECONDA STELLA  – “Due anni fa siamo stati vicini alla seconda stella, quest’anno era il principale obiettivo. Abbiamo lavorato tantissimo e sofferto tantissimo, dopo tanti sforzi e tanti sacrifici ce l’abbiamo fatta.

IL SOPRANNOME  “Mi chiamano il Toro per la forza fisica? Ho cambiato tanto il mio modo di giocare. Oggi gioco un po’ con la squadra, poi a volte gioco centrale. Dipende”.

LA FINALE DI CHAMPIONS PERSA – “L’anno scorso abbiamo fatto un cammino in Europa straordinario che per noi è stato fondamental. Arrivare in finale è sicuramente molto difficile; ci sono squadre e giocatori fortissimi. Non è assolutamente facile arrivare in finale. Abbiamo fatto ottime partite, a partire dal girone, e siamo arrivati lì. Il gol più importante? Quello contro il Milan in semifinale di Champions League, per tutto quello che rappresenta”. 

IL RAPPORTO CON MILITO – “Quando ho esordito con il Racing sono entrato al suo posto. Quella foto rimane sempre nel mio cuore. Mi ha dato una grande mano. Avevo 17/18 anni, mi ha insegnato tanto”.

LA NUMERO 10 – “Giocavo al Racing con quel numero, all’Inter era libero. Ho chiesto ad Ausilio se potevo prenderla. Mi hanno detto che ci avrebbero pensato, ma poi me l’hanno data”.

MESSI – “Un amico e un compagno. Un giocatore che ha segnato un’epoca. La cosa più strana è vederlo in allenamento: sembra che giochi un altro sport. Si inventa cose mai viste prima. Lui è un animale di competizione e non vuole perdere mai”.

TROFEI – “Manca solo la Champions League”.