8 Febbraio 2018

Lautaro Martinez ha scelto l’Inter: decisivi Zanetti e Milito. Continua la dinastia argentina del gol…

L'attaccante del Racing è pronto a raccogliere l'eredità dei grandi bomber argentini che hanno giocato in maglia nerazzurra

La trattativa tra l’Inter e il Racing per Lautaro Martinez può dirsi conclusa: secondo quanto riportato dall’edizione odierna del Corriere dello Sport, i costi dell’operazione, comprensivi di tasse e commissioni, saranno di poco superiori ai venti milioni di euro. Tre dei quali dovranno essere riconosciuti ai Liniers, la vecchia squadra di Lautaro Martinez che vantava una percentuale sulla futura rivendita.

 L’ufficialità attesa per il prossimo giugno porta con sé un lavoro d’insieme, come ammesso dallo stesso Martinez. Un’opera di convincimento – scrive il quotidiano romano – portata avanti da Zanetti e rifinita da Milito, un po’ come accadeva sul campo ai tempi d’oro dell’Inter. Per poi concretizzare il tutto con la cifra che la società nerazzurra verserà al Racing assicurandosi il bomber dell’Under 20 argentina. Lui che tre giorni fa ha sfoderato una tripletta contro l’Huracan, in campionato, e messo insieme sette gol in undici partite con la sua Nazionale di categoria. A proposito, Martinez ha già creato discrepanze di idee in Argentina: Tevez invita a prendere con le pinze l’exploit del baby-goleador, se a questo deve seguire una convocazione per il Mondiale.

Il Principe e non solo, quello dell’ Inter con i goleador argentini è un feeling duraturo, scrive il Corriere dello Sport. Da quattro anni e mezzo, il bomber in servizio permanente effettivo si chiama Icardi, che ha raccolto l’ideale testimone di Milito. Una dinastia del gol, di stampo argentino perché nel periodo pre-Triplete si collocano i campionati – quattro in tutto – del Crespo interista. Il primo dei quali con la fugace sovrapposizione di Batistuta. Tornando indietro fino agli anni ’80, ecco pure Diaz e Passarella. Fino a scomodare un totem come Angelillo, scomparso lo scorso 5 gennaio. Per una squadra che, nell’arco di tredici anni, ha avuto come capitano un argentino – appunto Zanetti – questo è sempre l’ideale trait d’union.

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