24 Febbraio 2017

Mancini: “Inter-Roma? Sfida aperta a qualsiasi risultato. Stadi? In Italia siamo sempre indietro rispetto agli altri”

L'ex tecnico nerazzurro ha analizzato il big match della prossima giornata di Serie A ed ha parlato del momento che vive il calcio italiano
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Intervistato da romanews.eu, l’ex tecnico dell’Inter, Roberto Mancini, ha parlato del momento che sta vivendo il calcio italiano e dell’imminente match tra l’Inter di Pioli e la Roma di Spalletti.

INTER-ROMA – “Sarà una partita aperta a qualsiasi risultato perché la Roma sta andando bene, però l’Inter in casa negli scontri diretti ha fatto sempre delle buone prestazioni. Per questo credo che sarà una gara aperta a qualsiasi risultato“.

DZEKO – “Dzeko io lo conosco, ci ho lavorato tanti anni. La prima stagione in un nuovo campionato non è mai facile, se poi è il campionato italiano è ancora più complicato, sopratutto per gli attaccanti.  Dzeko però ha sempre fatto gol, ed era normale che continuasse a farli. Ha sempre fatto bene anche al City, ha sempre fatto gol. Adesso gioca con continuità, viene impiegato sempre e questo lo aiuta, è sempre un vantaggio per un calciatore“.

SCUDETTO – “La Juve, al momento dico Juve, poi non si sa mai…”.

STADI – “In Italia ci sono un sacco di problemi che in Inghilterra non ci sono, però nel 2017 credo che non soltanto la Roma, ma tutte le squadre dovrebbero avere lo stadio di proprietà. Uno stadio dove tutti i propri tifosi possano andare, star bene e vivere le partite serenamente. Siamo sempre troppo indietro noi italiani“.

RANIERI – “Ranieri è stato esonerato sì. Purtroppo il calcio è così: se uno vince è il migliore, se uno perde paga sempre. Lui ha fatto qualcosa di talmente grande che tra duemila anni si ricorderanno sempre di Ranieri ed è questa poi alla fine la cosa più importante“.

RICONOSCENZA – “Noi facciamo gli allenatori e quando abbiamo scelto di fare questo lavoro sapevamo a che cosa si poteva andare incontro. Purtroppo nelle sconfitte e nei momenti difficili delle squadre il primo a pagare è sempre l’allenatore, questo è il calcio. E’ la legge del calcio“.

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