30 Marzo 2017

Stakanovismo e Zanetti: così Steven Zhang si è preso l’Inter

Il rampollo di Suning ha conquistato tutti in pochi mesi, dimostrando grandi capacità e spirito di sacrificio

Sin dai primi momenti del nuovo corso Suning in sella all’Inter, si era capito che l’uomo di riferimento della famiglia Zhang sarebbe stato il giovane Steven. La sua presenza fissa a Milano ha fatto si che la squadra percepisse la vicinanza della proprietà e contestualmente ha permesso a Steven di capire il mondo del calcio italiano, una sorta di  full-immersion nerazzurra. Ecco il profilo che traccia di lui il Corriere dello Sport: “Il domani nerazzurro è nelle mani di questo ragazzo di 25 anni che all’anagrafe è stato battezzato Kangyang (ma il nome Steven è più facile da pronunciare con gli interlocutori occidentali…) e che si è laureato in Scienze dell’Economia alla Wharton School dell’Università della Pennsylvania (lì ha studiato anche Donald Trump). Nell’organigramma figura tra i membri del cda, ma non ha una carica specifica. Eppure, dopo aver ascoltato l’anima (dirigenziale) italiana dell’Inter e naturalmente il padre a Nanchino, tutte le decisioni più importanti le prende lui. La scelta del low profile, però, non è casuale: Jindong Zhang non vuole che il figlio, giovanissimo e a zero di esperienze calcistiche prima della scorsa estate, si “scotti” in un modo del pallone italiano assai complicato soprattutto per uno straniero. Per questo Steven lavora dietro le quinte e all’esterno non appare”.

STAKANOVISTA – “In sede arriva la mattina presto, saluta con fare cortese i dipendenti che incrocia in ascensore e poi lavora fino a tardi nel piano riservato ai top manager. E’ uno degli ultimi ad andare via, a volte anche dopo mezzanotte, perché magari ha una conference call con la Cina, dove grazie al fuso, è mattina. Se Suning non avesse comprato l’Inter, avrebbe continuato a esercitare il ruolo di ministro degli esteri per la holding di famiglia, maturando quell’esperienza che in futuro gli servirà per guidare l’impero degli Zhang. Prima di venire in Italia sapeva molto più di economica che di pallone, ma ora sta recuperando il tempo perduto grazie agli insegnamenti di una leggenda come Javier Zanetti, spesso vicino a lui. Sarà Zhang junior il nuovo presidente? Il discorso verrà affrontato quando Thohir lascerà il club di corso Vittorio Emanuele. I cinesi, nella loro visione del club, non considerano la carica di presidente fondamentale e anzi in questo momento sedere sulla poltrona del comando potrebbe esporre Steven a qualche responsabilità di troppo. In futuro si vedrà”.

PASSIONI – “Gli studi negli Stati Uniti hanno favorito il suo ambientamento a Milano dove ha preso casa in zona Brera. Non guida la macchina e viene portato in giro da un autista della società. Di auto però è un grande appassionato e sul suo profilo Instagram ha mostrato alcune delle vetture che gli piacciono (e in alcuni casi possiede…): ha un debole per le Ferrari, ma apprezza anche le Pagani e le Lamborghini. Non ama la vita notturna, ma attraverso i suoi social i tifosi nerazzurri hanno capito che ha un ristorante di fiducia a Bergamo e che si è appassionato a un locale di San Pellegrino Terme. Sta studiando l’italiano che già capisce, ma ancora non parla”.

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