12 Ottobre 2011

Stagione 80/81 riaperte le frontiere e milan in B

intervista altobelli

Una stagione tra le più discusse del campionato italiano di calcio. La prima dopo lo scandalo scommesse che ha coinvolto anche giocatori tra i più illustri, come Rossi e Giordano, provocando tra l’altro la prima retrocessione in serie B dei cugini milanisti. Anche la Nazionale, impegnata con i campionati europei casalinghi, ha pagato lo scotto dell’infamia sportiva, dovendo fare a meno dei suoi giocatori più rappresentativi e chiudendo il torneo con un deludente quarto posto. Ulteriore novità il ritorno degli stranieri nelle rose italiane, inizialmente uno per squadra. La scelta dei nerazzurri è caduta su Herbert Prohaska, centrocampista da lui stesso definito “onesto”, che aveva ingolosito mister Bersellini per essere stato uno dei protagonisti della vittoria di entrambi i titoli nazionali austriaci da parte dell’Austria Wien. Oltre al capellone austriaco, da cui il soprannome  Schneckerl, la formazione tipo dei nerazzurri vedeva tra i pali il veterano Bordon, davanti a lui Baresi, Canuti (Mozzini) Bini e Oriali: il centrocampo era formato da Marini (Pasinato), Caso, Beccalossi, il già citato Prohaska e Muraro (Ambu), in attacco il micidiale Altobelli, autore di 12 reti di cui 4 su rigore. I nerazzurri, campioni in carica, dovevano confermarsi, ma la loro stagione è stata caratterizzata dalla scarsa continuità e da infortuni pesanti che hanno tenuto lontano dai campi da gioco pedine molto importanti per gli schemi di mister Bersellini, come Oriali, Canuti, Bini e Beccalossi, condannando la squadra a un quarto posto che non passerà certo alla storia come risultato glorioso, seppur con l’impresa sfiorata in coppa dei campioni, con l’eliminazione in semifinale inflitta dal Real Madrid di Boskov. Eppure la partenza aveva fatto ben sperare, con la squadra del biscione autrice di due vittorie per con 4 gol di media: la prima a Udine, mentre la seconda in casa contro il Cagliari. Ma alla terza giornata arriva la sconfitta inaspettata contro il Como dell’esordiente Pietro Vierchowood, vera e propria sorpresa del campionato che si conquisterà anche la convocazione in Nazionale. Malgrado questa sconfitta, nel girone di andata, l’unica squadra di Milano di quella serie A sarà protagonista insieme alla Roma, rinata con la cura di Liedholm, con continui sorpassi che vedranno la squadra capitolina vincere il titolo di campione d’inverno. La rincorsa nerazzurra si infrange però a Napoli il primo di marzo, quando Marchesi guida i suoi alla vittoria che candidano la squadra partenopea alla contesa per il titolo. Ma vera rivelazione del campionato è la Juventus, partita in sordina con una sola vittoria nelle prime sette giornate, ma con una reazione degna delle squadre allenate da Giovanni Trappattoni. Alla ventiquattresima giornata Juventus, Napoli e Roma guidano la classifica con 35 punti. Il Napoli attua un vero e proprio suicidio, andando a perdere in casa contro il Perugia, ultimo in classifica, per di più a causa di un autogol di Ferrario e lo scontro diretto tra Roma e Juventus ha provocato numerose polemiche, tanto da ribattezzare questo scudetto come il titolo dei veleni. Domenica 10 maggio la Juventus ospita la Roma, in una partita che avrebbe deciso le sorti del campionato, il clima delle grandi sfide vede regnare il nervosismo, con risse e calcioni degne più di un saloon che di un campo di calcio. Il fattaccio arriva però nel finale, quando Turone, difensore centrale della squadra giallorossa, incorna il pallone alle spalle di Zoff: grandi vane esultanze perchè il guardalinee alza la bandierina e l’arbitro Bergamo annulla tutto per presunto fuorigioco. lo 0-0 rimane invariato e quel pareggio stabilisce la vittoria del campionato da parte dei bianconeri. Le polemiche nate da quell’episodio sono tantissime, portate avanti dallo stesso presidente della Roma, Dino Viola, attribuendo a quel fatto la decisione del campionato. Anni dopo, questo episodio sarà vivisezionato da una moviola televisiva, stabilendo che il gol era regolare per 10 cm. Lo scudetto era però stato assegnato, l’idea dei complotti e dei brogli era ben lontana dall’essere effettivamente confermata dai processi a noi noti,  e tutto passò col tempo. Di sicuro quella stagione non sarà stata una delle più brillanti per i colori nerazzurri, ma resterà sempre una delle più chiacchierate e particolari del campionato italiano. Classifica finale Juventus 44 Roma 42 Napoli 38 Inter 36 Fiorentina 32 Cagliari 30 Bologna 29 Catanzaro 29 Torino 26 Avellino 25 Ascoli 25 Udinese 25 Como 25 Brescia 25 Perugia 18 Pistoiese 16