18 Aprile 2018

Sviluppo centrale e maggiore densità in area: come cambia l’Inter con Karamoh

Senza variare il modulo, Spalletti è riuscito a modificare l'assetto tattico della squadra

Dopo il passo indietro a livello di gioco fatto nella trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, dove l’Inter era scesa in campo con un’insolita difesa a tre, Spalletti è tornato sul consolidato 4-­2­-3-­1 per scardinare il Cagliari di Diego Lopez. Rientrare nella propria comfort zone in termini di modulo sembrava a questo punto quasi naturale, ma l’assetto tattico nerazzurro non è comunque rimasto invariato.

Secondo il pensiero sviluppato nell’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, più dei moduli molto spesso contano gli uomini, e l’Inter vista a San Siro contro il Cagliari ne è la dimostrazione. Spalletti fa indossare alla sua squadra il solito abito tattico, ma uno degli interpreti, è diverso e, di conseguenza, diverso è anche l’atteggiamento nella costruzione e nello sviluppo della manovra. Al posto di Candreva, sulla fascia destra, c’è il giovane Karamoh, e non è un cambiamento da poco. Con Candreva i nerazzurri hanno a disposizione un perfetto esterno, in grado di sacrificarsi in fase di ripiegamento e capace di attaccare gli spazi quando l’azione si ribalta. Con Karamoh, invece, Spalletti ha un elemento decisamente più votato al gioco offensivo e più abile a muoversi tra le linee. In pratica, dunque, meno volate sulle corsie laterali e più incisività nella zona calda, alle spalle di Icardi.

Di fatto, secondo la rosea, quando l’Inter gestisce il pallone sul settore sinistro, la coppia D’Ambrosio-­Perisic ha il compito di portare avanti la manovra, con frequenti sovrapposizioni e interscambi di ruolo, mentre Icardi, Karamoh e Rafinha attaccano l’area di rigore in attesa del cross. Prima tutto ciò non avveniva perché Candreva, per caratteristiche, non è abituato a stringere al centro. Da ciò si evince che i nerazzurri guadagnano un uomo in fase conclusiva. E se la manovra si sviluppa sulla fascia destra è Cancelo a doversi far carico, quasi in solitaria, della costruzione: Karamoh lo accompagna, ma non gli va alle spalle e non garantisce la sovrapposizione. Preferisce rimanere all’interno del campo, pronto a duettare con Icardi se gli arriva il pallone.

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