13 Marzo 2012

Tutto in una notte: Inter-Marsiglia, le chiavi tattiche

Dentro o fuori, niente appelli, solo novanta e più minuti sul filo della tensione. Alle 20:45 di questa sera una stagione intera vivrà il suo destino e i punti interrogativi di colpo lasceranno la parola al campo Signore e signori ecco a voi Inter-Marsiglia, sfida che va aldilà del  semplice passaggio del turno, sfida che si porta dietro un carico di significati ben più pesante. Disquisire di schemi, moduli, contromisure risulta dunque piuttosto riduttivo e comunque sarebbe insufficiente limitarsi ad immaginare uno scacchiere e le 22 pedine in gioco senza considerare le altre variabili fondamentali: cuore, gambe e nervi saldi. SI RIPARTE DA MARSIGLIA– La gara di andata in terra francese non ha di certo lasciato il segno nella memoria degli esteti del calcio, uno spettacolo largamente aldi sotto degli standard che la competizione più prestigiosa del continente possa tollerare. Quello che non si può scordare è purtroppo il prodotto di quei noiosi novanta minuti, quando un colpo di testa di Ayew regalò all’Olympique qualche punto percentuale in più guadagnato nella rincorsa ai quarti. Una palla inattiva, un’unica distrazione difensiva. Nient’altro. Stasera è impossibile ripetere errori così grossolani, improvvisi smarrimenti, frazioni di secondo che fanno pendere improvvisamente dalla parte di Deschamps & C. i favori del pronostico. ARREMBAGGIO O ATTESA?- Se c’è un aspetto incontrovertibile nell’analisi delle prestazioni dell’Inter è che la frenesia dei nerazzurri, soprattutto tra le mura amiche, ha spesso avuto l’effetto di scoprire il fianco alle ripartenze degli avversari. Novara, Bologna e Catania in perfetto ordine cronologico oltre ad una buona dose di cinismo nel concretizzare le occasioni, hanno messo a nudo i limiti di dinamismo dei nerazzurri e la difficoltà di mantenere corti i reparti per evitare contropiedi letali. Ranieri farà bene a preoccuparsi e porre rimedio a certe pericolose abitudini e potrebbe decidere di escludere Nagatomo, abile più nella spinta che in copertura, a favore dell’arretramento di Zanetti, potendo così contare su un Maicon dall’altra parte meno vincolato da compiti difensivi e proponendo di fatto una difesa a tre in fase di non-possesso. Conferma per Poli e probabile rientro per Cambiasso, si prevede dunque un tandem abile nella costruzione del gioco con l’argentino chiamato a riscattarsi. Sarà lui l’ago della bilancia, detterà tempi di gioco e fungerà da frangiflutti davanti alla difesa. Sneijder dovrà ripetere e se possibile, migliorare la prestazione di Verona con Milito sicuro del posto a dare profondità alla manovra e Forlan probabile partner d’attacco del “Principe”.  RIENTRANO REMY E M’BIA E OCCHIO A CHEYROUDeschamps potrà contare sul giovane attaccante che era assente nella gara di andata. Brandao in quel di Marsiglia  non si vide praticamente mai, Remy è per caratteristiche ben altro giocatore: rapido e imprevedibile, dà il meglio di sè negli istantanei capovolgimenti di fronte, una spina nel fianco di difese statiche e muscolari. Necessari saranno i ripiegamenti dei centrocampisti a dar manforte al pacchetto arretrato e coadiuvarlo attraverso sistematici raddoppi di marcatura e tagliare i rifornimenti per la punta dell’OM.  M’bia renderà invece più dinamico il terzetto della linea mediana di Deschamps, con Diarra e Cheyrou, il quale proverà a far male ai nerazzurri con le sue proverbiali bordate dalla media distanza mentre gli esterni saranno ancora una volta Valbuena e Ayew. La difesa sarà la stessa di Marsiglia con Azpilicueta, Diawara, N’Koulou e Morel, nessuno di loro ha doti di velocista e questo potrebbe avvantaggiare l’undici di Ranieri qualora si riuscisse ad accelerare improvvisamente negli ultimi sedici metri, attraverso giocate estemporanee, nelle corde di gente come Stankovic e soprattutto Wes. MAI COME ADESSO CONTA IL SOSTEGNO– E infine le variabili che la lavagna tattica non può contemplare: cuore, gambe, testa esperienza e…pubblico. Mai come oggi dodicesimo uomo sul terreno di gioco è chiamato idelamente a spingere gli altri undici verso il successo. Non è più tempo di lacrime, è giunta l’ora di tornare a sorridere.