20 Marzo 2020

Coronavirus, Vulpis (Sporteconomy): “Il sistema calcio professionistico rischia il crac. Se la Serie A viene annullata previste perdite fino a 720 milioni”

Il blocco forzato delle competizioni avrà un impatto fortissimo sull'economia del sistema calcistico europeo

L’arrivo dell’emergenza sanitaria in tutta Europa ha obbligato le federazioni a sospendere a tempo indeterminato tutte le competizioni in corso, aprendo un periodo di crisi economica che potrebbe mettere in ginocchio l’intero sistema calcistico europeo. Intervistato da tuttomercatoweb.com, il direttore di Sporteconomy Marcel Vulpis ha fatto il punto della situazione, illustrando nel dettaglio i rischi a cui il calcio sta andando incontro:

“Il sistema calcio professionistico rischia il crac. Per le serie minori sarà un brutto risveglio dopo che sarà finita l’emergenza coronavirus. La Deloitte ha stimato un impatto economico negativo di 200 milioni di euro anche in caso di ripartenza del campionato. Si salirebbe fino a 720 milioni di euro in caso di annullamento della serie A. Il rischio crac è forte perchè i costi stanno correndo anche per le società di calcio mentre i ricavi si sono fermati. C’è bisogno di ripartire ma sempre nell’ambito della tutela della salute pubblica”.

“Ci sarà un 75-80% di club che andrà in rosso – ha poi proseguito –, quindi mi aspetto grandi vendite di pezzi pregiati di molti club che cercheranno di fare cassa per provare a chiudere la stagione con un rosso meno pesante. Era una situazione che nessuno poteva prevedere: se non ci fosse stata la forte esposizione debitoria del nostro sistema e se ci fosse stata più liquidità probabilmente i club sarebbero riusciti a risolvere meglio questa situazione unica e irripetibile”.

Vulpis ha poi commentato l’ipotesi di una sospensione momentanea del regime di fair-play finanziario: “Credo sia corretta, è una stagione orribile sotto il profilo economico per tutti i paesi europei. E’ giusto che il sistema venga salvato e protetto e si dia la possibilità ai club di ripartire con un po’ più di forza perchè è chiaro che se fossero applicati tutti i paletti previsti dal fair play finanziario molte società rischierebbero il fallimento e in molti casi di essere escluse dalle coppe europee. La posizione dell’Uefa rispetto a questa iniziativa è corretta. Guardando al caso italiano ci troviamo di fronte ad una situazione già indebitata e l’emergenza da coronavirus ha portato nel sistema il cosiddetto cigno nero, ovvero quell’elemento fortemente negativo a livello economico che va a impattare sull’intero sistema”.

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