23 Settembre 2017

Focus – Ci sono anch’io

La trequarti nerazzurra, nonostante i buonissimi risultati di questo avvio di stagione, sembra patire l'assenza di un vero e proprio supporto offensivo in grado di accompagnare Icardi. E se la soluzione fosse Eder?

Nonostante i 13 punti in 5 giornate e la sempre più collaudata intesa tra Perisic ed Icardi, condita da qualche altro buono spunto di interpreti non particolarmente devoti al culto della rete che si gonfia (i nuovi Skriniar e Vecino), all’Inter, in zona gol, sembra mancare ancora qualcosa. Più che sugli esterni, dove soprattutto dalla parte di Perisic le idee di Spalletti stanno prendendo forma, è dietro il riferimento offensivo che pare servire qualcosa in più. Non sembra tanto essere un problema né di quantità né di valori, ma più di caratteristiche: sia Brozovic che Joao Mario, non hanno convinto del tutto, nonostante qualche buon ingresso a gara in corso del portoghese e qualche inizio addirittura dal primo minuto del croato, da molti considerato in uscita dopo il deludente finale della passata stagione.

La massima espressione spallettiana di uomo di raccordo tra centrocampo ed attacco capace di agire tra due esterni veri e dietro una punta, è senza dubbio Radja Nainggolan, letteralmente esploso sotto la guida dell’ex tecnico di Zenit e Roma. Dinamismo, potenza e gol, tanti gol, ben 14 tra campionato e coppe durante l’ultima stagione giallorossa, della quale è stato probabilmente il giocatore più rappresentativo assieme al rinato Dzeko. Quindi, le caratteristiche necessarie all’idea di “trequartista” o comunque di giocatore in grado di supportare le caratteristiche del centravanti sembrano essere chiare e ben definite: tanto dinamismo, capacità di inserimento e gol, tanti gol, talmente tanti gol da diventare la seconda bocca di fuoco della sua idea di gioco. In questo momento, nessuno dei giocatori utilizzati in quella posizione, sembra essere dotato di tutte queste caratteristiche o, quantomeno, sembra difettare in uno di questi fondamentali. In attesa del mercato di gennaio, dove probabilmente si tenterà di colmare la lacuna attuale risolvendo il rebus trequartista, una soluzione curiosa e potenzialmente in grado di supportare il killer instinct di Icardi, potrebbe essere rappresentata da Eder.
Per Spalletti, l’ex Sampdoria, è un giocatore importante ma è soprattutto un attaccante: le amichevoli di inizio stagione sono infatti state segnate dall’utilizzo del numero 23 come vero e proprio riferimento offensivo, capace di garantire buoni risultati e qualche gol. Ora, Eder, potrebbe invece tornare utile in un’altra veste, non più quella di riferimento ma come spalla di quest’ultimo, quasi a trasformare l’assetto in un 4-4-2. Chimera? Non più di tanto. Tante squadre, anche della massima serie, hanno riadattato nel ruolo di trequartista del 4-2-3-1 una seconda punta, garantendo, in alcune fasi della partita, il doppio attaccante. Eder è senza dubbio un giocatore dinamico capace sia di riempire l’area che di ruotare attorno alla stessa partendo da più lontano. Il suo ingresso al posto di Joao Mario nella gara contro il Bologna, ha portato maggiore fluidità della manovra negli ultimi trenta metri e più soluzioni di passaggio, anche per i centrocampisti. L’ex Samp, dal canto suo, si è procurato il rigore del pareggio, agendo quasi da seconda punta aiutando Icardi a battagliare contro la schieratissima difesa emiliana.
Morale della favola: se non hai un assaltatore, o riesci ad inventartene uno come fatto a Roma (attenzione, non può essere una pretesa: un bravo allenatore non può sempre pescare il jolly in quanto capace), o provi a dare supporto al centravanti in un altro modo. E se questa volta la strada più semplice da percorrere fosse la seconda? Eder-Icardi, un’idea autunnale, pronta a scaldare l’Inter in vista dell’inverno.