3 Luglio 2023

Cosa possiamo aspettarci da Yann Aurel Bisseck all’Inter

La nostra analisi sul difensore tedesco

Nell’estate in cui è necessario ripensare il reparto difensivo, con gli addii ufficiali di Skriniar e D’Ambrosio, l’Inter è pronta a piazzare il primo colpo: i nerazzurri hanno deciso di esercitare la clausola rescissoria di Yann Aurel Bisseck, difensore tedesco dell’Aarhus, classe 2000.

Un colpo da circa 7 milioni di euro, pagabili in due rate, per un giocatore che a Milano affronterà la sua prima grande esperienza da professionista, nonostante la sua carriera sia iniziata da giovanissimo nelle fila del Colonia. Bisseck, infatti, ha esordito in Bundesliga nel novembre del 2017, diventando, a 17 anni ancora da compiere, il più giovane debuttante della storia del Colonia.

Da lì, la sua carriera ci ha messo un po’ a ingranare, con diversi prestiti in giro per l’Europa, prima di trovare la sua dimensione in Danimarca, all’Aarhus, nel 2021. Dopo la prima stagione, il club lo riscatta dal Colonia. Qui il difensore tedesco si è imposto come difensore centrale di sinistra nella difesa a tre. Una posizione che da subito ha scatenato le fantasie dei tifosi nerazzurri, che lo hanno immaginato come possibile sostituto di Bastoni nella difesa nerazzurra. Tuttavia, vanno fatte delle specifiche: nella Germania Under-21 ricopre il ruolo di centrale di destra (come visto all’Europeo di categoria), anche se in una difesa a quattro.

Vista la giovane età e l’arrivo da un campionato non di primissima fascia, è pensabile che all’Inter possa trovare più facilmente la sua dimensione come terzo centrale di destra, in modo da sfruttare meglio il suo piede naturale, con il quale ha senza dubbio maggiore confidenza.

Al livello di caratteristiche, comunque, c’è un punto di contatto con Bastoni: Bisseck ama spingersi in avanti per diventare una sorta di tornante aggiunto, sfruttando la sua progressione palla al piede. Questa attitudine è stata coltivata in Danimarca da Uwe Rosler, ex attaccante tedesco che, ironia della sorte, ha giocato tra il 1994 e il 1998 per il Manchester City fresco campione d’Europa proprio ai danni dell’Inter.

Una caratteristica che, oltretutto, potrebbe tornargli molto utile nel gioco di Inzaghi, nel quale i centrali difensivi tendono ad accompagnare con costanza l’azione. Se usato in coppia con Bastoni, allora, l’Inter potrebbe avere una doppia risorsa derivante dai suoi “braccetti”. Anche qui, però, va fatta una specifica: sebbene i numeri sulla percentuale di passaggi siano molto buoni in Danimarca, l’ex Colonia deve ancora migliorare negli assist e nei filtranti nelle zone più calde del campo. In sostanza, pur essendo molto propositivo non ha ancora quella capacità decisionale e tecnica per risultare un fattore ai livelli di Bastoni. Ma c’è margine per lavorarci su e in questa stagione, comunque, è stato in grado di mettere a segno ben 3 assist.

Nell’effettivo, però, che tipo di giocatore è Bisseck? La prima caratteristica a saltare subito all’occhio è senza dubbio la sua imponenza fisica: 196 cm di altezza per un peso che supera gli 80 Kg. Una superiorità fisica che sa far valere prevedibilmente nei duelli aerei, ma c’è molto di più: nonostante la stazza, infatti, è dotato di un discreto atletismo e di una buona agilità, in particolare nell’allungo, che gli permette di coprire bene ampie porzioni di campo.

D’altro canto, però, la sua mole lo rende ovviamente più esposto nei duelli individuali negli spazi ristretti. Come si è potuto vedere nel gol incassato dalla Germania nell’esordio contro Israele, all’Europeo U-21. Puntato in area di rigore da un avversario più brevilineo, Bisseck ha denotato una postura non perfetta e una reattività un po’ macchinosa. Si tratta di difetti sui quali potrà lavorare in Italia, in un calcio che del posizionamento difensivo e della capacità di lettura dei vari scenari senza palla fa una delle sue caratteristiche preminenti. Specie al fianco di compagni come Darmian e Acerbi, molto abili in questo genere di dinamiche.

C’è un’ultima cosa che va sottolineata su Bisseck e che potrebbe da subito renderlo decisivo con la maglia nerazzurra. Nell’ultima stagione all’Aarhus, infatti, si è segnalato per la sua capacità di trovare la via del gol con facilità. Sono ben 5 le reti segnate in Danimarca quest’anno, un numero di certo considerevole per un difensore centrale.

Resta ora da capire quanto tempo servirà a Bisseck per adattarsi al calcio italiano e a entrare negli ingranaggi tattici di Inzaghi, che già in passato ha dimostrato cautela nell’inserire giocatori non ancora perfettamente integrati nei suoi schemi. A 22 anni, il tedesco sarà pronto per il grande salto? Tutto il popolo nerazzurro se lo augura: il materiale su cui lavorare c’è.