15 Dicembre 2025

Cinque cose che abbiamo imparato da Genoa-Inter 1-2

Analizziamo la vittoria di Marassi

A cinque anni di distanza dall’ultima volta, l’Inter torna a sorridere contro il Genoa ed esce da Marassi con in tasca i tre punti ed il primato in solitaria in campionato. Un successo conquistato di prepotenza con le reti di Bisseck e Lautaro Martinez, tra i migliori in campo per quanto riguarda i nerazzurri. Ora testa alla Supercoppa Italiana di venerdì, ma prima ecco ‘Cinque cose che abbiamo imparato da Genoa-Inter’.

1) L’Inter risponde presente in un weekend chiave, approfittando degli inciampi di Milan e Napoli. A Marassi si vede un po’ tutta l’Inter di quest’anno: approccio feroce, dominio quasi totale, e un gol subito nell’unica vera occasione concessa al Genoa. Ma soprattutto arriva una vittoria di enorme importanza, maturata dopo le fatiche disumane della Champions League, quelle partite che ti svuotano fisicamente e mentalmente. E invece l’Inter tiene botta.

2) Il gol incassato non è casuale: è l’effetto collaterale di un’Inter che vuole aggredire, che accetta il rischio pur di comandare la partita. E allora la domanda è legittima: siamo sicuri che sia un problema strutturale? Si critica l’Inter per la fase difensiva e per gli scontri diretti, ma i numeri dicono altro: Napoli e Milan oggi sono dietro in classifica e hanno subito solo un gol in meno dei nerazzurri. Uno. Non dieci. Forse il problema non è la difesa, ma la percezione.

3) A Marassi l’Inter non vinceva dall’ottobre 2020. Negli ultimi anni erano arrivati pareggi pesanti, frenate improvvise, partite scivolate via. Portare a casa questo successo, ieri pomeriggio, con anche qualche minuto finale di trincea, è un segnale importante. Perché queste vittorie accendono la testa, cementano il gruppo e ricordano alla squadra una verità semplice: l’attenzione non va mai abbassata, nemmeno quando sei superiore.

4) Lautaro Martínez è il migliore in campo. Gol, lavoro sporco, leadership, presenza continua: una prestazione a 360 gradi da vero capitano. Bene anche Bisseck, sempre più solido e affidabile, ma la nota forse più luminosa è Zielinski: alza il livello tecnico del centrocampo, dà ordine, qualità e visione. Quando è così, l’Inter gioca un altro calcio.

5) L’Inter si presenta prima da sola in classifica alla vigilia della Supercoppa Italiana, che inevitabilmente spezza il ritmo del campionato. Ma c’è una buona notizia: anche le dirette concorrenti saranno in Arabia, e avranno l’asterisco come l’Inter. Nessun vantaggio, nessun alibi. “Ci davano per finiti”, ha detto Chivu. E invece questa squadra continua a rispondere sul campo.

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Autore:
Antonio Siragusano

Antonio Siragusano, classe 1995, fa parte della redazione di Passione Inter dal 2017, di cui ne è responsabile editoriale dal 2024. Laureato in Editoria, Culture della Comunicazione e della Moda, dal 2021 è iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Appassionato di telecronache e calciomercato, scrive di Inter da quasi dieci anni.