10 Agosto 2021

Asse Inter-Cagliari sempre rovente: Nandez e Nainggolan scalpitano

Completata la cessione di Lukaku riprenderanno le trattative

Nahitan Nandez, @Getty Images

Sono già diversi anni che Inter e Cagliari tessono trame di mercato comuni. E anche questa stagione, almeno sulla carta, non sembra fare eccezione. Ormai è risaputo a tutti che Radja Nainggolan ha trovato la sua dimensione in Sardegna e solo con i rossoblu riesce ancora a trovare una spinta per giocare a certi livelli. Il suo approdo a Cagliari però, che sembrava scontato, sta diventando più complesso del previsto per la reticenza di tutte le parti in causa ad abbassare le proprie pretese. Situazione analoga per Nandez, ormai separato in casa con i sardi e promesso sposo dell’Inter.

La sensazione è che entrambe le operazioni si chiuderanno, con una sorta di scambio ufficioso di prestiti tra i due calciatori: il belga lascerebbe Milano e approderebbe, dietro una sorta di piccola buonuscita come incentivo, in rossoblu, mentre Nandez con un prestito poco oneroso con riscatto già fissato. Il condizionale è d’obbligo però, perché anche se entrambi si sono ormai auto messi fuori rosa, tutto è al momento in stand by.

Nainggolan Cagliari

Radja Nainggolan (@Getty Images)

Per l’operazione il nodo è il parziale pagamento che vuole corrispondere a Nainggolan l’Inter per ridurre il suo peso a bilancio: 3 milioni lordi invece degli 8,5 che gli spetterebbero. I nerazzurri infatti potrebbero acquistare Nandez solo andando quasi a pari con il risparmio sull’ingaggio del centrocampista ex Roma, corrispondendo 2 milioni agli isolani per il prestito dell’uruguagio e 4 lordi di ingaggio al calciatore. Giulini però, presidente del Cagliari, temporeggia, perché vorrebbe l’Inter pagasse un incentivo maggiore al Ninja i modo da dover poi pagargli un ingaggio minore in sede di contratto.

Insomma il tempo stringe e tutte le parti in causa hanno voglia di chiudere. Il rischio che salti tutto però e le due società si trovino due dipendenti scontenti in squadra non è remotissima: un paio di milioni di euro un tempo non erano un grosso gap da colmare, ma in tempi di Covid la situazione, nonostante cessioni milionarie, è differente.

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